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Roma

ANGUILLARA: QUANDO LA MISURA E' COLMA

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Tempo di lettura 3 minuti Non è giusto però addossare la colpa tutta agli amministratori, hanno trovato sempre la connivenza dei “baroni” locali

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Protestare fa bene a chi amministra. Per aver l’effetto desiderato occorre indirizzare la protesta accompagnata da una proposta nella direzione giusta. Tanti in bocca al lupo al gruppo web #anguillaraprotesta

 

di Emanuel Galea

Anguillara (RM) – Avevo da tempo rinunciato a scrivere ed occuparmi di quest’ameno angolo della terra, uno scorcio di paradiso staccato dall’eden e per disgrazia, planato dall’alto dell’olimpo cadendo nelle mani rozze e distruttrici dell’uomo, come il logo sulla locandina del gruppo web #anguillaraprotesta, egregiamente illustra.

Anguillara, finalmente si desta,  ha fissato l'appuntamento a piazza dello Zodiaco, per Sabato, 7 Marzo ore 15.00. Per chi non conosce la zona, questa piazza delimita la parte nuova, nuova per modo di dire, dalla parte del borgo.

Ci vuole poco a capire il perché di questo nome a questa piazza. Zodiaco, etimologicamente deriva del greco “zodiakòs” che a sua volta si compone di una parola che conduce a “essere vivente” e un’altra che porta a “ strada, percorso” Se questo fosse stato il senso che gli amministratori volevano dare a questa piazza, per loro sfortuna, o forse meglio, per loro vergogna, la piazza testimonia ben altra realtà.

In questa piazza termina la parte nuova che stenta a nascere e il borgo che langue morente, nella totale incuria, inerzia e inattitudine degli amministratori tutti e sottolineo tutti quelli che hanno occupato palazzo Orsini da 25 anni in qua.  Questa piazza offre l’immagine decadente di questa cittadina: esercizi con le serrande tirate giù, muretti divelti, stradina disastrata e con vicino parcheggio attestante cimitero che si trasforma in profonde pozzanghere già dalle prime piogge.

Non è giusto però addossare la colpa tutta agli amministratori, hanno trovato sempre la connivenza dei “baroni” locali e la compiacenza della gente che schiva e riservata si è sempre occupata degli “affari propri” ed ha lasciato fare a “quei bravi ragazzi che hanno visto crescere, giocando nei vicoli del borgo” Mi dispiace ripetere, qui fino a qualche anno fa vigeva la politica di “ tu di chi figlio sei”.

Oggi qualcosa si muove e per la prima volta, a mia memoria, Anguillara si desta, vuole protestare, marciare unita. Finalmente vuole uscire per strada, aprire gli occhi ed ha voglia di urlare che non è più disposta di essere complice del lento degrado della sua città. “Anguillara non tacere” davanti alle strutture fatiscenti delle scuole, scandalizzati davanti alla mancanza di manutenzione delle infrastrutture.

Ogni cittadino urlerà “bocca mia non tacere”, chiedi il decoro, l’arredo urbano della tua città. Un reale progetto di sviluppo spetta a questa città per diritto e non per grazia di alcuno. E’ ora che il cittadino venga a sapere la vera storia della “piscina comunale, i finanziamenti ricevuti fino ad ora e le vere ragioni che spiegano l’abbandono e l’incuria mentre ogni anno, regolarmente come la cartella delle imposte comunali, il vice sindaco annuncia la sua inaugurazione. Il cittadino aspetta una parola chiara riguardo alla Porta del Parco, al Museo Neolitico, ai lavori interrotti della seconda parte di via Anguilarese, compresa la seconda rotatoria. Il cittadino sta chiedendo perché la sicurezza, la vigilanza spetta solamente a Piazza del Comune. Di Anguillara fa parte anche la zona stazione, dove di notte diventa ritrovo di piccola criminalità, indisturbata a dispetto  di tante sollecitazioni.

La misura è colma. Vigna di Valle offre, e da sempre ha offerto all’amministratore oculato un’occasione d’oro per l’economia di Anguillara, essendo questo territorio un bacino turistico, ricco di risorse naturali, trovandosi all'interno di un'incantevole cornice di paesaggi dove le tradizioni popolari lasciano affascinato qualsiasi turista straniero. Non è un problema di mezzi finanziari, piuttosto è dovuto alla totale mancanza d’iniziative, di voglia di fare. Dove non arriva il Comune arriva il privato e se il privato locale non se la sente si apre agli investitori nazionali ed anche esteri.

E’ molto positivo che finalmente la gente senta il diritto di poter abitare un’Anguillara migliore, più pulita, più sicura, con un decoro urbano degno di questo nome.

Si spera che questa marcia non sia la prima e l’ultima. Lo slogan del corteo non è “contro” ma “pro”, per una sana convivenza tra amministratori e amministrati. Con amministratori non si vuole intendere solo i consiglieri e gli assessori. Anche questi signori ma dietro di loro ci sta un sottobosco di piccoli burocrati che più del sindaco e dello stesso assessore determinano la spesa del Comune.

Protestare fa bene a chi amministra. Per aver l’effetto desiderato occorre indirizzare la protesta accompagnata da una proposta nella direzione giusta. Tanti in bocca al lupo al gruppo web #anguillaraprotesta

 

 

 
 

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Castelli Romani

Ciampino, episodio di bullismo: la denuncia di una madre su Facebook scatena polemiche

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Un episodio di bullismo avvenuto a Ciampino ha suscitato forti reazioni e polemiche dopo che una madre ha condiviso la sua drammatica testimonianza su Facebook. La signora, madre di un ragazzo di 13 anni, ha raccontato l’incubo vissuto da suo figlio, vittima di un gruppo di coetanei.

Il post, che ha rapidamente raccolto molte reazioni e condivisioni, ha portato alla luce una realtà inquietante e ha acceso un acceso dibattito tra i residenti.

Secondo quanto riportato dalla madre del ragazzo, l’episodio è avvenuto nel parco comunale di Ciampino, dove suo figlio Alessandro stava giocando con alcuni amici. Improvvisamente, un gruppo di ragazzi più grandi si è avvicinato e ha iniziato a insultarlo e a deriderlo. La situazione è degenerata quando uno dei bulli ha spinto Alessandro a terra, facendogli perdere l’equilibrio e ferendolo al ginocchio. Il ragazzo, visibilmente scosso, è tornato a casa in lacrime e con un grande spavento.

Nel suo post, la madre ha scritto: “Mio figlio è tornato a casa oggi con il cuore spezzato e il corpo ferito. Non posso tollerare che i bambini debbano subire tali atrocità. Questo bullismo deve finire!”. Il suo appello ha ricevuto immediato sostegno da parte di molti residenti, che hanno espresso la loro solidarietà nei commenti.

Giovanna, una residente di Ciampino, ha commentato: “È inaccettabile che i nostri ragazzi non possano sentirsi al sicuro nemmeno nei parchi pubblici. Le autorità devono intervenire e prendere provvedimenti immediati”. Un altro commento, di Marco De Santis, aggiunge: “Questi atti di violenza sono vergognosi. I bulli devono essere identificati e puniti, e le scuole devono fare di più per educare i ragazzi al rispetto reciproco”.

Tuttavia, il post ha anche suscitato polemiche e divisioni. Alcuni hanno criticato i genitori dei ragazzi coinvolti, accusandoli di non educare adeguatamente i propri figli. “Dove sono i genitori di questi bulli? Perché non insegnano loro il rispetto e la compassione?”, ha scritto Francesca.

Le autorità locali non hanno tardato a intervenire condannando il gesto.

L’episodio, sebbene doloroso, ha anche sollevato un’importante consapevolezza sulla necessità di promuovere la cultura del rispetto e della solidarietà tra i giovani.

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Castelli Romani

Frascati, Libri in Osteria: appuntamento giovedì 18 luglio con Antonella Prenner

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Cosa lega Tullia, figlia di Cicerone, Servilia, madre del cesaricida Bruto, e Messalina?

Al di là di essere tre figure della Storia antica di Roma sono le protagoniste di alcuni romanzi della filologa e scrittrice Antonella Prenner, docente di Lingua e letteratura latina all’università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale.

la scrittrice Antonella Prenner

Antonella Prenner ed i suoi romanzi saranno i protagonisti giovedì 18 luglio in piazza dell’Olmo a Frascati, a partire dalle ore 18, del salotto letterario di Emanuela Bruni, Libri in Osteria assieme allo scrittore e giornalista Pino Donghi.
Le loro vite, le loro esperienze e i loro rapporti, spiega Emanuela Bruni “offrono un punto di vista non ufficiale, emotivo, disvelando pieghe e zone d’ombra di una storia sempre scritta dagli uomini e per gli uomini”.
Quindi si avrà la possibilità di cambiare la prospettiva di lettura di una storia che vede queste figure troppo spesso relegate al ruolo di comprimarie pur essendone protagoniste ed attrici principali.
Non mancherà un breve approfondimento sull’ultima fatica di Antonella Prenner “Lucano. Nostalgie di libertà” ove l’autrice descrive l’età di Nerone e di una generazione infelice, che assiste all’esercizio di un potere politico iniquo e impossibile da contrastare perché assoluto, e che vagheggia di tornare a un tempo irripetibile, quando “res publica” romana significava “libertà”.

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Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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