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Roma

Anguillara, polemiche in Consiglio Comunale: passa la proposta di controdeduzioni della maggioranza

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Tempo di lettura 3 minuti Il consigliere Pizzigallo abbandona l'aula, denunciando l'illegittimità dell'atto per conflitto d'interessi

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di Silvio Rossi


ANGUILLARA (RM) – Se per quanto riguarda i temi, il Consiglio Comunale di ieri ha ripercorso esattamente quanto annunciato due giorni prima in conferenza stampa, con l’assessore Piccioni che ha ribadito le difficoltà che hanno portato alla travagliata decisione di adottare le controdeduzioni, ciò che ha movimentato l’assise è stato il tema del presunto conflitto d’interessi.

Nella discussione del punto all’ordine del giorno in Consiglio Comunale, due consiglieri di maggioranza e l’intera opposizione, con esclusione dell’ex candidato sindaco Antonio Pizzigallo, hanno dovuto abbandonare l’aula. Infatti il TUEL, all’articolo 78, comma 2, stabilisce che i consiglieri non possono partecipare a votazioni “di delibere riguardanti interessi propri o di loro parenti o affini sino al quarto grado”.

Il consiglio era quindi rappresentato da otto consiglieri più il sindaco per la maggioranza, e da un solo consigliere di opposizione. Ma proprio Antonio Pizzigallo, a inizio seduta, ha posto un problema che potrebbe invalidare il voto. La legge sul procedimento amministrativo, all’articolo 6 bis, stabilisce che: “Il responsabile del procedimento e i titolari degli uffici competenti ad adottare i pareri, le valutazioni tecniche, gli atti endoprocedimentali e il provvedimento finale devono astenersi in caso di conflitto di interessi, segnalando ogni situazione di conflitto, anche potenziale”.


Questo articolo, che estende una normativa simile alla precedente anche alla componente amministrativa e non politica, è stato inserito nella legge dal 2012, con la legge anticorruzione della ex ministra Paola Severino.
Nel caso in questione, il consigliere Pizzigallo ha sollevato una pregiudiziale per un interesse della responsabile a interim dell’area economica finanziaria, che era stata nominata appena due giorni prima, in sostituzione provvisoria a causa delle dimissioni della responsabile, avvenute appena un mese dopo la nomina.


Ciò che, nella vicenda, ci ha lasciato perplessi, indipendentemente dalla bocciatura della pregiudiziale, che il segretario comunale ha chiesto al consigliere copia della normativa. Stiamo parlando non di una legge qualsiasi, che potrebbe sfuggire a un occhio poco attento. La norma richiamata è la legge sul provvedimento amministrativo, una delle pietre miliari nell’azione dei pubblici uffici. Una legge che è come il codice della strada per la Polizia Stradale, come la legge di Ohm per un elettrotecnico.

Una volta entrati nel merito della proposta, l’assessore Piccioni ha ripetuto, più o meno, quanto anticipato, con la ricostruzione degli ultimi mesi, da quando la variante del PRG è giunta al protocollo comunale, con l’attribuzione della responsabilità della loro scelta alla legge regionale 12 dell’agosto 2016, cosa che non ha convinto Pizzigallo, come d’altronde aveva poco convinto a noi, e ad alcuni tecnici da noi interpellati in questi due giorni.

All’atto del voto, il consigliere Pizzigallo non ha partecipato allo stesso, per l’illegittimità dell’atto, a suo dire, per i motivi di incompatibilità esposti nell’articolo, per la mancanza delle relazioni tecnica, economica, geologica e vegetazionale, per la riproposizione di aree già bocciate dal Comitato Tecnico Regionale, per la mancata partecipazione particolare, e per il ritardo nei tempi stabiliti dalla Regione, e soprattutto per il danno erariale che, per via dei numerosi ricorsi che si attende, si creerà per il Comune.
Al termine della votazione, alcuni cittadini, hanno inscenato una protesta, alzando alcuni cartelli contro la decisione assunta dal Consiglio.

Un appunto, alla presidente della seduta, Silvia Silvestri. Al termine della relazione dell’assessore Piccioni, il pubblico presente ha applaudito il relatore, gesto accompagnato dagli applausi dei consiglieri di maggioranza, della sindaca Anselmo, del capo area Santamaria, e della Presidente stessa. Quando invece il dott. Pizzigallo ha terminato il suo intervento, una parte del pubblico ha applaudito, si è prodigata a richiamare il silenzio. Bisogna ricordare che, quando si siede su determinate poltrone, il rispetto delle regole deve prevalere sull’appartenenza politica.

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Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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