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Roma

ANGUILLARA, IL SINDACO PIZZORNO TENTA LA VIA DEL RISANAMENTO

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Tempo di lettura 4 minuti Dispiace dover dire all’ex vice Sindaco Paolessi che non costituisce alcun merito il numero di richieste di finanziamenti che una Giunta formula in ogni consiliatura.

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Lo scorso 12 luglio pubblicavamo l’articolo “ANGUILLARA, PAOLESSI (PDL): ENNESIMA PROVA DI INCAPACITA' DELLA GIUNTA PIZZORNO” relativo una nota del Consigliere e Capogruppo (Pdl) di Anguillara Stefano Paolessi. Nella nota il Consigliere dichiarava tra l’altro: “E’ la prima volta, se la memoria non ci inganna, che il Comune di Anguillara Sabazia non richiede alcun tipo di finanziamento alla Regione Lazio per la realizzazione di opere pubbliche". Concludendo le dichiarazioni: "E’ ovvio che la semplice richiesta non garantisce l’ottenimento dei contributi…[Omiss]”. Concludeva il Consigliere.

 

Emanuel Galea

Altre volte ho avuto occasione di condividere pensieri ed iniziative dell’allora vice Sindaco Paolessi. Oggi non lo posso fare per i seguenti motivi: In prima battuta trovo inesatto sentenziare che la scelta della Giunta Pizzorno di non richiedere alcun tipo di finanziamento alla Regione Lazio sia frutto di incapacità o quantomeno di mera dimenticanza. Dimenticanza non è. E lo dimostra il  quadro 6 – Ter – Programmazione annuale delle opere pubbliche – Bilancio di Previsione 2011. Accanto alla prima voce: Mutuo o altra forma di indebitamento, si legge : previsione richiesta zero. Questo sta a significare che si è trattato di una scelta ben precisa di non richiedere finanziamenti. E Paolessi può condividere o meno la scelta ma non può certamente asserire che in questa faccenda c’è stata incapacità, superficialità ed incompetenza. Visionando i certificati trasmessi dall’Amministrazione comunale all’ufficio della Finanza Locale del Ministero degli Interni appare che la situazione dell’Ente non sia poi così peggiorata rispetto gli esercizi passati di altre Giunte.


Qualche esempio: La copertura del costo complessivo dei servizi a domanda individuale è pari al 69,88%, inferiori di appena 2 punti percentuali rispetto il 2010.

L’equilibrio finale cioè il saldo netto risultante tra entrate finali ed uscite finali è di euro 784.848,00. Non sarà certamente tanto, ma si avvicina allo stato attuale delle cose non discostandosi di molto dal saldo del 2010.

Un dato importante, che in tempi di crisi attuale non può essere sottovalutato da nessun amministratore, è il grado d’indebitamento che può sopportare la realtà “Anguillara”. La situazione dell’azienda Italia è davanti agli occhi di tutti ed il suo sproporzionato indebitamento costituisce un serio impedimento per l’uscita dall’attuale crisi. Paolessi termina la nota dichiarando: “Per un rapido confronto, in allegato forniamo la lista delle richieste inoltrate durante il nostro mandato. Ai Cittadini decidere quale sia il modo migliore per amministrare Anguillara.

Dispiace dover dire all’ex vice Sindaco Paolessi che non costituisce alcun merito il numero di richieste di finanziamenti che una Giunta formula in ogni consiliatura. Questo anche perché se si va a verificare il rapporto del carico indebitamento per mutui, prestiti e finanziamenti vari e le opere che gli stessi indebitamenti dovevano produrre emerge un deficit di realizzo molto sensibile. L’importo della rata mutui annua di euro 1.815.287,00 (S.E. & O), al netto di interessi passivi, incoraggia ogni eventuale decisione ad astenersi provvisoriamente e fino al risanamento della situazione economico-finanziaria del Comune, dall’aggravare ancora di più la situazione debitoria.


Pertanto condivido la scelta adottata dall’attuale amministrazione,  sempreché sia realmente questa la scelta ponderata dalla Giunta Pizzorno.

Della nota di Paolessi condivido invece  la critica di Enrico Serami, Presidente della locale sezione della Giovane Italia perché non si riesce a percepire alcun “servizio aggiunto” alla comunità con l’assunzione, proprio in questi frangenti, del nuovo dirigente tecnico che pesa sui conti comunali per euro 240.000,00.
Questa assunzione diventa più stridente se solo raffrontata con l’equilibrio finale 2011 da impiegare pari ad euro 784.848,00.  Se la via del risanamento è effettivamente quella scelta da questa Giunta, l’auspicio è che intenda proseguire con questo proposito. Tagliare si può e senza voler entrare nel merito dei particolari, stride la voce incarichi professionali dell’anno 2011 dove si trovano euro 155.578,52 più il compenso di euro 11.679,54 al liquidatore ESA. Ecco, mal si digeriscono questi costi in un bilancio così fragile.

Condivido in parte le preoccupazioni dell’ex vice sindaco Paolessi. Si sa che tra i comuni vige la prassi di formulare richieste di finanziamento regolarmente ogni anno, per la realizzazione di opere pubbliche. Ormai è un rito, una formalità che serve a metterli al riparo in caso di circostanze particolari. La giunta Pizzorno sembra aver fatto una scelta ben precisa, invece. Considerando che la voce Entrate del bilancio comunale non lascia sperare in futuri imminenti aumenti, rimango contrario ad appesantire ulteriormente un bilancio già di per sé in bilico. A supporto di quanto fin’ora affermato vengono in ausilio i revisori che hanno giudicato “il rapporto debito-entrate proprio molto alto e di ciò ha tenuto conto l’amministrazione nel non ricorrere a forme di indebitamento per realizzare gli investimenti”. Lo stesso Commissario Prefettizio Bellucci sul rapporto entrate rata mutui non aveva espresso giudizi certamente lusinghieri. Piuttosto, il Comune di Anguillara deve temere la mina vagante dei debiti fuori bilancio. Sarebbe auspicabile moderare l’invio di ogni contenzioso agli uffici legali,  organizzarsi con un’equipe propria che cerchi la mediazione per ridurre al massimo la litigiosità.

La critica è utile se è costruttiva ed ogni volta è bene che sia seguita da valide proposte. Auspico che per lo meno qui, in questo piccolo comune, non ci si lasci contagiare dall’ebbrezza nazionale, tutti a correre per accattivarsi il voto delle prossime elezioni. Intanto è stato sospeso ogni serio dibattito per risolvere i veri problemi del paese. Anguillara ha mille problemi. Ci vogliono proposte e buona volontà. Il bene primo dovrebbe essere Anguillara e non l’ideologia ed il colore della casacca. Non è la casacca che fa l’amministratore, piuttosto quello che ha dentro.

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Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
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il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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