ANGUILLARA SABAZIA (RM) – Disapprovazione e critica da parte dei movimenti per l’acqua pubblica e di numerosi cittadini nei confronti degli attuali amministratori di Anguillara Sabazia guidati dal sindaco Sabrina Anselmo per quello che ormai sembra l’epilogo di una lunga vicenda che ha visto contrapposti ACEA e Regione Lazio da una parte e il comune dall’altra.
L’ennesimo tradimento da parte di coloro che avrebbero dovuto rappresentare il così detto nuovo che avanza
Al centro della polemica il Servizio Idrico Integrato che starebbe per passare dalla gestione pubblica a quella privata.
E lo scorso 6 dicembre, durante l’incontro pubblico organizzato dagli stessi amministratori per spiegare alla cittadinanza le motivazioni di tale scelta quello che è chiaramente emerso, da parte dei numerosi cittadini intervenuti, è stato un sentimento di profonda delusione soprattutto per quello che è stato definito l’ennesimo tradimento da parte di coloro che avrebbero dovuto rappresentare il così detto nuovo che avanza. “Il quadro è stato subito chiaro, – hanno commentato in una nota i rappresentanti dei comitati per l’acqua pubblica – tutti hanno compreso, e il sentimento unanime è stato di profonda disapprovazione, di critica ad un atto di grande significato politico, che ci riporta indietro di 15 anni, assunto da chi ha dimostrato nei fatti quanto la bandiera dell’acqua pubblica fosse poco più di uno slogan. Hanno capito i cittadini, tanti, e in tanti ci hanno chiesto di andare avanti, ci hanno detto di voler tornare protagonisti per una “guerra che non è persa”.
Un clima di profonda delusione verso gli amministratori
Un clima ormai di profonda delusione nei confronti degli amministratori quello che si respira ad Anguillara Sabazia che ha assistito addirittura ad un atto intollerabile di violenza: secondo quanto riportato nella nota dei comitati per l’acqua pubblica al termine dell’incontro, mentre un gruppetto di persone era fermo a discutere, anche animatamente ma civilmente, è intervenuta una consigliera del M5S che ha iniziato con le offese e ha terminato con una aggressione fisica nei confronti di una attivista del comitato per l’acqua pubblica che è rimasta ferita al labbro e dopo essere stata visitata dai sanitari del pronto soccorso ha ricevuto una prognosi di 10 giorni.
Un atto intollerabile di violenza fisica
Un atto definito intollerabile quello che un consigliere comunale, risponda a pesanti critiche con l’offesa per poi passare all’aggressione fisica per il quale ora si stanno chiedendo a gran voce le dimissioni immediate.
Intanto dai comitati per l’acqua pubblica si riordinano le fila per tornare alla mobilitazione degli anni del referendum, affinchè si approvi in parlamento la legge proposta dal forum dei movimenti per l’acqua,e perché la regione lazio dia attuazione alla legge regionale, anch’essa ispirata da una proposta del forum: quest’ultima, da sola, azzererebbe lo status quo, e con esso il potere monopolistico di tipo privatistico di acea.