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Roma

ANGUILLARA: L'ENIGMA DELLA PISCINA COMUNALE

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Tempo di lettura 3 minuti Dopo delibere e determine in somma urgenza il Polo Natatorio è abbandonato nel degrado e nell'incuria

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LEGGI ANCHE: ANGUILLARA , BIANCHINI IL 4 GIUGNO 2012: “LA PISCINA COMUNALE APRIRA’ PER IL PERIODO ESTIVO.” DI QUALE ANNO?

 

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di Emanuel Galea

Anguillara (RM) – Si tratterà forse di riflessi condizionati il fatto che ad ogni avvicinarsi della stagione estiva  il pensiero vola verso il mare, il lago e… la piscina olimpionica di Anguillara. E la voglia di sapere a che punto sono arrivati i lavori di realizzazione della copertura della piscina comunale, sovviene naturale.
Prestando fede a  quello che  si legge nella determina dirigenziale del Comune di Anguillara n.669 del 7 luglio 2014,  si deve dedurre che  i lavori per la copertura della piscina ormai dovrebbero trovarsi in stato avanzato. Infatti nella determina viene riportato testualmente: “…con determinazione dirigenziale n.976 del 24.09.2013 è stato approvato il progetto definitivo dei lavori di realizzazione della copertura della piscina comunale Polo Natatorio, redatto dall’arch. Mauro Schiavone giusto incarico conferito con determina n. 816 del 08.08.2013 che prevede una spesa di euro 1.100.000,00 come risulta dal seguente quadro economico di spesa. (segue quadro economico dì spesa).

Un anno fa, esattamente il 18 aprile 2014, la Commissione di gara proclamava l’aggiudicazione provvisoria in favore di EDILCAP Srl, avendo questa presentato un’offerta economica con un ribasso pari al 32,5% sul quadro economico di cui sopra, portando il costo complessivo dell’opera da euro 1.100.000,00 ad euro 803.792,27. La Commissione quindi dopo aver verificato il nuovo quadro lo ha approvato.

Non per essere scettico, però un ribasso del quasi 33% meritava certamente più che un’approfonditissima verifica e, sono certo che la Commissione avrà sicuramente analizzato in maniera approfondita. Con altra determina dirigenziale n.742 del 23 luglio 2014 è stato quindi affidato l’incarico di supporto al RUP per attività di supervisione, verifica e validazione progetto esecutivo all’arch. Massimo Iovine, per un compenso di euro 5.700,00 al lordo di oneri fiscali e contributivi.

Quello che sembra stridere nella determinazione del dirigente arch. M. Georgetti è il comma che recita: “Che in ragione dell’urgenza a provvedere dell’importo dell’affidamento in parola, ricorrono le provviste in economia di cui all’art. 125 del Codice dei Contratti e del vigente regolamento comunale, per i lavori e le provviste in economia per l’affidamento diretto della prestazione”.

L’incarico all’Arch. Mauro Schiavone con determina n.816 dell'8 agosto 2013 per euro 44.044,00 comprensivi di CNPIAA e IVA, fu anch'esso motivato da: “carenza personale tecnico e difficoltà di rispettare i tempi della programmazione dei lavori”.  Ne emerge quindi palese l’urgenza di dare inizio ai lavori e queste determine ne dimostrano inconfutabilmente la volontà dell’amministratore di farlo.

A questo punto, armato di macchina fotografica mi sono recato sul posto per poter immortalare lo stato "avanzato" dei lavori e poter quindi dare la lieta novella ai nostri affezionati lettori. Ma aihmè…  lo scenario che mi sono trovato di fronte non è quello di lavori avanzati in virtù di affidamenti urgenti, bensì quello di uno stato di abbandono e degrado diffuso. Non aggiungo altro e lascio parlare le immagini immortalate lo scorso 4 aprile 2015 che meglio descrivono questa situazione di incuria che grida vendetta rispetto ai soldi pubblici deliberati e determinati con la formula dell'urgenza.

A questo punto l’enigma infame da sciogliere è: L’amministrazione comunale di Anguillara vuole, quindi delibera e determina, ma poi non realizza. Perché?

Volendo riassumere in cifre, solo provvisoriamente, il racconto odierno, si riportano i seguenti pochi dati indicativi:
– impegno di euro 44.044,00  per l'Arch . Mauro Schiavone – determina 816 dello 08.08.2013;
– progetto realizzazione copertura piscina – euro 803.792,27 determina 669  del 07.07.2014;
– impegno per euro 5.700,00 al lordo di oneri fiscali e contributi.  Arch. Massimo Iovine – determina  742 del 23.07.2014;
– finanziamento di euro 1.000.000,00 della Provincia di Roma (DGP 713/30 del 05.08.2009;
– Fondi del Bilancio comunale per euro 100.000,00 (det.Regione Lazio 2723/20.11.2013.

Ad Anguillara c’è chi si chiede se poi questa piscina della discordia sia realmente proprietà comunale. Saranno voci da bar o qualcosa di più? Ecco un altro enigma.
Tanto lavoro, tanti progetti, tanti impegni per una struttura abbandonata a se stessa , in balia di vandali e incivili che la stanno scambiando per un bagno pubblico come testimoniano gli escrementi fotografati nei locali esterni della struttura abbandonata.
Una struttura tanto sbandierata e osannata, vanto dell'amministrazione comunale, oggi giace in mezzo alle erbacce, detriti e rifiuti vari.
Un vero monumento all’incuria e alla mala amministrazione. Un monumento eretto nel prato della vergogna e irresponsabilmente affidato all’usura del tempo, mentre le pecore stanno a guardare.
 

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Roma

Omicidio a Roma, venti anni a chi uccise e lasciò Michelle in un carrello

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“Ho commesso un reato gravissimo e voglio pagare per quello che ho fatto”.

Una lettera, poche righe, prima che il giudice del tribunale per i minori si ritirasse in camera di consiglio, prima che gli venissero inflitti 20 anni di carcere. E’ quanto ha letto in collegamento video dal carcere di Treviso l’imputato, il giovane di origini cingalesi che nel giugno dello scorso anno ha ucciso a coltellate Michelle Causo a Roma per poi lasciare il cadavere, chiuso in una busta di plastica, in strada abbandonato in un carrello a poca distanza da un cassonetto per l’immondizia nel quartiere Primavalle.

“L’ho uccisa ma non ho premeditato l’omicidio”, ha aggiunto l’imputato, all’epoca dei fatti 17enne come Michelle, che aveva scelto di essere giudicato con il rito abbreviato che consente uno sconto di pena. I genitori della ragazza erano presenti in aula al momento della lettura del dispositivo.

Con questa sentenza – ha detto la madre – riusciamo un pochino a dare giustizia a Michelle. È la prima volta che un minore prende 20 anni, ma se li merita tutti. Adesso andiamo avanti, ho un altro figlio e mi dovrò dedicare completamente a lui”. Il tribunale ha, di fatto, recepito l’impianto accusatorio della Procura.

Le aggravanti sono legate al tentativo di sbarazzarsi del cadavere, infilandolo in una sacca nera dell’immondizia. L’aggressione avvenne in un appartamento di via Dusmet. Il minore, nel tentativo di sbarazzarsi del corpo, non si preoccupò di ripulire la scena del crimine, tracce di sangue furono trovate ovunque a cominciare dall’androne del palazzo. L’esame autoptico svolto sul corpo della ragazzina confermò il drammatico quadro emerso subito dopo il ritrovamento del cadavere.

Tra i ragazzi si consumò una prima discussione accesa con urla, percepite distintamente anche dai vicini, e poi l’aggressione. Dalle ferite riscontrate nel corso dell’esame è emerso che il giovane colpì la ragazza utilizzando un coltello da cucina. Un’azione omicida che forse era iniziata con un fendente alla schiena per poi proseguire con almeno altri cinque colpi sul resto del corpo della minorenne. Un vero e proprio massacro che si sarebbe consumato in pochi minuti.

Altra certezza è che dopo il delitto, messo in atto dal ragazzo in uno stato di alterazione dovuto all’assunzione di alcol e droga, ci fu il drammatico e velleitario tentativo di lasciare il corpo lontano dal luogo dell’aggressione, la casa dove il ragazzo viveva. La madre, infermiera di origini cingalesi, era fuori mentre il padre era in Sri Lanka.

Madre e figlio si erano trasferiti da poco nell’immobile dove nel corso di una perquisizione venne trovata della droga, sostanze utilizzate per produrre mix di stupefacenti sintetici. Nel corso dell’udienza del 29 maggio scorso l’imputato aveva fornito la sua versione di quanto accaduto in quella tragica giornata. Il giovane ha affermato di avere aggredito la ragazza con una prima coltellata perché si era sentito offeso da alcune affermazioni fatte da lei.

In merito alla ricerca su internet, effettuata il giorno prima dell’omicidio, su “come sferrare colpi letali”, l’imputato ha sostenuto di averla fatta perché doveva recarsi in una zona isolata e voleva capire come comportarsi in caso di eventuali attacchi. In base ad una perizia psichiatrica disposta dal tribunale l’imputato era, comunque, capace di intendere e di volere al momento del fatto.

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Castelli Romani

Ciampino, episodio di bullismo: la denuncia di una madre su Facebook scatena polemiche

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Un episodio di bullismo avvenuto a Ciampino ha suscitato forti reazioni e polemiche dopo che una madre ha condiviso la sua drammatica testimonianza su Facebook. La signora, madre di un ragazzo di 13 anni, ha raccontato l’incubo vissuto da suo figlio, vittima di un gruppo di coetanei.

Il post, che ha rapidamente raccolto molte reazioni e condivisioni, ha portato alla luce una realtà inquietante e ha acceso un acceso dibattito tra i residenti.

Secondo quanto riportato dalla madre del ragazzo, l’episodio è avvenuto nel parco comunale di Ciampino, dove suo figlio Alessandro stava giocando con alcuni amici. Improvvisamente, un gruppo di ragazzi più grandi si è avvicinato e ha iniziato a insultarlo e a deriderlo. La situazione è degenerata quando uno dei bulli ha spinto Alessandro a terra, facendogli perdere l’equilibrio e ferendolo al ginocchio. Il ragazzo, visibilmente scosso, è tornato a casa in lacrime e con un grande spavento.

Nel suo post, la madre ha scritto: “Mio figlio è tornato a casa oggi con il cuore spezzato e il corpo ferito. Non posso tollerare che i bambini debbano subire tali atrocità. Questo bullismo deve finire!”. Il suo appello ha ricevuto immediato sostegno da parte di molti residenti, che hanno espresso la loro solidarietà nei commenti.

Giovanna, una residente di Ciampino, ha commentato: “È inaccettabile che i nostri ragazzi non possano sentirsi al sicuro nemmeno nei parchi pubblici. Le autorità devono intervenire e prendere provvedimenti immediati”. Un altro commento, di Marco De Santis, aggiunge: “Questi atti di violenza sono vergognosi. I bulli devono essere identificati e puniti, e le scuole devono fare di più per educare i ragazzi al rispetto reciproco”.

Tuttavia, il post ha anche suscitato polemiche e divisioni. Alcuni hanno criticato i genitori dei ragazzi coinvolti, accusandoli di non educare adeguatamente i propri figli. “Dove sono i genitori di questi bulli? Perché non insegnano loro il rispetto e la compassione?”, ha scritto Francesca.

Le autorità locali non hanno tardato a intervenire condannando il gesto.

L’episodio, sebbene doloroso, ha anche sollevato un’importante consapevolezza sulla necessità di promuovere la cultura del rispetto e della solidarietà tra i giovani.

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Castelli Romani

Frascati, Libri in Osteria: appuntamento giovedì 18 luglio con Antonella Prenner

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Cosa lega Tullia, figlia di Cicerone, Servilia, madre del cesaricida Bruto, e Messalina?

Al di là di essere tre figure della Storia antica di Roma sono le protagoniste di alcuni romanzi della filologa e scrittrice Antonella Prenner, docente di Lingua e letteratura latina all’università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale.

la scrittrice Antonella Prenner

Antonella Prenner ed i suoi romanzi saranno i protagonisti giovedì 18 luglio in piazza dell’Olmo a Frascati, a partire dalle ore 18, del salotto letterario di Emanuela Bruni, Libri in Osteria assieme allo scrittore e giornalista Pino Donghi.
Le loro vite, le loro esperienze e i loro rapporti, spiega Emanuela Bruni “offrono un punto di vista non ufficiale, emotivo, disvelando pieghe e zone d’ombra di una storia sempre scritta dagli uomini e per gli uomini”.
Quindi si avrà la possibilità di cambiare la prospettiva di lettura di una storia che vede queste figure troppo spesso relegate al ruolo di comprimarie pur essendone protagoniste ed attrici principali.
Non mancherà un breve approfondimento sull’ultima fatica di Antonella Prenner “Lucano. Nostalgie di libertà” ove l’autrice descrive l’età di Nerone e di una generazione infelice, che assiste all’esercizio di un potere politico iniquo e impossibile da contrastare perché assoluto, e che vagheggia di tornare a un tempo irripetibile, quando “res publica” romana significava “libertà”.

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