Anguillara, riunione farsa nel quartiere nove

di Simonetta D'Onofrio

 

Un fallimento completo. Uno squallido racconto, alla quale hanno assistito una ventina di persone. Un risultato desolante, per un’assemblea convocata annunciando la presenza della prima cittadina, in un quartiere che conta quasi tremila abitanti. Una scarna conta, che non può non essere considerata un flop.
Convocazione pubblica di tutti gli abitanti del Quartiere n°9, effettuata da un direttivo evidentemente poco convincente, considerato che anche la metà dei componenti dello stesso erano in altre faccende affaccendati. Uno spettacolo indecoroso, quello mostrato nella Casetta Comunale di Colle Sabazio, il più misero che si possa ricordare da molti anni a questa parte.
A peggiorare il risultato finale, c’è stato un clima da stadio, mal gestito da una presidente che non ha mai dimostrato di essere in grado di saper condurre il confronto. Da una parte si chiedeva al referente dell’amministrazione di capire come fosse stato possibile utilizzare la stessa struttura pubblica da una “fantomatica” associazione (da nessun parte si hanno contezza del codice fiscale, del nome delle figure direttive, della sede legale) per cene a pagamento, tornei di briscola, burraco e anche come sala bingo, e di capire quali siano i legami tra la stessa e il Comitato di Quartiere, dato che in molte di queste iniziative i due nomi sono apparsi affiancati.
Dall’altra l’assessore Piccioni, che all’ultimo momento ha sostituito la sindaca Sabrina Anselmo annunciata nel volantino, il quale rispondeva con evidente difficoltà nell’affrontare gli argomenti, tanto da essere costretto più volte ad alzare la voce e a battere i pugni sul tavolo per autosostenere le proprie tesi che forse non convincevano neanche se stesso. Come non convincevano alcune risposte che ha fornito a chi chiedeva, ad esempio, per quale motivo l’acqua uscisse dai rubinetti di colore marrone.
Una polemica, quella sulla destinazione del centro, che potrebbe vedere la parola fine con l’intenzione, annunciata dall’assessore, di destinare la struttura per le situazioni di difficoltà presenti nel territorio comunale. Bisogna però a questo punto sapere quali saranno i criteri di individuazione dei soggetti preposti a operare nel locale, chi potrà usufruire dei servizi, se potranno convivere più soggetti con progetti diversi. Su questi punti sarà il caso che il sindaco e l’assessore ai servizi sociali organizzino un incontro pubblico ad hoc.
Anche la discussione che si è sviluppata durante l’assemblea ha dimostrato come, sul piano della divisione dei quartieri, siano stati fatti, negli anni scorsi, errori madornali. Alcuni anziani presenti nel locale non riuscivano a comprendere la presenza, lì a Colle Sabazio, delle persone di Ponton dell’Elce. La costruzione del “Quartiere nove” è un’operazione di fusione a freddo, non riuscita, di due realtà diverse tra loro. Il quartiere nove non è un’identificazione topografica. È un mostro transgenico partorito dalla fantasia dell’ex delegato ai quartieri, Secondo Ricci, che ha fagocitato senza digerire i quartieri preesistenti, che non riescono a riconoscersi nella nuova realtà.
Durante l’incontro, alcuni cittadini hanno contestato anche le modalità di svolgimento delle elezioni del direttivo, condotte a ridosso delle elezioni amministrative, con candidati che erano presenti sia nelle liste comunali che in quelle del comitato. Queste ultime inoltre sono state fatte coincidere con il referendum consultivo sulle cave, elemento che ha indotto molte persone a recarsi ai seggi, falsando notevolmente il quorum necessario per la validità del suffragio.
I contestatori hanno denunciato anche, sempre in occasione delle votazioni del comitato, poca trasparenza nelle operazioni di scrutinio, tanto da far credere alla presenza di brogli.
Il nervosismo degli organizzatori è apparso evidente durante alcuni screzi, provocati principalmente da una persona presente in sala, che ha iniziato a cercare di zittire chiunque criticasse, rivolgendosi direttamente a chi prendeva la parola anche con toni minacciosi, nell’indifferenza totale sia dell’assessore che della presidente del comitato.
A giorni è stata convocata una nuova assemblea del quartiere. Ci troviamo davanti a una ripetizione di assemblee quasi bulimica. Speriamo che le ripetute convocazioni non siano un aumento di quantità per compensare l’assenza di qualità.