ANGUILLARA SABAZIA (RM) – È decollata il primo maggio scorso la stagione balneare che durerà fino al 30 settembre ma sul lungolago di Vigna di Valle ad Anguillara Sabazia è una vera e propria desolazione.
L’erba e le aiuole sono incolte e
lasciate allo stato selvaggio, le spiagge sono piene di vegetazione e pozze
d’acqua stagnanti, c’è degrado ovunque ed è davvero difficile immaginare,
almeno per il momento, che lo scenario possa improvvisamente cambiare.
Soltanto le chiacchiere e un nulla di
fatto hanno accompagnato per l’intero anno le speranze ormai spente dei
balneari di vedere risolta una situazione che secondo le promesse degli
amministratori del Comune avrebbe dovuto risolversi a stretto giro. Invece non
è stato così, nonostante i tavoli e i confronti. L’immobilismo continua e vigna
di Valle sembra proprio essere nella lista dei dimenticati. È rimasta irrisolta
persino la questione delle concessioni dei nulla osta ai gestori per la
gestione e utilizzo degli arenili. Ciononostante ormai è dalla scorsa primavera
circa che gli atti sono parzialmente passati a singhiozzo dalla Regione Lazio
al Comune di Anguillara Sabazia. Un passaggio lento, incompleto e forse non
sufficientemente sollecitato dagli amministratori comunali, che la passata
stagione hanno messo in una situazione di grave criticità gli imprenditori
balneari. Adesso, mentre Trevignano Romano riceve la Bandiera Blu e Raggi
rivendica lo stop alle captazioni da settembre 2017 c’è un angolo di paradiso
dimenticato. Eppure il livello di servizi che gli altri comuni lacustri offrono
è tale da meritare prestigiosi riconoscimenti. Perché Anguillara resta indietro
con Vigna di Valle?
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