Roma
ANGUILLARA, LA DIFFERENZIATA OLTRE IL 65% (NONOSTANTE TUTTO)
Tempo di lettura 3 minutiRifiuti ad Anguillara: bene e male
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12 anni faon
Redazione
Riceviamo e pubblichiamo da Anguillara Bene Comune:
"Nell’ultima assemblea pubblica si è discusso anche del problema dei rifiuti. Come dovrebbe essere a conoscenza di tutti la gestione dei rifiuti è stata conferita a seguito di bando dell’amministrazione precedente a una società privata per un costo di 2,6 milioni annuo dal 2011 per 9 anni. Già allora ABC aveva previsto come il servizio attraverso cassonetti non avrebbe soddisfatto le necessità ma come, soprattutto, la divisione in tre aree diverse del servizio (porta a porta completo nella zona A del centro, porta a porta e cassonetti nella zona B adiacente, e solo cassonetti nelle zone C più decentrate) avrebbe comportato una discriminazione tra i cittadini che allo stesso prezzo pagano un servizio diverso a seconda di dove abitano.
Durante l’assemblea pubblica si è saputo che la vendita dei rifiuti differenziati va alla società che gestisce il servizio mentre il Comune deve pagare il conferimento alla discarica di Cupinoro.
Il contratto è troppo rigido e non consente flessibilità per sopperire a dati sbagliati (il numero delle famiglie è superiore a quello previsto) e inevitabili cambiamenti nel tempo. Inoltre il contratto è soggetto a diverse possibilità di interpretazione per cui l’attuale amministrazione sta continuamente rinegoziando i termini per cercare di migliorare il servizio.
Nella zona B la raccolta è carente, i punti di raccolta sono insufficienti rispetto alla necessità, i bidoni sono sovente stracolmi con problemi di carattere sanitario oltre che estetico. Nella zona C i servizi sono ancora più scarsi e non consentono una raccolta differenziata fatta bene. A Ponton dell’Elce non è stato attivato l’ecocentro previsto e molte famiglie non utilizzano le compostiere. Si dovrebbe quindi passare a un maggiore servizio porta a porta ma non risono le risorse.
Nonostante i problemi la raccolta differenziata è andata oltre il 65% e sembra comprovarlo la riduzione del conferimento in discarica con relativa riduzione del costo. Il risparmio è stato di 300 mila euro nel 2011. Questo risparmio non va però a ridurre la tariffa ma viene inglobato nel fondo svalutazione (vedasi articolo precedente su bilancio). Sembra un po’ incredibile ma i dati presentati dall’amministrazione dicono questo (si vedano i grafici nel sito del Comune). Per convincerci di questo dato, che ripetiamo appare incredibile visto lo stato dei cassonetti, ci piacerebbe la pubblicazione sul sito del Comune delle fatture pagate alla discarica di Cupinoro, e non solo dei grafici, forse auto-certificati dalla società che gestisce il servizio, senza un effettivo controllo.
I dati tra l’altro evidenziano come lo scriteriato comportamento di alcuni partiti contro la raccolta differenziata durante la campagna elettorale del 2011 avesse fatto crollare il dato. Quando invece il servizio divento certo allora il sistema funziona, come a dire che i cittadini sono troppo suscettibili ai messaggi politici mentre dovrebbero assumere una cultura ed educazione civica più matura dei loro rappresentanti.
Nell’assemblea si è inoltre comunicato che è prevista la costruzione di un impianto di compostaggio in località fronte l’ex passaggio a livello vicino a vigna di valle, per il quale esistono già fondi della Provincia. E’ da oramai 4 anni che lo stiamo aspettando …
Infine (così come negli tabella precedenti) si presentano alcuni spunti per il dibattito:
• Rimane la discriminazione e l’iniquità del servizio a danno dei cittadini più decentrati
• Il servizio con i cassonetti è indecente
• L’attuale sistema non consente di migliorare ancora di più il risultato della raccolta differenziata che sarebbe da “certificare”
• Il passaggio alla tariffa secondo il principio di “chi più produce rifiuti più paga” non è ancora previsto
• E’ necessario passare ad una politica di bacino con raccolta spinta porta a porta e costruzione di impianti di riciclo, considerato quello che sta succedendo attorno ad Anguillara (chiusura, forse!, delle discariche Malagrotta e Cupinoro)
Anche in questo caso, come in quello dell’acqua all’arsenico, i cittadini potrebbero assumere un comportamento più attivo, denunciando l’iniquità del servizio, chiedendo una migliore gestione dei cassonetti (se non la loro scomparsa), e soprattutto il passaggio alla tariffa e a una politica dei rifiuti zero che deve allargarsi a tutto il bacino del Lago, per non ritrovarsi a protestare, quando è troppo tardi, contro la costruzione di inceneritori o nuove discariche, o contro il pagamento di tariffe più salate perché si trasportano i rifiuti dal Lazio verso altre regioni e stati che li sanno gestire."
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