ANGUILLARA, PONTON DELL'ELCE: DEGRADO DA STALLA E TASI ALLE STELLE

di Simonetta D’Onofrio


Anguillara Sabazia (RM) – Tasi sì, Tasi no. Dipende ci rispondono la neo coppia Massimo G. e Sara D., che ha acquistato in primavera un villino a Ponton dell’Elce, zona periferica distante da Anguillara circa dieci chilometri e impiegati nel settore sanitario presso un ospedale della Capitale, zona Roma Nord.

La “Tassa sui Servizi Indivisibili”, dovrebbe essere un approvvigionamento di denaro che l’amministrazione dovrebbe utilizzare per la manutenzione stradale o l’illuminazione comunale ci dice Massimo, ma che senso ha in quest’ambiente dove vivo, effettivamente sono pochi mesi che ci abito, ma non so se ho fatto bene, non lo so proprio.

Mi avevano detto, prima di acquistare l’abitazione, in seguito ristrutturata, che a breve sarebbe anche passato anche l’autobus dell’Atac, che c’era stato un intoppo burocratico, ma che il Sindaco stava provvedendo per farlo transitare.
Mi trovo vicino alla strada dei negozi ed effettivamente è per questo che l’ho acquistata, continua Massim la cosa era allettante, continua Massimo, anche perché non ho figli, ma in futuro il collegamento diretto con lo 030 verso Roma sarebbe stato utile per tutta la mia famiglia.

Più tempo passa e più mi sento ferito nell'orgoglio e nell'amor proprio, in questa situazione di degrado, ma chi se la compra più questa casa con i lavori che ci ho fatto? Ora anche la TASI. Mi hanno detto che l’aliquota è molto alta, assurdo, semplicemente assurdo.
Il verde inesistente, le sterpaglie lungo i marciapiedi, l’illuminazione a intermittenza, la sporcizia ovunque. Se uno si reca a piedi a prendere l’autobus si vede un’erba alta mai tagliata, le cunette sporche, mai qualcuno provvede alla pulizia, deiezioni in qualsiasi punto, poi se ci rechiamo al campetto, sembra essere una terra di nessuno. Siepi incolte, topi che vanno da una parte all’altra, zanzare che ti attaccano in qualsiasi momento della giornata, buche ovunque e quando piove bisogna fare anche lo slalom in via di Tragliatella, l’acqua dentro casa che va e che viene.

Una penalizzazione che non meritavo, a fronte di che cosa? Stavo meglio a Roma in un appartamento di 60 metri quadrati. Quando chiedi tanti soldi a una famiglia normale, termina Massimo alla fine dell’intervista, con tala moglie. Sara, con tanto sudore uno si guadagna e devi versare lacrime e sangue, si deve ricevere qualcosa in cambio. Certo noi siamo anche fortunati, abbiamo un posto di lavoro a tempo indeterminato e senza figli, ma quante persone hanno problemi economici in questo momento?

Quanto riportato sopra è solo una breve testimonianza a dimostrazione del malumore generalizzato avvertito in un Comune dove è stata prevista l’aliquota 3,3 per mille per la TASI, con detrazioni parametrate al numero dei figli, partendo solo dal secondo, per una quota di 30 euro, con tre figli 85.

Gli amministratori aumentano le tasse, ci dicono sempre i politici impegnati alla guida delle amministrazioni pubbliche, perché devono far fronte alla riduzione dei trasferimenti statali. In conclusione, possiamo fare una breve considerazione: in Italia tantissimi comuni hanno adottato aliquote ridotte rispetto al massimo prefissato del 3,3 per mille, inserendo anche delle detrazioni molto alte e diversificate per i quartieri d’appartenenza; ci sono anche altre amministrazioni che non hanno applicato la Tasi, sono diversi nella nostra Penisola, ad esempio il Comune di San Sostene, 1329 abitanti in provincia di Catanzaro. C’è disparità di trattamento, da cosa dipende?