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Anguillara Sabazia, a scuola nei container: c’è chi chiede le dimissioni del sindaco

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ANGUILLARA SABAZIA (RM) – Non ci si può nascondere dietro una tastiera: la storia della scuola nei container ha fatto infuriare tante famiglie e più della metà dei cittadini di Anguillara Sabazia. Non si capisce come mai sia stata dichiarata inagibile una scuola (quella di via Verdi) in fretta e furia, senza ulteriori approfondimenti e senza neppure lo sforzo di pensare: Vediamo che lavori di messa in sicurezza si possono operare, sforziamoci di sentire periti specializzati! Niente di tutto questo. La scuola è stata chiusa e in fretta e furia si è chiamata una ditta non molto nota per la fornitura di questi prefabbricati che costeranno alla collettività circa 800 mila euro all’anno, spese accessorie comprese. Quanti lavori si sarebbero potuti fare con 800 mila euro? Una infinità!

I container sono arrivati con enorme ritardo dopo un’estate abbastanza difficile, trapuntata da presunte notizie allarmanti che riguardavano lo stato di salute della sindaca di Anguillara Sabazia, la quale ha prontamente pubblicato note per rassicurare sul fatto che non ci sono dietrologie strane dietro il fatto che abbia fatto dei regolari controlli medici. Un’estate calda, rovente così come gli animi dei genitori dei circa 400 bambini che il 16 settembre avrebbero dovuto entrare in classe. Per loro la campanella è suonata invece oggi, 24 settembre 2019. E anche a fatica. I motivi? L’amministrazione comunale ha fatto una corsa contro il tempo per consegnare i moduli pronti alla dirigente scolastica ma in realtà propriamente pronti non sembrano, almeno leggendo le prescrizioni della Asl di ieri.

Anziché chiedere “scusa” ai cittadini per il ritardo, Anselmo si è scagliata contro l’opposizione e i media, parlando di “Caos generato al livello mediatico“, basta leggere la sua lunga nota per capire. Tutto il resto è storia.

Sul caso è inrtervenuta anche la Lega locale, con una lunghissima nota che snocciola punto per punto le “singolarità” e le occasioni perse. Ma non solo. “In ordine a tutto l’iter che ha portato all’apertura, pardon la pseudo apertura, delle scuole in Via Duca degli Abruzzi – afferma Daniele De Vito coordinatore della Lega ad Anguillara Sabazia – siamo rimasti in silenzio
attendendo di capire come questa amministrazione avrebbe risposto alla repentina chiusura di una scuola importante come quella di San Francesco.
Anche perché un evento di tale genere quale quello di dichiarare con ordinanza del sindaco, mette a dura prova una giunta ed una maggioranza ed, al contempo, evidenzia lo spessore della stessa, ovvero la sua
capacita di operare amministrativamente per il bene dei cittadini.
Se fossimo a scuola, visto che di scuole stiamo parlando, il collegio dei professori giudicante, in questo caso i cittadini, li avrebbero bocciati su tutta la linea invitandoli a ripetere l’anno poiché totalmente impreparati,
ma in questo caso non si può ripetere l’anno, anche perché questo sindaco con l’ausilio della giunta e del sapiente, si fa per dire, delegato alle scuole Massimiliano De Rosa non hanno questa possibilità, se non quella delle dimissioni di massa!

Sarà dura spiegare agli organi competenti ed ai cittadini la lunga serie di errori amministrativi perpetrati che per brevità andiamo ad elencare:

Si è dato per certo che la perizia del tecnico incaricato dall’Ufficio Tecnico del Comune sia il “Vangelo”! Di fronte ad una situazione del genere sarebbe stato opportuno, prima di emettere un ordinanza di chiusura della scuola, effettuare una controperizia, magari interpellando un perito strutturista del Tribunale ed all’esito valutare eventuali interventi di ripristino ed assestamento della struttura;

La scelta di affittare i container! Su questo ci rimettiamo alle valutazioni dei cittadini, ma a noi sembra pazzia! Venendo agli aspetti tecnici sono diverse cose che non ci tornano:

In data 19.08.2019 veniva richiesta dal Comune all’Ufficio del Genio Civile di Viterbo il rilascio dell’autorizzazione sismica, ma ad oggi l’esito della stessa è ignoto allo scrivente anche perché l’Ufficio Tecnico nella persona del suo Capo Area ha concesso con determina 297 del 22.09.2019 l’agibilità temporanea del plesso, e senza la risposta del Genio Civile si tratterebbe di un illecito;

In data 14.09.2019, quindi 10 giorni prima dell’apertura della scuola ed a lavori in corso, il Comune di Anguillara, accortosi che i moduli erano più bassi di 10 centimetri rispetto ai 2.80 previsti dalla legge per le scuole, richiedeva una deroga sulle altezze alla ASL RM4 competente, l’esito del quale non è a conoscenza dello scrivente, pertanto in caso di mancanza avremmo un altro imponente illecito come da punto 3;

Infine, in data 22.09.2019, ovvero nella giornata di domenica appena passata in un giorno sono stati effettuati ed approvati i seguenti atti;

a. Lo stato di fatto rispetto allo stato di progetto riguardante il piazzale finalizzato all’alloggiamento delle strutture prefabbricate, nonostante le strutture erano già state apposte;

b. relazione a strutture ultimate, ma le stesse non risultano ultimate;

c. certificato di fine lavori parziale, vedi punto b.;

d. Verbale di Verifica e controllo a firma del direttore dell’esecuzione sui lavori; e. verbale di consegna delle strutture, ancora non finite;

e. Scia antincendio ai Vigili del Fuoco, con allegata asseverazione di tecnico antincendio attestante la conformità delle opere eseguite ai requisiti antincendio, che ad oggi ancora non si sono espressi;

f. denuncia di accatastamento della scuole, ancora in corso;

g. valutazione contro i fulmini;

h. certificazione dei materiali di costruzione; i. autocertificazione in materia di acustica; l. attestazione dell’allaccio idrico; m. collaudo delle strutture ed altri, il tutto a comune chiuso.

Infine ci è saltata agli occhi l’ultimissima determinazione dirigenziale n. 297 del 22.09.2019, anche questa pubblicata la domenica prima dell’apertura delle scuole, nella quale il responsabile dell’Area Tecnica Egidio Santamaria, prima di scappare ad altro incarico in altro paese, determina la conformità dell’opera al progetto, ancora non finita, e udite udite determina la sua AGIBILITA’ TEMPORANEA (IN VIA D’URGENZA) VALEVOLE PER L’INTERA DURATA CONTRATTUALE DIU NOLEGGIO E COMUNQUE
NON SUPERIORE A DUE ANNI”. Siamo rimasti sbigottiti!

Invitiamo il responsabile di area e questa bislacca amministrazione ad aprire un libro di urbanistica una volta tanto ed anche leggere il TULPS (Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza) che nei suoi artt. 68
e seguenti del prevedono la possibilità di concedere la licenza di agibilità temporanea solo per aprire teatri, cinema o allestire luoghi di pubblico spettacolo; all’uopo sono rilevanti le verifiche delle condizioni di solidità e sicurezza delle strutture e attrezzature allestite, nonché, in caso di locali chiusi, gli aspetti strutturali dell’edificio e il rispetto della vigente normativa di sicurezza (impiantistica, antincendio, segnaletica di sicurezza) e di igiene, infatti la licenza di agibilità TEMPORANEA, cioè valida per un determinato periodo di tempo è solitamente legata alla durata della manifestazione di pubblico spettacolo che si vuole allestire, ma non per una scuola sebbene costituita da prefabbricati.

Ci riserviamo di fare accesso civico agli atti per valutare sia la presenza che la regolarità degli atti pubblicati, per essere più precisi e concreti nelle affermazioni, ma sentendo i genitori oggi presenti alla scuola è emerso che all’interno della stessa mancassero sia gli estintori che la cartellonistica, che sono fondamentali per la sicurezza dei bambini e dei professori, senza contare la presenza di nidi di api all’interno e di una montagna di acqua filtrata dalle finestre e dalle fessure aperte nelle strutture, a quanto pare non edificate correttamente.

Non sarebbe stato meglio posticipare di qualche altro giorno l’apertura al fine di consegnare una struttura completata in ogni sua parte?

Per amministrare ci vuole orgoglio, fermezza e tanta umiltà, cose che a questa amministrazione mancano, giustamente seguono ciò che i loro rappresentati in parlamento stanno ponendo in essere ovvero radicarsi e rimanere attaccati alle poltrone, infischiandosene del volere del popolo e facendo figuracce su figuracce, vedi anche gli ultimi servizi della RAI.
Ci vorrebbe, prima che Anguillara sprofondi in un tunnel buio ed irreversibile, una vostra dimissione di massa – conclude Daniele De Vito – ne ha bisogno la città, ne hanno bisogno i cittadini e ne ha bisogno anche la scuola!”.

Cronaca

Roma, Asl Roma 3: Formare i formatori al benessere nell’apprendimento

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Dopo l’esperienza Covid-19 è stata compiuta, da parte delle strutture del Servizio Sanitario Regionale una riflessione sul senso di una maggiore e più adeguata formazione su tutto il personale delle Aziende Sanitarie e dei Medici di Medicina Generale.
Ieri, nella sala Tevere della Regione Lazio, la Asl Rm3, capitanata dalla dottoressa Francesca Milito, direttore generale, e orchestrata dal dottor Emilio Scalise, dirigente medico Responsabile dell’U.O.S. Formazione ed Aggiornamento del Personale, ha promosso un corso AGENAS volto a “FORMARE I FORMATORI AL BENESSERE DELL’APPRENDIMENTO”.
Una proposta attenta che comprende le necessità di una continua formazione in grado di recepire sul campo le eventualità difficoltà facendone per prima cosa prima esperienza e tramutandole poi in un valore aggiunto.

nella foto il dottor Giuseppe Fucito (ph L.I.)

Quello che si evince, già dalle prime battute, resta fondamentale per il proseguo della narrazione della giornata odierna: la criticità genere un’esigenza. “Nel post-emergenza sanitaria mondiale da Covid-19 – ribadisce Scalise- è diventato di attualità il metodo formativo andragogico cioè la formazione rivolta agli adulti in antitesi alla pedagogia che si rivolge ai giovani senza esperienza”. Un metodo formativo applicato con successo dopo i conflitti mondiali, ad adulti già con esperienza lavorativa vittime di stress post-traumatico come attualmente tanto personale in sanità dopo l’emergenza Covid-19.
Quello che va focalizzato, dice il dottor Marco Sparvoli, psicologo dell’SPDC dell’Ospedale San Camillo, deve essere necessariamente finalizzato a fornire non solo “conoscenze” ma “competenze” e a tale situazione bisogna giungere con la consapevolezza piena di chi, aggiunge, “debba essere formato, con quali obiettivi, chi può e chi deve formare, cosa sia necessario insegnare per formare per giungere poi a come formare ed insegnare” ma poi, aggiunge, diventa rilevante e fondamentale “curare i curanti”
Un impegno forte e che presuppone, come spiega in seguito la dottoressa Norma Sardella, dirigente psicologo della Asl RM3, che “la formazione e la sicurezza non siano piegate al budget” in quanto l’investimento sul patrimonio umano resta ancora oggi la prima fonte di ricchezza di una azienda.
Focalizza poi in seguito la necessità di “realtà co-condivise” capaci, spiega nel dettaglio, di “fare gruppo, fare corpo” un’entità composta da varie membra che che si muova nella interessa di un’unica corporeità.

nella foto, da sx, la dottoressa Maria Rita Noviello, la dottoressa Norma Sardella ed il dottor Emilio Scalise (ph. L.I.)

Nella mattinata è particolarmente toccante la narrazione della dottoressa Maria Rita Noviello, medico oncologo: “Formare chi deve accettare la morte” è il tema davvero delicato che affronta.
Ma lo fa con la serenità che la porta ad affermare con forza che “l’essere umano è di per se essere mortale” e quindi tutta la narrazione del nostro tempo che cerca di “cancellare” dapprima la morte narcotizzando la stessa paura di morire non fa altro che togliere quella naturalità che la morte stessa ha insita in sé. Un principio davvero semplice e chiaro dentro questa sua narrazione che è figlia di una esperienza diretta vissuta con i suoi pazienti “i miei migliori insegnanti sui concetti di vita e morte”, dice nella commozione. “Noi medici, aggiunge, dobbiamo avere il coraggio di valorizzare la vita” anche perché quello che va tolto dal pensiero comune è il concetto errato che fa equivalere l’arte medica, il “medicinus” con il ruolo di “aggiustatore”; tutto ciò, aggiunge, contrasta con quello che è il nostro reale ruolo: “noi medici dobbiamo essere promotori di benessere”.
Due i momenti focali della tarda mattinata
Dapprima l’intervento del dottor Pier Luigi Bartoletti, segretario provinciale della Federazione Italiana Medici di Medicina Generale che ricorda come il “successo” dell’esempio delle USCAR Lazio durante la pandemia derivi principalmente, dice testualmente “dal mettere il cuore e le orecchie per ascoltare quelli che sono i bisogni formativi” capaci poi di essere esempio per tutti. “una formazione dinamica, che è stata in grado di far funzionare il sistema anche durante uno dei momenti più bui della medicina – delinea il coordinatore dei Corsi MMG Giuseppe Fucito.

intervista al dottor PIER LUIGI BARTOLETTI, segretario provinciale FEDERAZIONE ITALIANA MEDICI DI MEDICINA GENERALE (VIDEO REALIZZATO DA L.I.)

Nel concludere il suo intervento fa notare che la prima problematica che va superata, per arrivare davvero ad un Sistema Sanitario eccellente sia quella mancanza di collegamento tra territorio e l’ospedale e questo può avvenire quando i medici di medicina generale diverranno “sentinelle in grado di condividere i casi clinici e smettano di essere i cosiddetti medici della ricetta” e questo può avvenire solo difendendo con forza il sistema pubblico l’unico in grado di sopportare i bisogni reali delle persone.
Di seguito interessante il commento dell’avvocato ed ex magistrato cassazionista Italo Amorelli, uno dei decani dell’ordine romano, presidente del Lions Club Accademia, che partendo dall’inciso contenuto nell’art. 32 della Carta Costituzionale “il diritto alla salute come fondamentale diritto dell’individuo” afferma con forza la necessità che i medici tornino a comprendere, con maggiore forza, “leggendo, capendo, tenendo a mente, spiegando” quello che la loro professione ma, soprattutto, il “Giuramento di Ippocrate” impone loro e a ciò fanno eco le parole della psicologa dottoressa Maria Pia Malizia che riafferma la necessità dell’apprendimento come veicolo di sviluppo e di miglioramento.

nella foto, da sx, la dottoressa Maria Pia Malizia, l’avvocato Italo Amorelli, il dottor Emilio Scalise, la dottoressa Maria Rita Noviello ed il dottor Pier Luigi Bartoletti (ph L.I.)

La mattina si chiede poi con il racconto di Arianna Camilloni, PSF infermiere coordinatore UOS formazione e aggiornamento del personale: racconta i terribili giorni del Covid-19 non nascondendo la sua emozione che coinvolge l’intera sala e le più di 150 persone collegate in videoconferenza.

Arianna Camilloni

Due i concetti che esprime con forza: l’approccio più concreto alla salute tramite la “salutogenesi” in grado di occuparsi delle fonti stesse della salute, delle risorse generali e del senso di coerenza e poi la “patogenesi” per verificare al meglio tutte quelle alterazioni dello stato fisiologico che portano poi allo stabilirsi ed allo svilupparsi di una patologia.
Ma resta l’amarezza nelle sue parole: è pur vero che durante il periodo Covid-19 si sia parlato degli “angeli con il camice bianco” ma le troppe violenze che avvengo verso tutto il personale sanitario fanno riflettere a fondo.

nella foto, da sx, Davide Conforti, Claudio Rossi e il dottor Emilio Scalise (ph L.I)

Un “istrionico” ma concreto Claudio Rossi, accompagnato dal giovanissimo Davide Conforzi, ci raccontano la formazione del personale amministrativo che è, sotto alcuni punti di vista, il lato nascosto del mondo della Sanità ma nel contempo è anima stessa del Servizio.
Claudio Rossi racconta la sua esperienza ultra quarantennale nel mondo della sanità: “in ogni mio atto amministrativo ho sempre messo al centro il malato e credo che per chi oggi svolge tale attività debba essere sempre e comunque il principio base”.
Lo dice con quella forza emotiva e con la sua capacità di far comprendere come “l’ansia dell’atto amministrativo” non debba essere mai presente in chi agisce avendo la “persona al centro del proprio agire”.
“Potrà essere banale il mio pensiero ma esistono due tipi di impiegati: quello che fa l’impiegato e l’impiegato stesso” e nell’esempio della strada con buche spiega al meglio il suo concetto; “il primo le salta, il secondo costruisce a lato una strada in grado di raggiungere l’obiettivo ed una volta compiuto ciò si appresta a coprire le buche de disservizi che possono essersi generati dentro una procedura”.
Un atteggiamento che costruisce ricchezza e la sua speranza guardando negli occhi Davide Conforti è quella di poter essere riuscito a trasferire le sue esperienze e il suo modo di lavorare.
Entrambi orgogliosamente affermano di avere scelto di lavorare in ospedale con senso di responsabilità e di solidarietà.
La giornata si conclude poi con due esperienze che, apparentemente, poco legano con il mondo della sanità: la danza e l’arte figurativa.

nella foto, da sx, la dottoressa Giorgia Celli, la dottoressa Noemi Romana Bernardi ed il dottor Emilio Scalise (ph L.I.)

Giorgia Celli, psicologa, psicoterapeutica e ballerina, assieme a Noemi Romana Bernardi, psicologa clinica e psicoterapeutica, raccontano le proprie esperienze di danzaterapia: “dimmi come danzi la tua vita” è il loro incipit all’intervento perché attraverso di questo si ottengo esperienze di trasformazione in grado di ricreare, attraverso i movimenti autentici e primordiali, quella armonia nei corpi che riporta, prima di tutto, stabilità alle emozioni.
Una “sana follia” che riesca a liberarci da pregiudizi, preconcetti, paure e tabù dove tutti i sensi dell’uomo vengono esaltati.

la dottoressa Vincenza Ferrara (ph L.I.)

Vincenza Ferrara, docente esperta in Strategie di Pensiero Visivo dell’università La Sapienza, e Metello Iacobini responsabile di Ematologia Pediatrica presso il Policlinico Umberto I di Roma, “una apparente strana coppia” raccontano l’esperienza vissuta attraverso la sperimentazione e la ricerca VTS (Visual Thinking Strategies) ponendosi come obiettivo lo studio e l’applicazione di metodi innovativi per l’utilizzo dei patrimoni culturali come strumento per l’apprendimento, la promozione e l’inclusione sociale, il miglioramento delle relazioni interpersonali, la mediazione culturale e la salute è riuscita a ricreare una rete di rapporto umani ed lavorativi all’interno di una struttura, quella dell’Ematologia Pediatrica dell’ospedale Umberto I, “logorata” da un clima decisamente pressante trattandosi di oncologia pediatrica.
I risultati ottenuta dalla dottoressa Ferrara ed dal dottore Iacobini dimostrano come una maggiore sinergia, una miglioramento delle relazioni interpersonali hanno creato questa rete tra le diverse componenti della struttura realizzando un tangibile e concreto miglioramento.

il dottor Metello Iacobini (ph L.I.)

Una giornata davvero piena di spunti e di considerazioni.
Quello a cui teniamo maggiormente è ricordare come le persone che oggi abbiamo incontrato restino, al di là del camice, al di là dello sportello, degli esseri umani capaci di comprendere e verso i quali, come utenti, abbiamo il dovere di rapportarsi con rispetto ed attenzione, la stessa che, da sempre, loro hanno nei nostri riguardi.

intervista alle dottoresse norma sardella e MARIA RITA NOVIELLO ED AL DOTTOR EMILIO SCALISE (VIDEO REALIZZATO DA L.I.)

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Cronaca

Anguillara, ai Giardini del Torrione va in scena la grande musica dei MishMash e di Mauro Di Domenico

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Con il fado portoghese dei Poemas de Mar ed un pubblico attento e vivace venerdì 22 giugno si è registrata ai Giardini del Torrione ancora una serata di grandi emozioni per la manifestazione “Atmosfere nel Palazzo e nei Giardini”.
 
La manifestazione organizzata dal Comune di Anguillara Sabazia, con il cofinanziamento di Regione Lazio a valere dell’Avviso Pubblico per il sostegno a progetti di valorizzazione del patrimonio culturale attraverso lo spettacolo dal vivo e la collaborazione di Aisfor, Dmo Beltur e Pro Loco Anguillara, prosegue accompagnando gli spettatori in un viaggio musicale intorno al mondo.
 
Tutti gli appuntamenti hanno infatti segnato una tappa nel cammino delle radici musicali comuni.
 
E l’appuntamento del 29 giugno alle 21 è un po’ l’emblema di questa ricerca etnomusicale che sta alla base della seconda edizione della manifestazione che vede la direzione artistica di Mauro Di Domenico.
 
E’ di scena infatti il gruppo musicale “MishMash” – termine che racchiude significati legati al concetto di “mescolanza” o “melange” –  composto da musicisti appartenenti a quattro differenti fedi religiose. Il gruppo – Marco Valabrega al violino, Daniele Valabrega alla viola, Bruno Zoia al contrabbasso, Nicola Pignatiello alla chitarra, Mohssen Kasirossafar alle percussioni persiane – propone una versione molto originale del complesso di suoni che abitano il Mediterraneo, il mondo mediorientale, i Paesi dell’Est.
 
Gli spunti principali sono nel repertorio klezmer, nelle romanze giudeo-sefardite che abbracciano un territorio dalla Spagna alla Turchia, nei brani tradizionali e di autori contemporanei di area persiana con scelte di arrangiamento che ricreano quel sapore “vagabondo” che da sempre caratterizzano simili repertori. Per completare il percorso multi etnico si unisce allo spettacolo la cantante italo-turco Yasemin Sannino  che con la sua interpretazione riesce a far vibrare i suoni e canti del MishMash ensemble regalando una performance spettacolare e nello stesso tempo enormemente spirituale.
 
Domenica 30 giugno alle 21 sale sul palco lo stesso direttore artistico della manifestazione Mauro Di Domenico con il suo spettacolo “Nati in riva al mondo”.  “Riprendo un mio vecchio progetto che misi in piedi con la collaborazione e la guest di Luis Sepúlveda e Angel Parra e gli Inti Illimani. E’ una sorta di viaggio tra il mondo latino e il Mediterraneo, questo ponte virtuale tra la musica latino-americana e il nostro bacino, chiaramente in una versione aggiornata ai tempi che viviamo. E’ un progetto che di per sè è in continuo divenire e che si nutre di ispirazioni e che, come tale, non può non comprendere anche omaggi doverosi ad artisti con i quali ho avuto l’onore di lavorare tra i quali l’intramontabile Pino Daniele e il genio di Ennio Morricone”.
 
Compositore, chitarrista, arrangiatore, autore, partenopeo, Di Domenico nella sua lunga carriera artistica ha lavorato spalla a spalla con una lunga serie di artisti di fama internazionale.
 
Figlio del tenore Lello Di Domenico, si è diplomato in chitarra classica col maestro Eduardo Caliendo. Ha frequentato i corsi del chitarrista Alirio Díaz, approfondendo la conoscenza della musica latinoamericana, e quelli di Paco Peña dal quale ha appreso la tecnica del flamenco. Ha collaborato a lungo, spesso anche in veste di direttore musicale, con Massimo Ranieri e con Mauro Pagani. Ha all’attivo diverse collaborazioni con il regista Maurizio Scaparro, in particolare per i lavori Napoli a Venezia, Don Chisciotte, Pulcinella, Liolà e Le mille e una notte. Nel 2007 è uscito il suo “Di Domenico plays Morricone – The Images Soul”, doppio album con brani originali e una rilettura dei grandi successi di Ennio Morricone, il quale compose per l’occasione un brano esclusivo.. E’ del 2013 è uscito  Borderline Stories, distribuito dalla Edel, con una prefazione di Giuseppe Tornatore e con numerosi ospiti illustri quali Murray Abraham, Shel Shapiro, Enrico Lo Verso, Roberto De Simone, Pedro Cano, Nabil Badine, Badara Seck. Nel  2017 è uscito l’editore Rogiosi pubblica il suo libro “Una chitarra tra Napoli e il mondo” a cura di Donato Zoppo e con prefazione di Ennio Morricone. Il cd allegato contiene registrazioni live da documenti personali del chitarrista con Eduardo Caliendo, Massimo Ranieri, Inti Illimani, Musicanova, Carlo D’Angiò, Nuova Compagnia Canto Popolare. Nel 2018 Di Domenico ha ricevuto nell’Aula Magna dell’Università La Sapienza di Roma il Premio Internazionale Medaglia d’Oro “Maison Des Artistes”. Contemporaneamente è stata pubblicata una sua raccolta di trascrizioni Morricone for Classical Guitar per l’editore Volontè & Co. Nel 2018 ha pubblicato il cd “Essenza”, omaggio al repertorio di Pino Daniele con brani rielaborati per orchestra. All’album partecipano Phil Palmer, Danny Cummings, Mel Collins, Paolo Jannacci, Mauro Pagani, Carlo Marrale e Matteo Saggese, mentre la presentazione al disco è di Phil Manzanera (Roxy Music).
 
Tra gli ultimi lavori di Mauro Di Domenico il libro “Quando incontri una leggenda. Storia di un’amicizia con Ennio Morricone” con prefazioni di Mauro Pagani e Peppe Vessicchio. Il volume racconta i ventisette anni di incontri e collaborazioni tra Di Domenico e Morricone.  Scene di vita che rivelano i tratti umani di un gigante del Novecento, e che lasciano il lettore divertito, e anche un po’ commosso, di fronte agli intrecci di vicende e personaggi che hanno animato la scena musicale italiana.
 
 
Privo di virus.www.avast.com



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San Cesareo, spara ai Carabinieri con una Smith e Wesson cal. 357: immobilizzato e arrestato

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I militari erano intervenuti a supporto di un ufficiale giudiziario impegnato nell’esecuzione di uno sfratto d’immobile

I Carabinieri della Compagnia di Palestrina hanno arrestato un 62enne, domiciliato a San Cesareo, già sottoposto alla misura alternativa della detenzione domiciliare, gravemente indiziato dei reati di tentato omicidio, porto di arma clandestina, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. 

Questa mattina, i militari della Stazione di San Cesareo sono intervenuti a supporto di un ufficiale giudiziario impegnato nell’esecuzione di uno sfratto d’immobile sito nel Comune di San Cesareo via Maremmana Terza cv. 3/A ove attualmente dimorano i parenti prossimi dell’indagato. Arrivati sul posto i Carabinieri notavano anche il 62enne che, alla loro vista, si recava all’interno di un garage di pertinenza dell’abitazione dove prelevava una pistola a tamburo (risultata essere una Smith e Wesson cal. 357 con matricola abrasa) con cui, una volta tornato in prossimità dell’ingresso dell’immobile, esplodeva due colpi di arma da fuoco verso i Carabinieri, senza colpirli. Questi ultimi bloccavano immediatamente l’uomo ponendolo in sicurezza e disarmandolo. La successiva perquisizione consentiva di rinvenire nella sua disponibilità, in particolare in un marsupio indossato nelle fasi dell’aggressione, un coltello a serramanico e 21 proiettili aggiuntivi. Su disposizione della Procura della Repubblica di Tivoli l’uomo è stato successivamente accompagnato in carcere, in attesa dell’udienza di convalida.

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