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di Silvio Rossi
Anguillara (RM) – Come in molte zone del resto d’Italia, le scuole di Anguillara stanno subendo i danni provocati da anni di disinteresse delle istituzioni a tutti i livelli. La scarsa attenzione mostrata nei confronti della cultura in generale, e in particolare nell’istruzione, sta presentando l’amaro conto a una popolazione che meriterebbe un’attenzione maggiore sia per il valore del proprio passato, ma soprattutto per il futuro dei propri figli.
Accade così che martedì, giorno in cui i conti correnti delle famiglie adi Anguillara hanno subito il terremoto dell’imposizione fiscale, con le scadenze di IMU e TASI, sisma che ha caratterizzato tutta la penisola, ma che nel nostro comune è stato di una magnitudo più alta, data la percentuale applicata, due avvenimenti diversi e scollegati tra loro, fanno indignare i genitori degli alunni frequentanti gli istituti scolastici.
Martedì mattina, giornata piovosa, una classe della materna di scalo ha subito infiltrazioni d’acqua dalle finestre che hanno fatto depositare un velo d’acqua sul pavimento, impercettibile, ma quanto è bastato per far scivolare alcuni bambini. La classe interessata era stata da poco sistemata dai genitori nel progetto “Diamoci una mano”, con cui proprio grazie all’aiuto dei genitori sono state sistemate le classi delle scuole cittadine. Purtroppo però l’intervento permesso si limita alla verniciatura delle pareti, alla pulizia profonda delle suppellettili, non potendo, per tutta una serie di motivi, andare a fondo nella sistemazione di carenze strutturali che si sono stratificate negli anni.
Altro fronte “caldo” giornaliero è stato il trasporto scolastico verso Ponton dell’Elce. La nuova organizzazione, con le fermate per l’attesa, in un quartiere che non dispone di marciapiedi, ha costretto bambini e genitori ad attendere il passaggio dei pulmini in condizioni indecenti per un paese civile. Le lamentele dei residenti che un mese fa chiesero un’organizzazione diversa, almeno per i giorni di maggiore instabilità atmosferica, sono cadute nel vuoto. A peggiorare la situazione, nel pomeriggio è giunta la voce (da confermare) che un bambino sia stato “dimenticato” nel mezzo di trasporto al deposito, dove è rimasto un’ora buona.
Dal prospetto della Tasi, il Comune conferma che le spese realizzate mediante questa imposizione prevedono circa 134.000 euro per la cultura (che a parte una biblioteca che funziona abbastanza bene, non dà particolari segni di vita), e oltre ottocentomila per i servizi alla persona, tra i quali dovrebbero essere prevista anche una quota parte per il trasporto scolastico. Si riuscirà a investirli per rendere migliori i carenti servizi odierni?
Proprio oggi Juncker ha affermato che, nell’ambito degli investimenti che dovrebbero far ripartire l’economia europea, il piano del governo italiano sulle scuole è un buon passo. Ma per giungere al finanziamento necessario per sistemare le strutture decadenti degli istituti nostrani ci vorrà del tempo, i genitori e gli alunni non sono disposti ad attendere, esigono risposte oggi stesso.
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