Roma
ANGUILLARA, RICORSO AL TAR CONTRO NUOVE CAVE DI BASALTO: IL SINDACO VUOLE ANCORA VALUTARE…
Tempo di lettura 6 minutiManciuria: "Certo eravamo a due passi dall'obiettivo e Pizzorno ha preferito prendere tempo e continuare ad essere ondivago."
Published
9 anni faon
di Simonetta D'Onofrio
Anguillara (RM) – L'anno che si sta per chiudere ha registrato, per l’amministrazione comunale di Anguillara guidata da una giunta di centrosinistra con al vertice il sindaco Francesco Pizzorno (Partito Democratico), un interesse crescente per le cave di basalto.
Un tema delicato che potrebbe portare: da un lato delle conseguenze disastrose e irreversibili oltre ad un possibile danno ambientale che andrebbe a discapito dei cittadini interessati che risiedono nei dintorni. E da un altro lato porterebbe denaro nelle casse comunali.
Come potrebbe accadere tutto ciò e così in fretta? Arriviamo allo snodo più importante della vicenda. Lo scorso 9 dicembre, presso il TAR del Lazio, si è svolta la prima udienza del procedimento attivato dal ricorso contro l’apertura di nuove cave promosso dal Comune di Anguillara e da alcuni cittadini.
Il sindaco di Anguillara in questa sede ha sorpreso tutti, chiedendo un rinvio per poter vagliare una proposta arrivata in extremis dalle società estrattive. Una valutazione, quindi, se le contropartite economiche offerte potrebbero sacrificare l’integrità del territorio. Una scelta che appare inconcepibile da parte di chi, contro l’apertura delle cave di basalto nel territorio di Anguillara, è disposto a lottare senza esclusione di colpi, e che non vede altrettanta determinazione da parte del primo cittadino. Il tentennio di Francesco Pizzorno per molti è sembrato ricalcare un detto romano “A ma’, Peppe me tocca… Toccheme Peppe, che mamma nun c’è”.
Sulla vicenda abbiamo intervistato il consigliere comunale di opposizione Sergio Manciuria, del gruppo “ScegliAmo Italia”, che da sempre è in prima linea contro l’apertura delle cave.
Pochi giorni fa c’è stata l’udienza presso il TAR sul ricorso contro l’apertura di nuove cave in località Quarticillo. Può riassumerci la vicenda?
E' il caso di definirla una vicenda paradossale: lo scorso 9 Dicembre 2015, tra l'altro unico rappresentante dell'assemblea consiliare presente al TAR Lazio, ho assistito all'ennesima farsa messa in piedi dalla Disamministrazione Pizzorno. In pratica il Primo Cittadino senza informare preventivamente il Consiglio Comunale e in completa autonomia dal divieto solenne di non concedere nuove aperture di cave, ha chiesto il rinvio della sentenza di merito che avrebbe contribuito a dirimere la vicenda dei ricorsi proposti sia dalla Città di Anguillara tanto da noi con il comitato dei cittadini confinanti. Visto lo stato dell'arte cui eravamo giunti e considerato i precedenti della mancata discussione della sospensiva e la stipula delle convenzioni a prescindere dall'esito legale, sembra ancora più chiara la volontà di questo Sindaco di rimangiarsi la parola data. L'augurio rimane quello di sbagliarsi ma come diceva un illustre del passato sembra appalesarsi il concetto “a pensar male si fa peccato però alcune volte ci si azzecca”. Ora l'udienza di merito è stata spostata al prossimo 2 Febbraio 2016 .
Dalle informazioni che ci sono giunte, il Comune di Anguillara sta trattando con le società estrattive per ottenere condizioni migliori rispetto alla convenzione stipulata. Può confermarci queste voci?
Siete sicuramente ben informati e dalle note trasmesse dalla controparte (le società titolari delle concessioni delle cave di basalto N.d.R.) alla Disamministrazione Pizzorno appare evidente la volontà di trovare una soluzione di convenienza a dispetto dell'ambiente e dei cittadini delle località interessate dalla speculazione di questi siti minerari. In pratica, la lettera di Pizzorno rivolta al tribunale del Tar contempla la necessità di prendere tempo per valutare le proposte transattive che possiamo ricapitolare nel modo che segue: “La Mc Cubo” e la “Inerti Nazionali” sono disponibili per il ritiro dei ricorsi da parte della Giunta Dem ad effettuare opere di urbanizzazione non meglio specificandone le aree d'intervento e in alcuni casi realizzandole durante la campagna elettorale cioè marzo-aprile 2016. L'importo complessivo ammonterebbe ad € 240.000 circa che rappresenta una miseria se lo rapportiamo col valore commerciale della vendita del materiale basaltico e soprattutto con i disagi di ogni natura (traffico, esplosioni, polveri e altro) oltre la devastazione ambientale imposta a quei territori almeno per i prossimi dieci anni.
Nelle vicinanze delle nuove cave ci sono alcuni insediamenti abitativi, con diverse migliaia di persone. Com’è possibile che gli interessi delle società siano più tutelati dei diritti dei residenti? Si tratta di sensibilità politiche e interessi diversi da conciliare con coloro che risiedono in queste parti del territorio comunale e non vedo in Pizzorno, cacciato malamente dal suo stesso partito e che non sarà ricandidato, un garante per la tutela di interessi generali. La visione personale è quella di vedere Anguillara proiettata in un contesto turistico ed eno-gastronomico di qualità, mentre questa Giunta oramai al capolinea della sua pessima esperienza disamministrativa pensa a sfruttare questa occasione di transazione per piccole operazioni elettorali, senza porsi i danni di immagine rispetto alla vocazione naturale della Città. Vede se avessero proposto di convertire queste aree in strutture ricettive, parchi tematici per giochi dei bambini oppure sportive e di benessere sarei stato il primo ad alzare la mano in consiglio comunale. Quindi ribadisco solennemente la mia contrarietà alla proposta di transazione e come ricorrenti resisteremo sino alla conclusione dei gradi di giudizio relativi al Tar ed eventualmente al Consiglio di Stato indipendentemente dall'esito della verifica in corso da parte del Sindaco e della sua maggioranza.
In una precedente intervista lei si rivolse al Comitato di Quartiere locale, cercando collaborazione su questa battaglia. Sembra però che da parte del comitato l’interesse per questa vicenda sia praticamente nullo. Come può spiegare questo comportamento?
Finora sull'argomento che riguarda da vicino i propri residenti e nonostante siano stati stimolati dallo scrivente a convocare un direttivo in tal senso, questo Comitato di Quartiere (per la precisione il comitato di quartiere 9, aree interessate Ponton dell’Elce – Colle Sabazio – La Riccia – Albucceto) ha mantenuto un silenzio assordante e un profilo molto basso, anzi inesistente. Dopotutto l'atteggiamento supino verso la Disamministrazione Pizzorno si è già conclamato con la vicenda ridicola del Palazzetto di Ponton Elce: presente con tanto di ovazione e riconoscimento verso taluni politici di maggioranza all'ennesima inaugurazione per lavorazioni, questa volta effettuate dall'associazione sportiva “Boxe and Sons”, risulta tutt'ora acritico e incapace di agire per la mancata apertura che doveva effettuarsi lo scorso 13 Settembre. Eppure è di dominio pubblico che il Sindaco abbia fatto stipulare una convenzione per l'uso dei locali in assenza di agibilità e idoneità statica (trasmetteremo gli atti alla corte dei conti e procura) di tutti gli ambienti e che la disamministrazione stia cercando soluzioni più disparate per porre rimedio. Per il momento unici danneggiati i ragazzi dell'associazione che hanno investito soldi e tempo e conseguentemente tutti gli abitanti del quartiere che sono stati illusi di poter usufruire delle attività sportive nel breve termine . C’è solo una spiegazione per non esporsi su argomenti così importanti : la volontà di qualcuno di candidarsi alle prossime elezioni con il partito democratico. Ovviamente non è lo spirito per cui sono nati i comitati di quartiere che da portavoce di interessi generali non si devono trasformare in complici di questa o quella componente politica.
La prossima udienza ci sarà in piena campagna elettorale. Potrebbe diventare la vetrina perché chi fino a oggi non si è interessato dell’ambiente, si faccia avanti solo per mettersi in mostra? La prossima udienza pubblica è prevista per martedì 2 Febbraio 2016 alle ore 12 e sinceramente non sono “invidioso” se altri movimenti o cittadini possano interessarsi concretamente alla vicenda, piuttosto ben vengano se effettivamente sta loro a Cuore il futuro di Anguillara. A questo punto chi vuole solo mettersi in mostra per la campagna elettorale è facilmente additabile e non ritengo che l'elettorato sia così sprovveduto dal riconoscerli.
Quante possibilità reali ci sono che il tribunale blocchi la costruzione della cava, e quali danni si creerebbero in caso di autorizzazione definitiva?
Non è certo compito mio stabilire le possibilità per conseguire una sentenza di merito a favore della nostra tesi. Certo eravamo a due passi dall'obiettivo e Pizzorno ha preferito prendere tempo e continuare ad essere ondivago. Gli avvocati ed io siamo fiduciosi di vedere riconosciute le illegittimità contenute nell'iter autorizzativo regionale molto lacunoso e contraddittorio e poi fa ben sperare la ricerca spasmodica delle due società di transare del loro diritto ad esercitare lo sfruttamento minerario visto che hanno le concessioni in mano. Lo dico chiaramente, avendo già inoltrato degli esposti alla Procura che mi auguro agisca presto per la verifica di eventuali responsabilità e che sollecito da questa testata, non resteremo passivi di fronte a cambiamenti repentini della volontà espressa più volte in consiglio comunale. Va bene camminare da soli, ma non sono ammessi tradimenti del mandato consiliare con piroette o giravolte finalizzate a tornaconti elettorali. Per quanto riguarda l'ipotesi dell'autorizzazione definitiva è facile individuare i danni per i prossimi dieci e più anni: devastazione dell'ambiente con la speranza che venga ripristinato e non faccia la fine della cava ex Miri-Pennacchi che tutt'ora risulta una buca desolata, incremento notevole del traffico veicolare pesante su tracciati stradali non idonei, dispersione nell'atmosfera di polveri con potenziali conseguenze sulla salute e da ultimo le continue scosse sismiche, ancorché di bassa intensità, provocate dalle esplosioni delle mine per estrarre il materiale basaltico. Oltre il forte disagio c’è da considerare il naturale deprezzamento degli immobili con danno patrimoniale per i proprietari residenti del quartiere. Chi ha una coscienza non può esimersi dal continuare in questa battaglia.
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