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Anguillara, guerre stellari: si infiamma la polemica

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Tempo di lettura 4 minuti De Santis: "Grave è la frase generica che può gettare un’ombra di dubbio sulla mia persona e sulla mia professionalità"

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di Ivan Galea

ANGUILLARA (RM) – Botta e risposta ad Anguillara tra l'ex assessore Franca De Santis e l'amministrazione pentastellata guidata dal sindaco Sabrina Anselmo. La De Santis, alla quale è stata ritirata la delega assessorile alla Cultura, ha rilasciato un'intervista al nostro quotidiano dove, rispondendo alle domande della giornalista Simonetta D'Onofrio, ha raccontato quella che è stata la sua disavventura a 5 stelle, entrando nel merito delle motivazioni che avrebbero spinto la prima cittadina a prendere la decisione di ritirargli la fiducia. L'ex assessore alla Cultura di Anguillara, secondo la versione dei fatti riportata dagli amministratori, si sarebbe macchiata della grave colpa di essersi presa 20 giorni di vacanza, dopo aver acquisito la delega assessorile nel consiglio comunale del 5 Luglio 2016. La De Santis ha raccontato di essere stata convocata dal sindaco il 28 luglio dove gli veniva comunicata verbalmente la revoca a causa dell'assenza.

Le Idi di luglio
De Santis ha evidenziato il fatto che prima delle "Idi di luglio" non immaginava  quello che sarebbe poi avvenuto e che a nulla sono valse le sue richieste di spiegazioni. La musica non cambia per Giovanni Chiriatti, candidato nella squadra pentastellata alle trascorse amministrative. Il sindaco ha pensato bene di “premiarlo” nominandolo assessore al Bilancio e vicesindaco: il fortunato si è immediatamente dimesso da consigliere di maggioranza e una volta entrato in giunta è stato mandato a casa mentre si trovava in ferie. Reo, secondo lui, di aver rivolto alla prima cittadina delle forti critiche riguardo un eventuale incarico che la giunta stava pensando di conferire ad Andrea Piccioni, già assessore con l’ex sindaco Antonio Pizzigallo in una giunta di centrodestra quale rappresentante de La Destra di Storace. Piccioni verrà poi nominato assessore successivamente alla cacciata di Chiriatti. Una scelta quest’ultima che ha destato non poche polemiche e maldipancia visto che di norma i pentastellati dovrebbero essere “digiuni” da esperienze politiche precedenti proprio per incarnare i personaggi della nuova era lontana dalle vecchie logiche di potere. Insomma, secondo il racconto dell'ex assessore alla Cultura, non gli venne concessa nessuna possibilità di dialogo. "Il Sindaco di Anguillara ha chiuso l’argomento – ha detto De Santis – allontanandosi e tagliando qualsiasi possibilità di ulteriore comunicazione. Alcuni giorni dopo – ha aggiunto – mi è stato di nuovo richiesto telefonicamente da una sua incaricata di dare le dimissioni e ho nuovamente rigettato tale richiesta".

La replica dell'amministrazione comunale Non è mancata la replica da parte dell'amministrazione comunale alle parole di Franca De Santis, anche se ultimamente ad Anguillara è molto in voga il termine usato impropriamente di "rettifica". "La verità é che Franca De Santis fin dall'inizio è stata esortata a mantenere la presenza in Comune già minima dall'inizio." Hanno precisato attraverso una nota da palazzo Orsini, dove la scelta iniziale di affidare la delega alla Cultura a Franca De Santis è stata definita come "scelta erronea di un assessore". Le "scelte erronee" però sembrano essere state più di una visto che tra dimissioni e ritiro delle deleghe gli assessori in congedo sono stati tre. Errare humanum est, perseverare autem diabolicum recita la locuzione latina. L'assioma filosofico cerca di attenuare una colpa, un errore, una caduta morale.    E ancora "Venia dignus est humanus error" ovvero "ogni errore umano merita perdono". Quindi oltre alla De Santis le deleghe sono state ritirate anche all'ex assessore Giovanni Chiriatti con funzione di vice sindaco. Mentre l'ex assessore Franco Bernardini si è autodimesso.


I 5 Stelle e i media
Eppure il 5 agosto gli amministratori pentastellati di Anguillara diramavano un messaggio, "opportunamente scritto in concertazione con il responsabile stampa del Movimento Nazionale" che è stato però di “ringraziamenti” per la comprensione ai due ex fortunati amici di squadra. A questo punto non si capisce bene se si tratta di scelte erronee o di comunicati erronei o di altro. Un messaggio interpretato da giornali e agenzie stampa come presunte dimissioni da parte di Chiriatti e De Santis, notizia subito smentita dai diretti interessati e poi doverosamente anche da Anselmo stessa. Ma si sa che il rapporto tra media e Cinque Stelle è sempre sul filo del rasoio, basta una frase mal interpretata che i paladini della concertazione e cambiamento mettono immediatamente in discussione la professionalità di quotidiani e giornalisti che vengono poi declassati con l’emergere delle prime democratiche critiche.  Declassati da chi però non sa riconoscere differenze tra precisazione, replica e rettifica e sembra non conoscere l'abc della semplice comunicazione. “Non dirmi il vero che mi si rizza il pelo” recita il proverbio, ma per la stampa finire dalle stelle alle stalle nell’immaginario dei governanti è una routine che conferisce un certo orgoglio e volontà di continuare a fare il proprio mestiere.

 

Fatto sta che Franca De Santis non ci sta alle dichiarazioni ufficiali che vengono dal Comune e ha ribattuto punto per punto quanto diffuso sulla nota istituzionale.

Nota comunale: "La verità é che Franca De Santis fin dall'inizio è stata esortata a mantenere la presenza in Comune già minima dall'inizio".                 
Risposta Franca De Santis: "Per rispondere al telefono o per stare fuori da una porta chiusa?"
Nota comunale: "Le brevi vacanze, richieste nel momento dell'insediamento, e che sono diventate venti giorni sui primi trenta di insediamento, attraverso una telefonata fatta in comune, insieme alle continue telefonate e messaggi che faceva agli altri assessori per delegare il suo lavoro"
Risposta Franca De Santis: "Non ho mai delegato il mio lavoro anche perché ogni assessore ha la sua professionalità e competenza non delegabile , anzi alla richiesta di trasmettere il mio progetto all’ufficio tecnico (trasmettere non vuol dire certamente delegare) mi è stato risposto testualmente (ho ancora il messaggio dell’assessore che mi ha risposto)  “ …ci è stato detto da Silvia Silvestri (anche a Franco) che questa cosa non si può fare, in quanto deve avere un ruolo il dirigente scolastico…” ho quindi chiamato direttamente il Sindaco che, come pensavo, mi ha confermato che il progetto invece poteva essere inoltrato"
Nota comunale: "Anche per altri fatti successi di cui comunque manteniamo riserbo"
Risposta Franca De Santis: "Grave è la frase generica che può gettare un’ombra di dubbio sulla mia persona e sulla mia professionalità. A che cosa si riferisce? Forse che per l’evento organizzato dalla scuola orchestra il 17 luglio la domanda è stata presentata in ritardo?  Queste sono incombenze della Pro Loco e di chi organizza l’evento non certo dell’assessore alla cultura. O forse perché al momento dell’incendio verificatosi a Martignano a metà luglio non ho partecipato allo spegnimento? Anche questo non è certamente incombenza dell’assessore alla cultura che poteva solo essere di intralcio".
Nota comunale: "L'ex assessore ha cominciato ad essere avvisato telefonicamente durante le ferie che questa situazione non andava bene"
Risposta Franca De Santis: "Il Sindaco non mi ha mai parlato di revoca anzi quando ho comunicato per telefono con il  Sindaco allarmata per il messaggio di diniego per il progetto sopra indicato il Sindaco mi ha rassicurata  dicendomi di continuare nel lavoro e così ho fatto consegnandolo all’ufficio tecnico personalmente".

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Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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