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Editoriali

Anguillara, inchiesta "cultura": gestione della biblioteca comunale

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Tempo di lettura 4 minuti La cultura crea lavoro e fa lavorare, la cultura è ricchezza e le biblioteche ne sono una delle fonti

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di Emanuel Galea

ANGUILLARA (RM) – Cinquantaquattro le associazioni iscritte all'Albo comunale di Anguillara nell'anno 2015. Si occupano di sport, cultura, ambiente, turismo, archeologia, musei, aree archeologiche e servizi culturali per biblioteche. E proprio di quest’ultima categoria tratteremo in questo primo articolo. “Con la cultura non si mangia” e ancora "Di cultura non si vive, vado alla buvette a farmi un panino alla cultura, e comincio dalla Divina Commedia" ebbe a dichiarare nel 2010 l'allora ministro Giulio Tremonti al quale fece eco, qualche anno dopo, Obama che rivolgendosi ai giovani del Wisconsin, disse: “Studiate economia, non storia dell’arte”. Possiamo affermare che nel caso di Anguillara sbagliavano Tremonti e Obama nel rilasciare certe dichiarazioni. Di cultura si mangia, eccome se si mangia. La cultura crea lavoro e fa lavorare, la cultura è ricchezza e le biblioteche ne sono una delle fonti. Scrive Nuccio Ordine che la cultura “ha la capacità di rendere l'inutile, utile”. Il concetto è intrigante e ad Anguillara qualcuno lo ha afferrato. La cultura è importante per la crescita di un paese, basta non sottovalutare, però, i suoi costi. Essendo la biblioteca dispensatrice di cultura e quindi creatrice di posti di lavoro e quindi fonte di reddito, su di essa si focalizza l’attenzione delle associazioni “multiutility”. Il termine non è certamente coniato da L'Osservatore d'Italia bensì da Erasmo D’Angelis, capo dell’unità di missione Italia Sicura e rappresentante del governo Renzi, salutando il battesimo di Utilitalia, la nuova associazione dei gestori di servizi pubblici locali, nata dalla fusione di Federambiente e di Federutility.

La gestione della Biblioteca e la cooperativa "In Itinere" Quindi ad Anguillara quella che possiamo definire una società cooperativa multiutility è la "In Itinere" fondata nel 2006 e che oggi vede tra gli amministratori Roberta Peruzzi che dal 2013 ne ricopre anche la carica di presidente e i consiglieri Monica Rossi, Micol Fiorentini, Luisa Alfonsetti, Giampietro Casasanta, Barbara Caradonna, Marco Puccini. Il primo incarico, reperibile sull'Albo storico online comunale, affidato dall’Amministrazione del Comune di Anguillara alla cooperativa ”In Itinere” è del febbraio del 2010. Si tratta del contratto 1352 del 2 febbraio 2010  con cui veniva affidata alla "In Itinere" la gestione dei servizi bibliotecari relativi la Biblioteca comunale di Anguillara "Angela Zucconi" per il biennio gennaio 2010 – dicembre 2011 al costo mensile di 2.915,83 euro. La gestione dei servizi bibliotecari della Zucconi di Anguillara sarà poi prorogata alla ”In Itinere” fino al mese di maggio 2012 compreso. Infatti l'amministrazione comunale a marzo del 2012 aveva indetto una gara con procedura aperta secondo l’offerta economicamente più vantaggiosa per la valorizzazione dei servizi bibliotecari relativi il periodo maggio 2012 – aprile 2014, per un importo a base di gara di 78.600,00 euro più Iva.

Il consorzio Consol e la gara vinta per un ribasso di 100 euro Alla gara parteciparono tre cooperative tra le quali la "Consol Consorzio Cooperative Sociali Lago di Bracciano" che si aggiudicò l'appalto grazie ad un'offerta di 78.500,00 euro oltre Iva. Un ribasso, quello effettuato dalla "Consol", rispetto le offerte delle altre due concorrenti, pari a soli 100 euro di differenza dall'importo messo a base d'asta di 78.600,00 euro. E così per il biennio giugno 2012 – maggio 2014 la  "Consol" succede alla "In Itinere" nella gestione dei servizi per la Biblioteca di Anguillara al costo di 3.270,83 euro più Iva al mese.

 

La "In Itinere" consorziata della "Consol" Ma stando alle carte ufficiali sembrerebbe che all'atto pratico nulla sia cambiato a parte il costo mensile lievitato da 2.915,83 euro più Iva al mese a 3.270,83 euro più Iva al mese. Si legge infatti sulla Determina dirigenziale 397 del 19 aprile 2012 che "si è giunti all’aggiudicazione provvisoria a favore della ditta Consol – Consorzio Cooperative Sociali Lago di Bracciano, che ha designato come cooperativa che gestirà il servizio in questione la propria consorziata "In Itinere" di Anguillara Sabazia".

 

Nuova gara – riappare la "In Itinere" Si arriva quindi al terzo biennio, settembre 2014 – agosto 2016 per l'affidamento dei servizi gestionali della Biblioteca "Angela Zucconi"  e dopo aver prorogato per tre mesi, giugno, luglio e agosto 2014, il contratto con la "Consol", l'amministrazione di Anguillara indice una nuova gara, sempre con procedura aperta secondo l’offerta economicamente più vantaggiosa. Partecipano tre cooperative tra le quali riappare la "In Itinere", consorziata Consol, che formula un'offerta definita dalla commissione giudicatrice sostanzialmente uguale, nella struttura, nelle frasi e nella stragrande maggioranza delle proposte riportate a quella formulata dalla "Consol". Vengono quindi attivate le procedure per verificare se sussiste formalmente un unico centro decisionale che nel caso avrebbe dato luogo all'annullamento della gara, ma gli accertamenti svolti decretarono che le due offerte non erano riconducibili ad un unico centro decisionale e che pertanto erano stati rispettati i principi di par condicio, di segretezza e trasparenza della competizione. In effetti tra gli amministratori della "Consol" risultano soggetti diversi e non in rapporti di stretta parentela con quelli della "In Itinere": Armando Mantovan presidente, Giovanni Lucidi vice presidente e Sandra Casagrande consigliere. Si procedeva quindi a esaminare le tre proposte e il bando veniva aggiudicato alla "Consol – Consorzio Cooperative Sociali Lago di Bracciano" per un costo complessivo di 96.000,00 euro più Iva. L'Ente locale stipulava quindi il nuovo contratto con la Consol, il numero 1783 del 30 ottobre 2014.

Costi gestionali in lievitazione
Il corrispettivo pagato dal Comune di Anguillara per i servizi di gestione della Biblioteca comunale lievitavano quindi, nel giro di soli 6 anni, dai 2.915,83 euro più iva al mese, poi 3.270,83 euro più iva al mese agli attuali 4.000,00 euro più iva al mese, con una gestione iniziale della cooperativa “In Itinere”, poi della "Consol Consorzio Cooperative Sociali Lago di Bracciano"  che a sua volta designa come cooperativa che gestirà il servizio in questione la propria consorziata "In Itinere".


Prossima scadenza del contratto e nuovi amministratori a 5 Stelle Invertendo l'ordine dei fattori il risultato non cambia è la regola che trova applicazione in matematica e sembrerebbe anche per la gestione della Biblioteca comunale di Anguillara. La nuova amministrazione comunale di Anguillara a guida 5 Stelle proverà ora a trovare soluzioni alternative e più economiche per la gestione della Biblioteca? Il contratto con la "Consol" è di prossima scadenza…


In questa prima puntata abbiamo trattato la gestione dei servizi bibliotecari. Nella prossima tratteremo “dell’offerta culturale”, che bussa al cancello della Biblioteca, dalle associazioni multiutility con progetti ed iniziative “molto allettanti”. Non sbaglia Nuccio Ordine quando scrive che la cultura “ha la capacità di rendere l'inutile, utile”. Alla prossima: il nostro viaggio in Biblioteca – la cultura ed i suoi derivati.

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Corsi di recupero per i debiti formativi: dettagli ed efficacia

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Ogni scrutinio di classe è diverso e proprio per questo possono essere decretate promozioni, bocciature o sospensioni di giudizio, nonché i cosiddetti debiti formativi.

In questo articolo non si vuole tanto commentare la decisione di dare 1 o 2 o 3 debiti formativi in una o più discipline, quanto l’efficienza dei corsi formativi che dovrebbero aiutare lo studente, in sospensione di giudizio, a ripassare la materia/e per poi dare l’esame “riparativo” da fine agosto a inizio settembre.

La regola ministeriale sancisce che chi “salda” il debito/i passa all’anno scolastico successivo e chi non lo supera dovrà ripetere l’anno.

Quello che spesso ci si domanda, tra docenti, è quanto l’alunno riesca a comprendere dal corso formativo e quanto sia utile lo studio individuale.

Sicuramente, il corso formativo aiuta l’alunno a ristudiare i punti di fragilità della disciplina in cui ha il debito, ma un buono studio individuale può rendere maggiormente efficace il recupero.

In questo caso, sarebbe necessario avere un’insegnante esterno che possa aiutare lo studente a focalizzarsi sui punti chiave svolti a lezione.

Essenzialmente, per questi motivi sarebbe idoneo:

  • 1. Focalizzare per memorizzare, ma anche per comprendere;
  • 2. Produrre uno schema riassuntivo sugli argomenti che appaiono più fragili da apprendere;
  • 3. Leggere gli schemi e i riassunti ad alta voce;
  • 4. Non darsi un tempo nello studio poiché ogni persona ha i suoi di tempi;
  • 5. Ripetere i concetti chiave più e più volte;
  • 6. Passare ad argomenti successivi;
  • 7. Produrre testi o comprensioni scritte per esercitarsi;
  • 8. Nella fase finale ripassare tutto a scaglioni.

Pertanto, costruirsi uno schema mentale è molto utile sia per l’alunno che per l’insegnante che, caso mai segue, individualmente il ragazzo/a.

Ecco, secondo questa progettualità di recupero, lo studente con debito/i potrebbe arrivare a risultati efficaci e fare “bella figura” davanti alla commissione di recupero. Tuttavia, la proposta vincente è si ai corsi formativi, ma anche un grande si allo studio individuale oppure accompagnato da un docente in rapporto 1/1.

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La linguistica italiana: qual’è l’elemento che si oppone al suo cospetto?

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La lingua italiana nel corso dei secoli ci ha lasciato poemi, trattati, racconti e storie che al giorno d’oggi necessitano di essere interpretati da esperti ( o non ) per poterli conoscere nella loro anima. Pensiamo alla Divina Commedia di Dante Alighieri nella versione volgare dell’italiano … ecco in questo caso per interpretarla dobbiamo “tradurla nell’italiano che si parla oggi”.

Gli studiosi, i docenti possono tradurla, ma chi non è erudito o non possiede le strumentazioni adatte (vocabolari, la conoscenza della storia della lingua italiana etc …) fa sicuramente più fatica a comprenderne il significato.
Tutto quello che la lingua italiana ci ha lasciato necessita di essere analizzato poiché come primo requisito per una giusta comprensione del poema è sapere quando è stato scritto? dove è stato scritto (in quale paese)? che influenze ha subito da parte di altre lingue? quale storia c’è dietro a quel racconto?

Parlare di interpretazione linguistica è banale, si necessità di una vera e propria traduzione, ad esempio dall’italiano volgare del 1200 a quello del 1800.
Ogni epoca ha delle caratteristiche linguistiche in termini diacronici che nessuno può modificare.

Come reca il titolo dell’articolo esiste un elemento che si oppone alla pura lingua italiana (così come la conosciamo oggi): il dialetto.

In molti paesi della nostra penisola il dialetto è conservato e tutt’ora oggi si mantiene vivo. Questo accade sia al nord, al centro che al sud Italia.

L’utilizzo del dialetto, considerato una lingua a tutti gli effetti, è molto in voga in Italia poiché molte persone vogliono mantenere le proprie origini e, non solo, anche la propria unicità/identità. Per tali motivi, assolutamente non banali, la lingua italiana si confronta anche con i vari dialetti.

La dialettofonia rappresenta il suono delle parole di un determinato registro linguistico tipico di una parte della nostra Italia. A volte il solo aspetto fonetico delle parole dialettali ci permette di riconoscere, ad esempio, da quale regione arriva quella tal persona.
Il dialetto “ricalca”, in senso figurato, uno stemma che ciascuno di noi porta nel suo DNA e che non può cancellare. Tuttavia, se una persona non parla il suo dialetto non vuol dire che non gli piaccia o che non sa esprimersi, ma semplicemente possono esserci delle abitudini pregresse che non gli consentono di utilizzare il dialetto.

Solitamente questo è il caso dei giovani d’oggi che preferiscono gli slang ai codici linguistici del proprio dialetto. Una caratteristica sicuramente positiva è mantenere vive le forme dialettali a favore di un loro utilizzo altrettanto diffuso.

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Un anno senza Silvio Berlusconi

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Era il maggio del 2016, mancavano pochi giorni alla sfida tra Beppe Sala e Stefano Parisi candidati sindaco di Milano.
Io ero un “semplice” candidato nel municipio 8 ove ero residente.
Una serata elettorale come tante io, ovviamente, giacca e cravatta come “protocollo detta”.
Si avvicina un amico e mi fa: vuoi venire a salutare il presidente?
Io tentenno – non lo nascondo, mi vergognavo un po’ – lo seguo entro in una stanza.
Presenti lui, il presidente, Maria Stella Gelmini, il mio amico ed un altro paio di persone.
Presidente lui è Massimiliano Baglioni è uno dei candidati del nostro schieramento, dice il mio amico.
Il presidente mi stringe la mano mi saluta e con un sorriso smagliante mi chiede:
Cosa pensa di me?
Ed io, mai avuti peli sulla lingua, rispondo:
Presidente non mi è particolarmente simpatico, lo ammetto, ma apprezzo in Lei quella Follia che ci unisce in Erasmo da Rotterdam.
Sorride si gira verso la Gelmini e dice:
Mary segna il numero di questo ragazzo, mi piace perché dice ciò che pensa.
Si toglie lo stemma di Forza Italia che aveva sulla giacca e lo appende sulla mia.
Non lo nascondo: sono diventato rosso.

Oggi, ad un anno dalla morte di Silvio Berlusconi riapro il cassetto della mia memoria per ricordare questo italiano che ha fatto della Follia un impero economico, una fede calcistica, una galassia di telecomunicazioni.
Conservo con cura quella spilla simbolo di  un sogno, simbolo di libertà.
Grazie ancora, presidente, ma si ricordi: non mi è, ancora oggi, simpatico.

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