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Roma

ANGUILLARA: PARTITO IL COUNT DOWN PER LA PROTESTA POPOLARE

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Tempo di lettura 3 minutiManciuria: “La paura fa novanta e anche la disamministrazione Pizzorno sembra affidarsi alla cabala per adottare provvedimenti last minute"

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di Ivan Galea

Anguillara (RM) – Sabato 7 marzo alle 15 la protesta scende in piazza ad Anguillara Sabazia, dove un corteo percorrerà le strade del centro cittadino arrivando fino a piazza del Molo per poi concludersi in Piazza del Lavatoio. I promotori sono i cittadini del gruppo web #anguillaraprotesta che intendono lanciare all'amministrazione comunale di centro sinistra guidata dal sindaco Francesco Pizzorno un forte segnale di protesta rispetto il ridimensionamento dei servizi.

“La paura fa novanta e anche la disamministrazione Pizzorno sembra affidarsi alla cabala per adottare provvedimenti last minute col fine di placare la protesta oramai dilagante dei cittadini di Anguillara”.  – commenta Sergio Manciuria, Presidente del Movimento “SI” per Anguillara evidenziando anche il fatto "sintomatico"  che durante l'ultima seduta di Giunta comunale dello scorso 24 Febbraio risultavano assenti due capisaldi della maggioranza del governo di Anguillara: il vice sindaco Bianchini e l’assessore Stronati.

“Nell’arco di una settimana, – prosegue Manciuria – la giunta del sindaco delle tasse sembra accorgersi di tutti i disservizi creati da loro stessi nei quattro anni di amministrazione trascorsi all’insegna dell’immobilismo e dell’incapacità di gestione, e provvedimenti a raffica: ripristino di alcuni tratti della viabilità comunale, ripavimentazione parziale di Piazza del Molo e causa per danni al Sindaco metropolitano Pd, Ignazio Marino, per riaprire la viabilità della curva del pizzo. La disamministrazione dem di Anguillara, – incalza il presidente – nata nel 2011 sotto l’insegna del finto cambiamento e dal presunto entusiasmo dovuta alla giovane età, ma nella realtà  eredi di un passato già protagonista della vita amministrativa della città – sottolinea Manciuria -, è ormai nel panico e ritiene che possano bastare pochi atti per fermare la convinzione maturata nell’opinione pubblica. Il paradosso è dato dal fatto che si pensa di risolvere l’accesso a Vigna di Valle con i tempi biblici di un contenzioso legale".

Riguardo questo ultimo fatto ricordiamo che la strada provinciale che da Anguillara porta a Vigna di Valle, località dove sono presenti numerose attività commerciali, è stata chiusa al traffico a causa di una frana avvenuta i primi giorni di febbraio nei pressi della “Curva del Pizzo” e che non esistono vie alternative per raggiungere la località balneare di Vigna di Valle. "Noi avremmo fatto eseguire i lavori con fondi comunali – dichiara Sergio Manciuria che prosegue nelle dichiarazioni –  per garantire  l’incolumità pubblica e l’esercizio continuato delle attività commerciali e stagionali per dopo rivalerci sui responsabili cioè Regione e Provincia ora Roma Città Metropolitana. Altro paradosso significativo viene dall’ennesimo caso di allagamento delle scuole per inerzia dell’Assessore Botti e da quei politici – precisa il Manciuria – che in odor di candidatura al posto del Sindaco Francesco Pizzorno sono attivi sui social network e in Consiglio regionale con interrogazioni contro il proprio Governatore Nicola Zingaretti, ma risultano clamorosamente assenti durante le decisioni importanti per la qualità della vita degli abitanti e fanno finta di nulla sull’impegno solenne di Pizzorno di fare un Consiglio comunale aperto sulla vicenda di Mafia Capitale. – Il Presidente del Movimento SI per Anguillara conclude poi – Non ci piace la tattica di tenere il piede in due staffe e affrontare  i problemi poco prima delle elezioni o in concomitanza di manifestazioni oppure di concedere qualche favoritismo per accaparrarsi le grazie di qualche elettore o di qualche ingenuo aspirante candidato nelle liste civiche democratiche del 2016. Noi aspiriamo a governare e rinnovare la città con una nuova visione della politica e non solo con  “nuovi politici brillanti” che grazie alla guida Pizzorno hanno dimostrato di aver fallito e, pur di tenersi la poltroncina, rinunciano a difendere la propria dignità di rappresentante eletto dal popolo”.