Anguillara, Pro Loco: catering indigesto e alcuni "conti" che non tornano

di Silvio Rossi

ANGUILLARA (RM) – Non si placano le polemiche sulla Pro Loco di Anguillara Sabazia, in particolare dopo l'esclusione delle associazioni locali dall’ultima edizione della Sagra del Pesce. Su una nota pubblicata dalla Pro Loco di Anguillara sul social Fb si legge: “Le motivazioni che hanno spinto la Pro Loco, per quest’anno, ad affidare la gestione del cottio ad un catering esterno sono state dettate dall’esigenza di conoscere e far conoscere alla cittadinanza quelli che sono gli incassi (fino ad oggi solo ipotizzabili) di una manifestazione storica…”.  Viene affermato dunque il concetto che per riuscire a conoscere gli incassi di una manifestazione occorra affidarsi a un catering esterno? Non c’è bisogno certo di essere organizzatori di eventi, per comprendere lo spessore di quanto affermato. Basta andare in una qualsiasi delle manifestazioni che vengono realizzate durante le quattro stagioni a Roma, come nei paesi più piccoli, dove l’ente organizzatore, specialmente quando coesistono nell’evento più soggetti, gestisce la cassa per tutti, e vengono rilasciati dei buoni, con cui gli avventori si presentano ai vari stand. È un sistema semplice, efficace, adottato ovunque. Perché ad Anguillara non si è riusciti ad utilizzarlo per conoscere esattamente quanto venduto da ogni singola fraschetta? Era poi così necessario affidarsi a un catering esterno escludendo le realtà locali? Quanto fatto con questa società lo si sarebbe potuto fare anche con le associazioni cittadine, anche perché risulta improbabile che un catering sia venuto fino ad Anguillara, abbia lavorato per due giorni, senza ottenere un compenso.
A questo ci si chiede: in base a quale criterio è stato scelto questo catering? Quanto è stato retribuito? Ne sono stati contattati altri? Le associazioni che gli anni passati hanno organizzato le fraschette sono state interpellate per prestare lo stesso servizio del catering alla stessa cifra, o sono state completamente ignorate?

 

Dal 2015 lo status di Pro Loco e prima? Inoltre sul sito istituzionale della Pro Loco di Anguillara, nella sezione “notizie”, c’è scritto che: “la Pro Loco di Anguillara Sabazia informa che opera nella massima legalità ed è iscritta: all'Albo Regionale – Pro Loco del Lazio – iscrizione n. 179”. Ciò che però, sulla pagina non compare, è la data di iscrizione all’Albo. Un dettaglio certamente non trascurabile, che getta alcune ombre su quella che è stata la gestione della Pro Loco. Consultando infatti l’Albo Regionale, scopriamo che l’associazione di Anguillara è iscritta solamente a partire dal 2015  con buona pace della Legge Regionale n. 13 del 2007, che all’articolo 15 comma 7 recita: “La denominazione pro-loco è riservata esclusivamente alle associazioni iscritte all’Albo”. Principio ribadito anche dall’allora Provincia di Roma (ora Città Metropolitana), che nel 2009 ha redatto un disciplinare dove viene richiamata la disposizione regionale. Stando quindi alla Legge, come è stato possibile che la Pro Loco di Anguillara abbia tranquillamente operato fino al 2015 senza essere iscritta all’Albo? Come è stato possibile che nel 2007 sia nata un’associazione cittadina, denominata “Pro Loco Anguillara Sabazia”, se le norme in questione riservano tale denominazione esclusivamente alle associazioni iscritte all’Albo? Perché mai il Comune di Anguillara ha concesso contributi e nel 2014 ha approvato una convenzione con un’associazione che, stando alle carte ufficiali, si è iscritta all'Albo dopo 8 anni di attività?

 
Un chiarimento auspicabile dal sindaco Sulla questione si auspica, a scanso di qualsiasi ragionevole dubbio, un chiarimento da parte del sindaco: i contributi concessi dal Comune di Anguillara alla Pro Loco, nel periodo 2007/2015, prima dell’iscrizione all'Albo, possono comunque essere ritenuti regolari? E se così non fosse, è ipotizzabile un danno erariale per contributi concessi ad una Pro Loco locale che secondo la normativa non poteva essere riconosciuta come tale?

 

Metodo democratico di accesso ai cittadini Occorre precisare anche che le norme regionali che regolamentano il funzionamento delle Pro Loco sono particolarmente rigide. Una Pro Loco iscritta all’Albo, deve redigere uno statuto che sia rispondente a una serie di indicazioni dettate dalla Legge regionale, tra cui garantire il metodo democratico di accesso ai cittadini. Entro il 15 aprile di ogni anno, poi, la Pro Loco deve inviare la relazione descrittiva ed economico/finanziaria sull’attività svolta nell’anno precedente e in programmazione per l’anno in corso. Visitando il sito della Pro Loco di Anguillara non si trova traccia né dello statuto, né tantomeno una sorta, seppure schematica, di bilancio o rendiconto delle entrate e spese. Alla faccia del metodo democratico! Ma nonostante tutto nella nota  della Pro Loco si legge anche: “Tra qualche giorno pubblicheremo il rendiconto ufficiale in totale trasparenza”. Bene, ottima iniziativa, anche se, sarebbe stato opportuno provvedere in tal senso anche negli anni passati quando la Pro Loco, se Pro Loco si poteva chiamare, organizzava eventi per conto del Comune.  Del passato si trovano solo determine comunali che elargivano alla stessa associazione  migliaia di euro come contributo per l’organizzazione dei vari eventi.


Onestà, legalità e trasparenza I cittadini, soprattutto in questo periodo storico dove vanno molto di moda parole d'ordine come "onestà" o "legalità" , meritano dunque di sapere, in nome della trasparenza, quanto è stato incassato negli anni passati dagli eventi gestiti dalla Pro Loco considerando la somma dei contributi pagati dalle associazioni, delle eventuali vendite di beni/oggetti, dei contributi elargiti da parte del Comune. E di questa cifra, sapere quanto è stato investito per la valorizzazione del territorio di Anguillara Sabazia. Perché non è molto chiaro quanto sia stato incassato e quanto speso per un’opera qualsiasi: una panchina, la sistemazione di due aiuole, la riparazione di qualche cartellone turistico. Guardando lo stato in cui viene tenuto il magazzino affidato dal Comune alla Pro Loco (a titolo gratuito?), la risposta la possiamo solo immaginare.