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Roma

ANGUILLARA, PONTON DELL'ELCE: DEGRADO DA STALLA E TASI ALLE STELLE

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Tempo di lettura 2 minuti Una coppia che ha acquistato casa a Ponton dell'Elce e che subisce tasse e degrado

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di Simonetta D’Onofrio


Anguillara Sabazia (RM) – Tasi sì, Tasi no. Dipende ci rispondono la neo coppia Massimo G. e Sara D., che ha acquistato in primavera un villino a Ponton dell’Elce, zona periferica distante da Anguillara circa dieci chilometri e impiegati nel settore sanitario presso un ospedale della Capitale, zona Roma Nord.

La “Tassa sui Servizi Indivisibili”, dovrebbe essere un approvvigionamento di denaro che l’amministrazione dovrebbe utilizzare per la manutenzione stradale o l’illuminazione comunale ci dice Massimo, ma che senso ha in quest’ambiente dove vivo, effettivamente sono pochi mesi che ci abito, ma non so se ho fatto bene, non lo so proprio.

Mi avevano detto, prima di acquistare l’abitazione, in seguito ristrutturata, che a breve sarebbe anche passato anche l’autobus dell’Atac, che c’era stato un intoppo burocratico, ma che il Sindaco stava provvedendo per farlo transitare.
Mi trovo vicino alla strada dei negozi ed effettivamente è per questo che l’ho acquistata, continua Massim la cosa era allettante, continua Massimo, anche perché non ho figli, ma in futuro il collegamento diretto con lo 030 verso Roma sarebbe stato utile per tutta la mia famiglia.

Più tempo passa e più mi sento ferito nell'orgoglio e nell'amor proprio, in questa situazione di degrado, ma chi se la compra più questa casa con i lavori che ci ho fatto? Ora anche la TASI. Mi hanno detto che l’aliquota è molto alta, assurdo, semplicemente assurdo.
Il verde inesistente, le sterpaglie lungo i marciapiedi, l’illuminazione a intermittenza, la sporcizia ovunque. Se uno si reca a piedi a prendere l’autobus si vede un’erba alta mai tagliata, le cunette sporche, mai qualcuno provvede alla pulizia, deiezioni in qualsiasi punto, poi se ci rechiamo al campetto, sembra essere una terra di nessuno. Siepi incolte, topi che vanno da una parte all’altra, zanzare che ti attaccano in qualsiasi momento della giornata, buche ovunque e quando piove bisogna fare anche lo slalom in via di Tragliatella, l’acqua dentro casa che va e che viene.

Una penalizzazione che non meritavo, a fronte di che cosa? Stavo meglio a Roma in un appartamento di 60 metri quadrati. Quando chiedi tanti soldi a una famiglia normale, termina Massimo alla fine dell’intervista, con tala moglie. Sara, con tanto sudore uno si guadagna e devi versare lacrime e sangue, si deve ricevere qualcosa in cambio. Certo noi siamo anche fortunati, abbiamo un posto di lavoro a tempo indeterminato e senza figli, ma quante persone hanno problemi economici in questo momento?

Quanto riportato sopra è solo una breve testimonianza a dimostrazione del malumore generalizzato avvertito in un Comune dove è stata prevista l’aliquota 3,3 per mille per la TASI, con detrazioni parametrate al numero dei figli, partendo solo dal secondo, per una quota di 30 euro, con tre figli 85.

Gli amministratori aumentano le tasse, ci dicono sempre i politici impegnati alla guida delle amministrazioni pubbliche, perché devono far fronte alla riduzione dei trasferimenti statali. In conclusione, possiamo fare una breve considerazione: in Italia tantissimi comuni hanno adottato aliquote ridotte rispetto al massimo prefissato del 3,3 per mille, inserendo anche delle detrazioni molto alte e diversificate per i quartieri d’appartenenza; ci sono anche altre amministrazioni che non hanno applicato la Tasi, sono diversi nella nostra Penisola, ad esempio il Comune di San Sostene, 1329 abitanti in provincia di Catanzaro. C’è disparità di trattamento, da cosa dipende?

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Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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