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Marco Petrungaro
L’abbattimento di un albero può essere un errore, una svista in un progetto, una mancanza di sensibilità. Può essere tante cose a cui si può porre rimedio. Molti cittadini di Anguillara si sono indignati per l’abbattimento di quello che era un piccolo simbolo, uno dei pochi punti di riferimento arborei (e non squallidi) dell’anguillarese, all’incrocio con via ponte valle trave.
A Milano è successa una cosa simile, l’abbattimento di 15 platani e una denuncia rilanciata da Celentano (personaggio di cui non voglio certo discutere la simpatia).
Qui parte della sua lettera:
“Vedo le foto che ha scattato quel ragazzo e non posso crederci. Non posso credere che quel Sindaco con la faccia da bambino abbia potuto dare un ordine del genere. Anzi non ci credo. Giuliano sei stato tu?… No, dimmelo se sei stato tu, perché hai solo un modo per rimediare. Certo la SVISTA è madornale, se veramente è stata una svista, e comunque i milanesi sarebbero pronti a perdonarti se tu, nel luogo dove è avvenuto lo scempio, mettessi in atto ciò che nessun Sindaco ha mai avuto il coraggio di fare e che diventerebbe il più bel messaggio contro la cementificazione armata”.
Continua poi con la richiesta di un’area verde a “riscatto” dei platani abbattuti. (qui l’intero testo della lettera)
La risposta del Comune di Milano non si è fatta attendere: “I gravissimi danni ai platani nelle vicinanze di Stazione Centrale sono un fatto inaccettabile e proprio per questo, accertate le responsabilità, é già stata prevista l’opera di ripristino a cura e spese della società GrandiStazioni engineering”. (Qui la risposta del Comune)
A Milano (metropoli con oltre un milione di abitanti) le risposte arrivano chiare, con un comunicato che condivide la tesi di chi è indignato e annuncia contromisure. Ad Anguillara invece il solito silenzio e qualche commento su facebook.
Per quanto un po’ campanilista, questa volta bisogna ammetterlo: avrei preferito un finale “milanese” anche per noi. Avrei preferito un’amministrazione capace di ammettere pubblicamente la svista (o di condannare l’incapacità della società che ha in appalto i lavori, o la stesura del progetto). Avrei preferito un’amministrazione coraggiosa e capace di assicurare un miglioramento in cambio della perdita. Nuovi alberi, più verde per l’anguillarese, un po’ di respiro estetico per la nostra viabilità. Magari una sfoltita della pubblicità, come abbiamo suggerito in un altro articolo, e che invece sembra aumentare. Ma niente, in cambio del pino avremo una rotatoria, molto stretta, e basta. Se è vero che il coraggio è la prima delle qualità umane, perché è quella che garantisce le altre, allora il futuro non promette bene.
tabella PRECEDENTI:
20/03/2012 ANGUILLARA, IL VERDE E I RICORDI LASCIANO IL POSTO AL “FINTO” PROGRESSO
18/03/2012 ANGUILLARA, CHI E’ CHE DIFENDE GLI ALBERI?
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