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ANGUILLARA SANITA', VIABILITA' E POLEMICHE: PAOLESSI (PDL), UN FIUME IN PIENA

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Chiara Rai / Emanuel Galea

E' un fiume in piena il consigliere Pdl Stefano Paolessi che dice la sua su diverse questioni andate a onor di cronaca in questi giorni. Di recente l'osservatore laziale ha intervistato il consigliere provinciale Pd ed ex sindaco di Anguillara Emiliano Minnucci a seguito di alcuni tabella pubblicati dal nostro quotidiano. Oggi è Paolessi ad esprimere il suo punto di vista in un'intervista rilasciata all'osservatore laziale.

Come definisce la storia della partecipazione del segretario Pd di Anguillara Rita Camilli ad una riunione dei Comitati Istituzionali dell’Accordo di Programma per i servizi Sociali?

E’ a dir poco vergognosa. Su questo punto mi sento di replicare sia a Mochi che a Minnucci che non distinguono l’amministrazione dal partito: Cosa c’è di più serio dei servizi sociali? Io non sono certo una persona che si lancia in campagne strumentali. Ma qui si parla di servizi che sono rivolti ai minori, ai diversamente abili, alle case famiglia e alle persone disagiate, alle vittime di droga e alcool; Che cosa intendono per serio Minnucci e Mochi? La cosa grave, che invece Minnucci non reputa grave, è che si discute di soldi pubblici ed è una questione che merita il massimo del rispetto: dov’è che la Costituzione della Repubblica Italiana prevede la partecipazione di un segretario di partito ad una riunione istituzionale? Allora, la prossima volta Mochi potrebbe portare un consigliere del Pdl? E’ assurdo, ma di che stiamo parlando? La presunta capacità della dottoressa Camilli dev’essere dimostrata, per il momento c’è il fatto che il nostro Comune è l’unico nel distretto Roma F che ancora non ha approvato il Piano di zona. Forse non hanno letto la delibera regionale che invita il Comune capofila a presentare il piano di zona entro il 15 ottobre. Ad oggi, 29 febbraio il Comune non si è degnato di portare il piano di zona, proprio perché non si tratterebbe di una cosa seria, come dicono Minnucci e Mochi. A tal proposito presenterò una interrogazione urgente all’Assessore Aldo Forte e al governatore Polverini. Io non voglio certo fare il giudice, ma è mio diritto dovere intervenire perché almeno così si possono verificare i dati sensibili. Sono state scritte varie lettere di reclamo a Forte dai famigliari di alcuni disagiati per la conduzione del Piano di zona, adesso si è toccato il fondo con la presenza di un esponente politico ad una riunione istituzionale del genere. L’autonomia amministrativa ha per base la netta ed inderogabile distinzione fra politica e amministrazione, distinzione che contraddistingue e demarca il limite tra democrazia e partitocrazia.   Vorrei  pertanto conoscere gli atti amministrativi che consentono la partecipazione della Camilli.  E’, inoltre, Mochi stesso che mi conferma che Camilli ha partecipato “senza alcun incarico formale da parte di questo Ente”. Non è grave questo? Che sia brava non mi interessa, noi abbiamo un ottimo ufficio servizi sociali che ha lavorato in maniera eccezionale con tutte le amministrazioni. Ricordo quando partecipai nella funzione di sindaco in un comitato di aprile 2011 e portai con me la dottoressa Princigalli che aveva un titolo. Carone mi disse che si trattava di una riunione istituzionale e non tecnica e io invitai gentilmente la Princigalli ad uscire.  In merito alla mancanza di autorizzazione per la partecipazione della Camilli, mi preoccupo anche rispetto all’ipotesi che un genitore possa impugnare il verbale. La Camilli si sarebbe potuta dimettere da segretario del partito! E’ o non è ingerenza politica?

Mentre ha qualcosa da dire sull’Anguillarese?

Per onor del vero, si tratta del Piano nazionale sulla sicurezza stradale finanziato da Matteoli. I soldi sono stati sbloccati grazie a Marco Tosi. Questo finanziamento era basato sulla compartecipazione: chi cofinanziava di più aveva più punteggi. La Regione ha messo il 45 per cento e al Comune spettava di partecipare con il 55 per cento, cioè fondi derivanti dal nostro bilancio. Oggi mi chiedo: dato che il Comune non ha ottemperato a quel bando, c’è stata o non c’è stata una verifica tra Comune e Regione rispetto alla nuova procedura che ha visto la compartecipazione da parte della Provincia? Io non sono contrario al fatto che la Provincia abbia partecipato, anzi! Ma mi chiedo se tutto si presenta a posto e se la procedura è stata o meno corretta. Perché si deve essere pronti ad un eventuale contenzioso, qualora il primo Comune non finanziato decidesse di fare ricorso. Non si può portare avanti un’amministrazione di dilettanti allo sbaraglio. Meglio ritrovarci i debiti fuori bilancio? Siccome si usano soldi pubblici ho chiesto maggiore zelo, ecco tutto. Ancora attendo risposta. Inoltre il piano prevedeva contestualmente il monitoraggio che è parte integrante del progetto. Mi auguro quindi che parta contestualmente il monitoraggio, altrimenti il piano può essere revocato e non sono io che lo dico.


In merito alla cittadella socio sanitaria ha qualcosa da aggiungere rispetto alle dichiarazioni di Minnucci?

Per la cittadella vorrei ricordare e ringraziare al contempo il consigliere provinciale Minnucci perché quando era sindaco si è adoperato fortemente per reperire i finanziamenti al fine di togliere i disagiati dalla struttura fatiscente di Colle Sabazio. Inoltre ritengo che la Ceos, che ha in gestione la cittadella, stia facendo un buon lavoro. Però forse, proprio Minnucci, dimentica i meriti dell’avversario politico. Io ho ricevuto polemiche e attacchi proprio perché non davo in affidamento la cittadella. A tal riguardo vorrei ben ricordare  che la cittadella non era accatastata. Sappiamo bene che se non c’è l’accatastamento non si può accedere alla struttura, in quanto manca l’agibilità. Dunque non avendo accatastato la struttura, quest’ultima non poteva essere data in gestione. Quindi mi sono immediatamente preoccupato di provvedere all’accatastamento e solo grazie a questa operazione si è potuto procedere all’affidamento in gestione. Come dire, diamo a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio. Vorrei inoltre ricordare che feci una richiesta di conversione in struttura residenziale al Ministero dell’Interno, perché ritengo e ribadisco che queste persone diversamente abili sono in età adulta e necessitano una struttura di questa tipologia; l’impegno è da prendere immediatamente. Ci dobbiamo porre questo  problema e Minnucci potrebbe intercedere attraverso l'assessore provinciale alle Politiche Sociali, Claudio Cecchini e insieme alla Regione risolvere al più presto questa situazione. E’ qui che deve intercedere! 

Pensa sia necessario avere un punto primo soccorso a Bracciano? Cosa pensa a riguardo?

Sull’ospedale vorrei rimarcare che da sindaco ho partecipato insieme ai Comuni dell’area al ricorso al Tar contro la mia presidente di Regione Renata Polverini. Noi dobbiamo avere un posto di primo soccorso, quantomeno un primo soccorso di tipo B a Bracciano. Il debito della sanità è quello che è ma non si fanno riforme sulla pelle dei cittadini. E’ chiaro che va riconvertito ma ribadisco a gran voce che dev’essere un punto salvavita. Ci sono attrezzature e competenze e dunque non può essere privato di un punto di primo soccorso. Questa è la mia posizione da sempre. A suo tempo non nascondo di aver avuto acclamazione per questo mio punto preso, proprio perché credo fermamente in quello che dico. Anche qui, lezioni di moralità non vanno certamente rivolte a me. Ricordo benissimo cosa dissi a Renata Polverini quando mi chiese: “ma tu sei con me?”. Le risposi: “Prima di te sto con i cittadini e sul tema dell’ospedale non ci troveremo mai d’accordo”. In merito al tema del 118, vorrei ricordare che se quest’ultimo si trova ad Anguillara è merito del sottoscritto. Sono riuscito ad aprirlo grazie agli amici Curci, Aracri e Gramazio. E adesso sono molto felice che preveda una copertura h24. Anzi sono sempre disposto in materia a dare un mio contributo costruttivo, che rinnovo sempre e diamo sempre ma che non ci viene mai riconosciuto. 

Non si dice più nulla in tema di arsenico. Ritiene sia un problema risolto, o anche in questo caso regna il silenzio e rimangono i problemi?

Il problema dell’arsenico c’è. L’unico intervento fatto e che resta agli atti è la mia ordinanza del 2011, quando con soli 39 mila euro ho ampliato l’impianto di osmosi inversa a Colle Biadaro risolvendo due grandi problemi: quello dell’ arsenico e del fluoro e l’altro grande problema di carenza idrica. Da maggio 2011 Colle Biadaro non ha più avuto problemi di mancanza d’acqua. La mia idea sulla risoluzione del problema di inquinamento da arsenico e fluoro e di carenza idrica è l’applicazione dell’osmosi inversa. Questa è una soluzione definitiva e non “tampone” come possono essere le casette dell’acqua. Oggi il Montano sta ancora a circa 14 microgrammi di arsenico per litro ma nessuno dice niente. Siamo sopra il livello consentito dalla legge ma tutti gli attacchi e le polemiche fatte in passato sono cessate. Da nove mesi a questa parte non se ne parla. A Ponton dell’Elce eravamo pronti a intervenire con una somma accantonata, lì avrei ampliato l’impianto esistente: oltre a dare l’acqua non inquinata, avrei dato l’acqua. Le casette sono permanenti e non temporanee perché l’esperienza mi insegna che non c’è nulla di più permanente della temporaneità. C’è ancora la mia bozza di potenziamento per 27 litri al secondo, ma in nove mesi anziché preoccuparsi di reperire le somme, si è pensato bene di assumere un capoarea che è superfluo. Non si è pensato a risolvere i problemi idrici dei cittadini che puntualmente si ripresenteranno in primavera. Se a Colle Biadaro si fosse costruito un altro impianto, avremmo debellato il problema arsenico e fluoro. Questi sono fatti concreti. A controprova che il problema dell’acqua è stato “rimosso” c’è anche il fatto, non trascurabile, che hanno ancora inserito nello statuto che “l’acqua è un bene comune”. Questo è un chiaro esempio che fa capire bene che non ci sono azioni di pianificazione, Anguillara cresce di circa 80 persone l’anno, allora perché non programmare il potenziamento dell’acqua, progettare un polo scolastico. Come? Ad esempio vendendo ai privati parte delle strutture per costruire una cittadella della scuola, di spazio ne abbiamo molto. Ma di che cosa parliamo? Di un’amministrazione che ha messo il segretario comunale part – time. Qui manca la strategia di pianificazione!

Forse si riferisce anche ai debiti fuori bilancio?

Sui debiti fuori bilancio, leggo adesso che le assegnazioni sul piano di zona sono illegittime: oggi con che li copriamo se prima erano coperti gran parte dai ricavi del 167? Comunque, sulla questione, ho chiesto in Consiglio che si costituisca una commissione per verificare la paternità dei debiti fuori bilancio. L’amministrazione ha revocato una mia delibera in cui si dava mandato ad un avvocato di iniziare l’azione di responsabilità sullo scempio di piazzale del Molo, ma sarò più chiaro nella presentazione della mia prossima interrogazione. E la giunta Pizzorno cosa ha fatto? Ha revocato il contenzioso fatto nei confronti di una ditta che come ci sono due gocce d’acqua si stacca l’intonaco. Se la ditta ha sbagliato deve pagare. Quindi rinnovo e sollecito, così come chiesto all’allora consigliere Pizzorno, l’istituzione di una commissione per verificare la paternità dei debiti fuori bilancio.
 

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Cronaca

Roma, San Paolo: due ladre tentano di investire la commessa di un negozio dopo la rapina

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ROMA – Nel pomeriggio di ieri, i Carabinieri della Stazione di Roma Garbatella sono intervenuti in viale Leonardo Da Vinci, arrestando due donne romane, di 20 e 30 anni, appartenenti a una nota famiglia di nomadi stanziali, con precedenti penali e disoccupate. Le due sono gravemente indiziate di rapina aggravata in concorso.
 
L’episodio è iniziato quando i titolari di un negozio di casalinghi, gestito da cittadini cinesi nel quartiere San Paolo, hanno denunciato che le due donne avevano sottratto diversi articoli per la casa. Una dipendente del negozio, notando il furto, ha cercato di fermarle, ma le due donne, nel tentativo di fuggire, sono salite a bordo della loro auto e hanno cercato di investirla.
 
I Carabinieri, giunti rapidamente sul posto, sono riusciti a bloccare le ladre. La refurtiva, trovata all’interno dell’auto, è stata restituita ai legittimi proprietari. Fortunatamente, la coraggiosa dipendente, visitata dai sanitari del 118, non ha riportato ferite.
 
Successivi accertamenti hanno rivelato che la 30enne era alla guida dell’auto senza patente, mai conseguita, motivo per cui è stata anche sanzionata per violazione al codice della strada. Il Tribunale di Roma ha convalidato l’arresto e disposto gli arresti domiciliari per entrambe le donne.
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Metropoli

Valmontone, grave incidente sull’A1: un morto e tre feriti

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Tragico incidente quello avvenuto questa mattina poco prima delle 10 sull’autostrada A1 dove sono state inviate due squadre dei Vigili del Fuoco all’altezza dell’uscita di Valmontone in direzione di Roma. L’incidente ha coinvolto tre autovetture e un van, provocando la morte di una persona e il ferimento grave di altre tre.

La vittima è una donna di 62 anni di nazionalità tedesca

I tre feriti sono stati soccorsi dal personale del 118, che è intervenuto sul posto con diverse ambulanze e un elisoccorso. Per permettere le operazioni di soccorso, la carreggiata in direzione Roma è stata temporaneamente chiusa.

Sul luogo dell’incidente è intervenuta anche la polizia stradale, incaricata di gestire la viabilità e condurre i rilievi necessari per chiarire la dinamica dello schianto.

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Castelli Romani

Rocca Priora, arrestati due uomini sorpresi a sotterrare telai di auto rubate

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I Carabinieri della Stazione di Rocca Priora hanno arrestato due uomini italiani, rispettivamente di 59 e 67 anni, entrambi con precedenti penali, accusati di riciclaggio. L’operazione è avvenuta durante un normale servizio di pattugliamento del territorio, quando i militari hanno notato i sospetti intenti a scavare una buca con una ruspa in un terreno situato lungo la via Tuscolana, al chilometro 32. All’interno della buca, i Carabinieri hanno scoperto quattro telai completi di autovetture, successivamente identificati come proventi di furto.
 
Successivamente, i militari hanno eseguito una perquisizione in un capannone nei pressi del luogo del ritrovamento, anch’esso nella disponibilità dei due uomini arrestati. All’interno del capannone, sono state rinvenute numerose parti di veicoli smontati e privi di matricola, le quali sono state immediatamente sequestrate per ulteriori verifiche.
 
I due uomini arrestati sono stati posti agli arresti domiciliari nelle rispettive abitazioni, in attesa dell’udienza di convalida. Le autorità stanno proseguendo le indagini per chiarire ulteriormente la portata dell’attività illegale e identificare eventuali complici.
 
 
 
 
 
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