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Emanuel Galea
Vanessa Roghi consigliere comunale ad Anguillara con deleghe alla cultura e centro storico, in merito a due tabella pubblicati su l’osservatore laziale (ANGUILLARA: REPERTO ARCHEOLOGICO DEL 6000 a.C. GIACE NEL PARCHEGGIO pubblicato il 19 Gennaio 2012 e ANGUILLARA, DEDITA AL “ MERCATO DELLA TERRA” TRASCURA UN POLO CULTURALE EUROPEO pubblicato il 6 Marzo 2012) scrive alla nostra redazione: “Gentile signore la ringrazio di aver posto attenzione sulle vicende della Piroga solo che nel suo articolo ci sono un po' di lacune, quindi ci tengo ad inviarle una relazione che ho scritto sull'argomento se le interessa”. Ricevuta la relazione di 6 pagine che abbiamo letto con interesse, viene descritta nei minimi dettagli tutta la vicenda storico/politica della piroga. Dobbiamo quindi precisare che nei due tabella in questione, non si intendeva affatto presentare una relazione tecnica del reperto e tanto meno una relazione storico/politica delle varie amministrazioni che hanno avuto a che fare con questa vicenda. Non l’abbiamo fatto in quanto le notizie che volevamo dare erano altre. Nell’articolo del 19 gennaio che la Piroga avrebbe meritato, per il suo alto valore archeologico ben altro spazio espositivo anziché quello dell’ex consorzio agrario. E che il museo centro espositivo del neolitico languiva nella solitudine e con il passare del tempo nell’incuria e disinteresse comune. Mentre nell’articolo del 6 marzo si evidenziava il fatto di non incentivare il turismo attraverso questo bene prezioso per Anguillara a causa della mancata apertura del museo. Evidenziando infine la proposta di un residente che lanciava un appello all’assessore Flenghi di aprire quantomeno il museo una volta al mese in contemporanea con il mercato della terra. Nella relazione di Vanessa Roghi, a pagina 4 leggiamo che a seguito di un sopralluogo da parte di alcuni tecnici della Soprintendenza, presenti in rappresentanza dell’amministrazione la Capo area del Comune Vanda Filzi e la signora Joanna Horvath. si è manifestata l’urgenza di un approfondimento dato lo stato di abbandono ormai manifesto in cui versa non solo la Piroga stessa, la cui teca in vetro è danneggiata, ma l’intera area museale che è ricoperta di muffa. Nella relazione tecnica si suggerisce altresì di provvedere nel frattempo alla rimozione dei pannelli di cartongesso ricoperti di muffe e al lavaggio della moquette. L’articolo dell’osservatore laziale del 19 gennaio veniva concluso: “In attesa che si riapra, le erbacce crescono, i vandali imbrattano e la polvere copre parte della preistoria di questa bella cittadina lagunare”. Vanessa Roghi pare quindi confermare ad litteram quanto da noi pubblicato, scrivendo a pagina 3 della relazione : “L’area subisce un progressivo degrado dovuto ad atti di vandalismo ed all’abbandono di fatto dell’area dell’Ex Consorzio che ospita la Piroga”. Se i beni culturali si valorizzano con l’abbandono si spiegano i crolli delle mura a Pompei. Il fatto di non aver inventariato numerosi reperti archeologici, non è affatto una scusante perché si debbano tenere nascosti al pubblico. La cultura non ha colore politico e pertanto si deve evitare di tingere le problematiche con sapori partitici.
Ci duole evidenziare che il consigliere Roghi, mentre denuncia questi fatti ed altri più gravi, come i documenti importanti di cui non si trova traccia nell’archivio del Comune, chiude la sua relazione affermando: “siamo consapevoli della ricchezza non solo materiali,in termini di ‘beni culturali’, ma umana che questo Comune custodisce. A noi il compito di valorizzarla”. Mentre volentieri evidenziamo la notizia che i lavori di recupero sono iniziati. Vanessa Roghi fa infatti sapere: “I lavori di recupero sono iniziati comunque, dopo anni di abbandono, se le interessa la tengo al corrente degli interventi così può venire a vedere”. Ringraziamo il consigliere Roghi per l’invito e aspettiamo di sapere quando poter visitare il museo per poter riportare lo stato dei lavori. Fino a qualche giorno fa il cancello ci risultava chiuso con catena e lucchetto e non siamo potuti entrare. Se vero com’è vero che ci sono associazioni, giovani e competenze che sono pronti a trasformare la loro passione in un lavoro di volontariato è compito del consigliere alla Cultura di valorizzarne le energie in nome e per il bene della cultura.
Per completezza di informazione alleghiamo all'articolo la relazione del consigliere con deleghe alla cultura e centro storico Vanessa Roghi
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