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Roma

ANGUILLARA, MANCIURIA REPLICA AL MOVIMENTO CINQUE STELLE

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Tempo di lettura 3 minuti Inutili piagnistei che non sono supportati dalla realtà dei fatti

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di Redazione Politica

 

Ha infastidito gli esponenti del centrodestra la dichiarazione dei Cinque Stelle di Anguillara, che hanno lamentato un gran numero di attacchi, anche personali, in particolare alla candidata sindaco, Sabrina Anselmo. Una lamentela che, agli occhi dei loro avversari al ballottaggio, appare come un piagnisteo immotivato, teso solo a screditare Antonio Pizzigallo, candidato sindaco che ha ottenuto al primo turno quasi la maggioranza assoluta dei voti.
Considerato che, anche precedentemente al primo turno delle elezioni, in più di una occasione, da parte del Movimento è stata richiamata la “macchina del fango”, della quale però, in effetti, non è stata notata nel territorio la presenza, quello odierno appare come un ritornello usuale nella loro strategia comunicativa.
Nel primo caso, un articolo sul loro blog, a metà aprile, si faceva riferimento a voci sentite per cui il movimento avrebbe potuto forse stringere alleanze con qualcuno. Pochi giorni dopo, un secondo articolo reiterava il concetto di macchina del fango dicendo “Su richiesta del nostro candidato Sindaco Sabrina Anselmo vogliamo smentire la voce che circola nei riguardi di una sua presunta conoscenza con la dottoressa Corona”.
Ora, considerato che la dottoressa Corona, candidata in un’altra lista, è una persona rispettabilissima, che ha esercitato per molti anni la professione di medico in paese, impegnata nel volontariato, che è stata presidente del locale circolo dei Lyons, ci chiediamo che significato ha tale articolo. C’è qualche insinuazione segreta nei confronti della dottoressa, o nasce solo per alimentare un vittimismo senza motivo?
Lei stessa, da noi interpellata, ci rispose: "anche io non conosco la signora Anselmo. Ciò che mi preoccupa è che si impegni a parlare di presunte conoscenze o meno invece di impegnarsi sulle cose da fare in città"

Osservando i social network, nei gruppi cittadini, e ascoltando i cittadini nelle occasioni di confronto che non mancano certo nel periodo preelettorale, non ci sembra di aver percepito questa macchina del fango, questi attacchi personali, cui i comunicati fanno riferimento. Abbiamo notato invece come spesso siano proprio i seguaci del movimento ad appellare con epiteti poco costruttivi i candidati delle altre liste, e a insinuare complotti e quant’altro nei confronti di chi non è loro contiguo.
Attacchi giunti non tanto dai candidati, ma da quanti, gravitando intorno allo stesso, sono l’arma di attacco, quasi a giocare il ruolo del poliziotto cattivo, mentre i candidati interpretano quello buono.
Gli attacchi più forti, inoltre, sono arrivati a coloro che hanno rivolto delle domande alla candidata sindaco o ai consiglieri. Domande legittime, sulle posizioni che assumono davanti a temi reali, non teorici. Un coro di improperi, di valutazioni evitabili, di accuse nei confronti di cittadini che facevano domande. Non ci è apparso come il migliore esempio di trasparenza.

Lapidario è stato il commento di Sergio Manciuria, candidato con la lista Anguillara Svolta, a sostegno di Pizzigallo:

“L’appello al voto è sempre legittimo, ma usare il vittimismo gratuito dopo aver impostato la campagna elettorale sulla derisione , sulla diffamazione e sulla presunzione di essere i paladini della legalità e del cambiamento fa solo sorridere coloro che conoscono bene questi interlocutori del movimento. In particolare coloro che, prima della illuminazione chissà su quale via, erano i primi sostenitori di questo o quell’amministratore del passato. Per carità si può avere una visione e un atteggiamento diverso nel corso della vita, ma sempre nel pieno rispetto dell’avversario. La legalità non è prerogativa di un partito rispetto ad un altro ma un dovere morale e civico del singolo candidato che si avvicina alla vita amministrativa e prima di pontificare gli altri è bene farsi un accurato esame di coscienza. Il nostro appello agli elettori non si fonda sul denunciare disastri altrui, tra l’altro inesistenti, ma sulla visione presente e futura di una Anguillara. Queste loro affermazioni fantasiose nascondono la mancanza assoluta di proposte sensate. Si mettono in giro notizie false, e le si stigmatizzano per conquistarsi una credibilità inesistente in realtà.
Parlano inoltre del fatto che la loro incompetenza non sia un problema. Sfido chiunque a curarsi affidando la propria salute ad un chirurgo incompetente che teorizza, invece di scegliere quello capace che sa operare a cuore aperto e salva la vita. Noi siamo l’unica speranza di buon governo per Anguillara e non far sprofondare la città definitivamente nel baratro” .

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Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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