ANGUILLARA SABAZIA (RM) – Anguillara Sabazia, situata a circa 30 chilometri dalla Capitale si estende lungo la sponda del promontorio sud-orientale del lago di Bracciano. Originariamente una piccola realtà a dimensione d’uomo a partire dai primi anni ’80, quando la popolazione residente contava poco più di 6mila persone, ha assistito ad una crescita esponenziale dei propri abitanti, provenienti soprattutto dall’area nord della Capitale, che oggi hanno superato la quota di 19mila unità.
Un piccolo paese che si è ritrovato improvvisamente città, titolo conferitogli nel 2001, che oggi presenta enormi criticità urbanistiche che rappresentano dei veri e propri scogli, spesso insormontabili, per gli anziani e per i diversamente abili. Marciapiedi stretti e alti, vere e proprie barriere architettoniche, che non permettono il passaggio, procedendo in entrambe le direzioni, di più persone contemporaneamente, con la conseguenza di dover camminare sul ciglio della strada dove sfrecciano le automobili.
La mancanza di piste ciclabili che vede alcuni ragazzi che in maniera incosciente sfidare in bici le insidie del traffico automobilistico lungo le strade della città dove il pericolo di restare investiti è sempre in agguato.
Il progetto per un centro sostenibile
Tre architetti ridisegnano la viabilità di Anguillara con un nuovo concetto di convivenza tra ciclisti, pedoni e auto. Adesso il sogno di un nuovo centro più vivibile e sicuro soprattutto per bambini, anziani e disabili è nelle future mani della nuova amministrazione che guiderà la bella città adagiata sullo splendido lago di Bracciano.
Di fatti, gli architetti progettisti Matteo Brancaleoni, Ruzbeh Ghofranian e Stefano Mondati, hanno ricevuto durante la giunta a Cinque Stelle sfiduciata lo scorso febbraio, un incarico per l’esecutivo di una prima fase di interventi attorno alla zona Largo dello Zodiaco che è il primo step progettuale di un masterplan denominato ASCS (Anguillara Sabazia Città Sostenibile) che sostanzialmente neutralizza determinate problematiche urbane legate a barriere architettoniche, mancanza di spazi che potrebbero essere messi in comunicazione tra di loro e carenza di aree pubbliche per la cittadinanza, soprattutto anziani e disabili che vengono naturalmente esclusi dall’attuale organizzazione disordinata degli spazi del centro città.
Ora il progetto c’è, bisogna soltanto che venga messo in pratica. Ma di che si tratta? Può essere definita una nuova rimodulazione degli spazi con soluzioni ad impatto minimo che potrebbero alzare notevolmente la qualità della vita dei residenti di Anguillara legando i tessuti urbani tramite pedonalizzazione e ciclabilità e offrendo nuove centralità: “Il disegno della città – dicono i tre architetti – offre la prospettiva di un accesso originale al centro storico di Anguillara grazie ad una nuova viabilità, mette in sicurezza una vasta porzione di tessuto urbano, ridefinisce gli spazi utili di parcheggio, restituisce dei percorsi pedonali e ciclabili, abbatte le barriere architettoniche, articola delle piazzette e si candida ad essere il vero “centro” cittadino, supportando con le nuove infrastrutture, tutte quelle che sono le funzioni vitali già presenti nell’isolato”.