Connect with us

Roma

Anguillara, presepi nella polemica: cui prodest?

Clicca e condividi l'articolo

Tempo di lettura 4 minuti Mango presidente dell’associazione Corpo di Napoli: "Non sappiamo chi espone ad Anguillara". L'assessore Normando: "Tanto clamore su di una mostra"

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 4 minuti
image_pdfimage_print


GALLERY IN FONDO ALL'ARTICOLO [CLICCARE SOPRA LE FOTO PER INGRANDIRLE]

 

 

di Silvio Rossi – Ivan Galea

 

ANGUILLARA SABAZIA (RM) – Scoppia la polemica intorno alla mostra di presepi allestita lo scorso fine settimana al Museo della Civiltà Contadina di Anguillara. Critiche e dubbi sono stati rivolti rispetto l'artigianato in mostra. Tra i  presepi allestiti dall'artigiano anche alcune bottiglie di limoncello con la scritta in rilievo “San Gregorio Armeno”. Quest'ultimo, dunque, ha messo in esposizione  la mercanzia che, come indicato nel programma natalizio organizzato dall'amministrazione comunale rappresenta l'Arte Presepiale Napoletana.


Ed è subito polemica tra chi espone e chi probabilmente avrebbe voluto esporre, forte di avere le carte in regola riguardo la rinomata arte presepiale di San Gregorio Armeno: “Nessuno dei nostri associati sta esponendo ad Anguillara. – Ha dichiarato Amedeo Mango presidente dell’associazione Corpo di Napoli, che riunisce le botteghe dei mastri presepari – Come Corpo di Napoli, – ha aggiunto Mango – quest’anno abbiamo realizzato solamente due eventi fuori regione: la scorsa settimana a Bracciano e in questi giorni in Piemonte. Non sappiamo chi espone ad Anguillara, – ha concluso il presidente – potrebbe essere qualche altro artigiano di Napoli, ma non è di San Gregorio Armeno”.


Ma nel dettaglio all'interno del museo, l'arte presepiale è stata rappresentata da una location sprovvista di biglietti da visita, brochure o immagini della bottega, o anche di una qualche insegna o targa che ne riportasse il nome. L’artigiano affermava di venire da una traversa della pittoresca strada dei presepi napoletani: via San Gregorio Armeno.

In mostra sul tavolo, oltre ad alcuni oggetti che non rappresentavano particolari legami con l'arte presepiale, erano esposte macchinette del caffè tipo moka, per intenderci non le tradizionali macchinette napoletane e alcune statuine, che ricordavano quelle prodotte in serie. L'uomo non avrebbe poi fornito la ricevuta all’atto dell’acquisto di un oggetto, almeno secondo quanto riferito da una visitatrice: si è forse trovato in difficoltà, tant'è che si è messo alla ricerca di un numero di partita iva da inserire nella ricevuta. La "caccia" è proseguita per recuperare un blocchetto di ricevute con i dati dell’associazione culturale "Sabate" gestore del museo, associazione presieduta da Graziarosa Villani.

Probabilmente il motivo dell'assenza di ricevute è da ricercarsi nel fatto che lo stesso venditore, al secondo giorno di mostra, ha riferito che fino a quel momento non aveva venduto nulla. Eppure, di li a poco, sempre secondo la testimonianza della visitatrice, una persona è stata vista uscire con un presepe tra le mani: "E’ un mio paesano – avrebbe detto il venditore – è un mio regalo".


Forse qualcuno si sarebbe aspettato di trovare lo stesso scenario allestito nel centro storico di Bracciano che ha visto la presenza di almeno una decina di botteghe provenienti da San Gregorio Armeno riunite nell’Associazione "Corpo di Napoli Onlus", che ha come mission la diffusione e la difesa della tradizione settecentesca del presepio napoletano. Sotto il Castello Orsini sono giunti migliaia di persone, attirate dalle creazioni degli artigiani, che per i tre anni precedenti avevano impreziosito le strade del centro storico di Anguillara.


Certamente la polemica non ha contribuito a creare il giusto clima natalizio per il primo di una lunga serie di eventi che vedranno Anguillara protagonista. L’assessore Viviana Normando con delega alla Cultura, Turismo, Centro storico, Rapporti internazionali, Biblioteca si è detta meravigliata di questo episodio: “Sono rimasta sorpresa – ha detto Normando – su come si sia suscitato tanto clamore su di una mostra di presepi che si è voluto portare ad Anguillara quale espressione della tradizione del Natale che prende avvio proprio con una serie di itinerari di presepi diffusi di vari artigiani e forze artigianali dell’arte presepiale del nostro territorio nonché nazionale, nella nostra città oramai quasi completamente addobbata a festa. Nella sede del Museo della Civiltà Contadina un artigiano dell’arte presepiale napoletana, con una esperienza quarantennale nel settore, ha esposto i suoi presepi piccoli e grandi, con anche accanto elementi prettamente decorativi, con l’Associazione Culturale Sabate, gestore della sede del Museo, che ha rilasciato regolari e riscontrabili ricevute, verificate persino dalla Polizia Locale. Anche Patrizia Onorati Vice Presidente dell’Associazione Culturale Sabate e la sottoscritta Assessore alla Cultura e Turismo abbiamo acquistato presepi con regolari ricevute. E’ davvero spiacevole che accadano certe cose quando ci si adopera per una cosa bella per città, anche con i mezzi propri, persino andando a prendere a Napoli i presepisti con risorse proprie e non comunali, pur di mantenere fede, come è naturale che sia, ad uno degli impegni presi con la cittadinanza. E siamo pronti, se necessario, per dimostrare la verità a procedere nelle sedi competenti. L’evento – prosegue Normando – è stato organizzato dal Comune di Anguillara Sabazia in collaborazione con l’Associazione Culturale Sabate e fa parte delle tante iniziative patrocinate per la città di Anguillara dall’Assessorato alla Cultura e al Turismo insieme alla Pro Loco di Anguillara Sabazia e ad Ascom Commercianti. La mostra vendita è stata prorogata anche al prossimo fine settimana e farà parte di una esposizione incentrata sulla famiglia, sulla natività, con la fruizione di fotografie storiche sui matrimoni anguillarini, in cui in molti potranno riconoscersi”.


Normando ha inteso ben sottolineare che l’artigiano, preso in considerazione tra i vari e validi artigiani dell’arte presepiale nazionale, rappresentava l’arte presepiale anche di San Gregorio Armeno avendo l’artigiano bottega nel vicolo adiacente ed avendo anche avuto per molti anni il negozio nella stessa via.


“Tuttavia – conclude l’assessore – dal momento che per riconoscere un bravo artigiano di arte presepiale, non abbiamo bisogno di sottolineare necessariamente che provenisse da San Gregorio Armeno, abbiamo ritenuto di togliere la dicitura nel massimo rispetto di qualcosa di bello in fieri nella nostra città, a partire degli eventi natalizi, dai percorsi di presepi diffusi e di altre manifestazioni diverse e che consentono di accogliere turismo nel nostro territorio lacustre. Per gli obiettivi da raggiungere per il nostro territorio, quali turismo fiorente e cultura fervida, tutte le forze migliori della città sono chiamate a collaborare e a presentare progetti per procedere al regolare riconoscimento di patrocinio comunale per le iniziative più belle come è accaduto per l’organizzazione di questo Natale 2016”

Continua a leggere
Commenta l'articolo

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

Continua a leggere

Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

Continua a leggere

Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura < 1 minuto
image_pdfimage_print

Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

Continua a leggere

SEGUI SU Facebook

I più letti