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ANGUILLARA, EMILIANO MINNUCCI RISPONDE ALLE QUESTIONI SOLLEVATE DALL'OSSERVATORE LAZIALE

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Chiara Rai / Emanuel Galea

Puntuale il consigliere Provinciale Emiliano Minnucci ha risposto alle domande de L’Osservatore Laziale. Un plauso a lui che comunque non si è sottratto dal rispondere e comunicare, cosa che all’amministrazione di Anguillara ancora risulta alquanto ostica.

Il Capogruppo Pdl Stefano Paolessi, a seguito della partecipazione del segretario del Partito Democratico locale, Rita Camilli, ad una riunione dei Comitati Istituzionali dell’Accordo di Programmi per i Servizi Sociali, sta chiedendo le dimissioni del consigliere Pierluigi Mochi  e annuncia che vuole investire il Prefetto di Roma , allegando tutta la documentazione necessaria. Qual è la sua opinione al riguardo?

Questa è una di quelle polemiche che non vale neanche la pena commentare. Comunque la mia opinione è semplicemente questa:  Rita Cavilli è una figura di altissima professionalità  che ha avuto sempre un ruolo primario in materia. Che poi sia anche segretaria del circolo Pd non credo che sia così rilevante perché la costituzione ammette l’adesione al partito e mi sembra che la Cavilli non abbia preso decisioni in merito ne si è assunta alcuna responsabilità, ma ha soltanto avuto un ruolo amicale nei confronti di un amministratore, dando un aiuto gratuito e un contributo di idee in una sede in cui per l’appunto si  confrontavano idee. Credo che questo sia un ruolo apprezzabile da parte dell’amministrazione e credo anche che vada ringraziata la dottoressa Cavilli che gratuitamente ha offerto un sostegno. Stiamo parlando di una polemica che è follia unica, magari si sarebbe preferita la partecipazione di un marziano con richiesta di migliaia di euro come consulenza! Non discutiamo delle “pinzellacchere” come diceva Totò.

Un’agenzia ANSA del 3 agosto 2011 che riporto tale quale: “Dalla provincia di Roma arriva un contributo per la Via Anguillarese” (Euro 350.000,00). In quell’occasione lei aveva rilasciato la seguente dichiarazione:   “grazie alla sensibilità del presidente Nicola Zingaretti e dell’assessore Antonio Rosati, il comune potrà procedere alla realizzazione di rotatorie e marciapiedi utili a garantire la sicurezza e a migliorare la viabilità e il decoro urbano.” L’osservatore laziale aveva pubblicato al riguardo il 30 gennaio un  articolo (VIA ANGUILLARESE, ZINGARETTI PAGA E IL COMUNE ANCORA NON FA I LAVORI) che richiama alla memoria questa agenzia. Che spiegazione si sente di dare ai cittadini che aspettano sempre la messa in sicurezza di questa arteria?

Oggi sono iniziati i lavori e penso che questa sia la prima notizia che vada data ai cittadini. Forse l’amministrazione dovrebbe comunicare un po’ di più, e lo stesso suggerimento vale anche per chi si occupa d’informazione. L’opera è già appaltata, ci sono degli operai al lavoro e oggi c’è anche una breve sul Messaggero. Da consigliere provinciale ho chiesto che venisse dato corso al finanziamento. I lavori sono iniziati all’altezza del semaforo di via Angullarese, nella località chiamata dagli anguillarini il “Pignetto”. Quel che è certo, è che senza il nostro contributo i lavori non sarebbero mai partiti e ricordo che sono stati avviati dalla nostra amministrazione, già allora sbloccammo questo finanziamento regionale, che in un primo momento fu bloccato (Nel 2008 la regione Lazio aveva concesso un finanziamento di quest’opera per 550mila euro, vincolato dal cofinanziamento al 50 per cento con il comune di Anguillara) dall’allora ministro Tremonti, ma che poi fu recuperato e integrato dal finanziamento provinciale di 350 mila euro. Sul fatto dico che è tempo di fare un lavoro a pancia a terra e condivido la linea dell’attuale amministrazione che è quella di evitare le polemiche sterili. E’ bene pure che la stampa locale incalzi un po’ l’amministrazione nello stimolare maggiore comunicazione con i cittadini. Personalmente ritengo l’attuale giunta degli ottimi amministratori e quindi è pure giusto che rendicontino giorno dopo giorno, mese dopo mese il loro operato senza però cadere nella politica degli annunci, ma rimanendo, come già fanno, nella concretezza dell’operato. Devo dire che ho trovato assurda la polemica scatenata dall’unico consigliere Pdl e dai due dell’Udc, che evidenziava il fatto che fosse un demerito dare un contributo provinciale. Si è detto anche che la Regione si opporrà a questa partecipazione provinciale! Non è così. La regione ti dice io ti dò il 50 per cento e  l’altro 50 per cento lo trova il Comune. E’ stata ancora una volta una polemica sterile a fianco di un amministrazione che ha ben lavorato e probabilmente poco comunicato. Invece c’è un’opposizione che ha poco lavorato e fatta molta polemica. Ritengo che il tempo per la polemica e propaganda debba finire, serve invece una convergenza.

Sulla sua pagina Facebook, in riscontro al nostro articolo del 26 febbraio (ANGUILLARA, UNA GIUNTA CHE ARRANCA), fra l’altro lei ha detto: “Oggi non è tempo di chiedere ulteriori servizi, ma di pretendere la difesa ed il rafforzamento dell'ospedale Padre Pio.” Lei non crede che le due cose possano e debbano camminare insieme? Mi spiego. Condividiamo la ristrutturazione del Padre Pio, tuttavia nel frattempo la cittadinanza non può rimanere sguarnita da una assistenza di pronto soccorso, perché “ l’ambulatorio pubblico, comprensivo dei prelievi del sangue” non supplisce alla postazione di “pronto soccorso”. Lei davvero è convinto che l’ambulatorio, che osserva orari d’ufficio, basterebbe per qualsiasi emergenza?

Dovremmo farne due, anche dieci di pronto soccorso ad Anguillara. Il problema è capire quello che è oggettivamente raggiungibile. Il mio è un approccio pragmatico alla questione e oggi mi sembra che chiedere un pronto soccorso anziché battersi tutti insieme per il Padre Pio, sia una dispersione di energia che non porterebbe a risultati. Parliamoci chiaro, nessuno aprirà mai un pronto soccorso ad Anguillara, mentre bisogna stare uniti e compatti e procedere nella mobilitazione complessiva dei cittadini per difendere una struttura nuova come il Padre Pio, dove si sono spesi milioni di euro. Il Padre Pio deve restare assolutamente a servizio del nostro territorio. Dall’altra parte deve continuare il processo di rafforzamento di un presidio sanitario ad Anguillara che sicuramente necessita di nuove figure professionali, oggi assenti. Deve necessariamente realizzarsi il decentramento sanitario anche nel Lazio. Il tema della troppa ospedalizzazione è vero, servono più strutture di ausilio, ma ripeto bisogna battersi per una risposta immediata che ha poco a che vedere con una richiesta di un pronto soccorso ad Anguillara, è un gran sogno!

Sempre sulla sua pagina Facebook, in riscontro al nostro articolo del 26 febbraio (ANGUILLARA, UNA GIUNTA CHE ARRANCA), lei, giustamente ha ricordato di aver dato al 118 una nuova sede, portando la copertura h24. Il medico di guardia non può rispondere a tutti i casi che spesso necessitano visite specialistiche. Il 118 è abilitato unicamente a trasportare l’indigente a Bracciano. Per altri lidi il paziente è costretto a pensarci per conto proprio. Le sembra giusto tutto questo o forse tutto può essere ovviato se il Comune rafforzasse la postazione del 118 (trasformandola in un vero Pronto soccorso funzionante) e fare in modo che l’ambulanza porti il paziente al presidio più vicino e a secondo il malore lo dirotti al presidio più idoneo?

La competenza del Comune è di mettere a disposizione una sede mentre è l’Ares 118 (Azienda regionale emergenza sanitaria) che deve prendere decisioni nel merito. Personalmente sò con certezza che in alcuni casi si và già a Roma. Ho assistito ad un trasporto diretto all’ospedale Gemelli, naturalmente la scelta dipende dalla valutazione del 118. Questo già accade oggi. Quello che può fare il Comune, se già non l’ha fatto, è chiedere che i propri cittadini siano assistiti il meglio possibile garantendo quello che c’è e soprattutto lottando per tenere aperto l’ospedale di Bracciano. Ribadisco il fatto che noi dobbiamo batterci per questo tema centrale della difesa dell’ospedale. Io a mio tempo, ad esempio, mi sono battuto per il trasferimento delle poste e a proposito sarebbe pure ora che l’ufficio postale sia aperto anche di pomeriggio. Tornando al 118 quindi, non credo che il Comune possa fare null’altro che avere contatti con l’Ares per migliorare il servizio e penso che già li abbia. Non dimentichiamo che parliamo di un territorio che paradossalmente aumenta di abitanti e perde di servizi, per questo è auspicabile in un momento simile che ci sia una sorta di dialogo costruttivo tra amministrazione e forze politiche.

Lei della  cittadella del sociale ha dichiarato che oggi è funzionante a servizio di decine di ragazze e ragazzi disagiati. Non capisco cosa intende precisamente per “funzionante”. Nell’articolo del 26 febbraio (ANGUILLARA, UNA GIUNTA CHE ARRANCA)  si evidenziava che il progetto originale prevedeva ben altro. Non ci saranno decine e decine. Ci sono però dei disagiati, ma la struttura non offre nient’altro che uno spazio. Fuori il prato incolto e niente altro. Ad opera completa doveva servire i cittadini con servizi medici vari. La struttura consiste in un manufatto incompleto. Secondo lei, la Cittadella è destinata a rimanere così? Quali sono i progetti nel prossimo futuro?

La struttura funziona. C’erano più sedi ridotte male e mal conservate. Abbiamo dato assieme alla cooperativa Ceos una struttura nuova e dobbiamo farla diventare un centro residenziale. La cittadella nasceva come ambulatorio e centro per diversamente abili con piscina. Il primo lotto è stato fatto e i ragazzi sono stati portati via da sedi inadatte adesso dobbiamo costruire un secondo passo. Per la palestra interna c’è un progetto preliminare ma credo non si possano prendere impegni in questo momento, di fronte a una nota condizione drammatica della finanza generale. Devono andare a regime le opere che abbiamo. La cittadella, adesso, ha una funzione autonoma già col primo lotto abbiamo una struttura che funziona. In merito al prato incolto è giusto che il Comune intervenga, però non si possono prendere impegni per come si poteva fare 5 anni fa. Oggi è cambiato il mondo. Come Provincia adesso non si può perché la situazione generale della spesa pubblica non ce lo permette.  Per la cittadella questo ragionamento non dovrebbe esistere, dovrebbe esserci una deroga così come per le scuole. Queste situazioni dovrebbero far riflettere il Governo. Riguardo la scuola e la viabilità la Provincia è bloccata dal patto di stabilità e alla lunga c’è un deterioramento delle strutture. Questo per significare che su alcuni settori non si può risparmiare, questo è il mio appello rivolto al Governo. Quindi, riepilogando, dobbiamo mettere a regime quello che c’è, dobbiamo finire la piscina comunale c’è 1 milione di euro  a disposizione per il completamento. Credo che al riguardo ci sia un problema di cofinanziamento che spetta al Comune. Comunque la cittadinanza attende l’opera, al riguardo vorrei lanciare uno stimolo all’amministrazione affinché si completi.

Si è parlato di dissesto finanziario scongiurato, secondo lei come stanno veramente i fatti?

Si è parlato di un vecchio debito che si è certificato solo adesso sulla base di un esproprio per l’area 167 delle case popolari questa causa si è protratta per decenni. I giudici negli ultimi anni stanno dando sempre più ragione ai proprietari delle aree. L’amministrazione ha ben condotto la transazione. Nel Lazio l’80 per cento dei comuni sono sull’orlo del dissesto finanziario, quest’anno non si riescono a chiudere i bilanci.

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Roma, Ferragosto e turisti. Scattata l’operazione sicurezza: in manette 11 persone

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ROMA – In occasione della settimana di Ferragosto, per garantire una serena permanenza ai turisti e ai cittadini romani rimasti in città, i Carabinieri del Comando Provinciale di Roma hanno intensificato i controlli per prevenire i furti in abitazione, presso i centri commerciali, nelle zone maggiormente frequentate dai turisti e in modo particolare a bordo dei mezzi pubblici e presso le stazioni della metro della Capitale. D’intesa con la Procura della Repubblica di Roma, nelle ultime 48 ore, i Carabinieri hanno arrestato 11 persone, gravemente indiziate, a vario titolo, del reato di furto e tentato furto aggravato in concorso.
 
Nell’area della stazione Termini, in via Gioberti, i Carabinieri di Nucleo Scalo Termini hanno arrestato un cittadino russo, già noto alle forze dell’ordine, fermato dal personale di vigilanza di un negozio di abbigliamento, dopo aver sottratto alcuni capi, ai quali aveva rimosso le placche antitaccheggio per eludere i controlli della vigilanza.
 
In via del Corso, i Carabinieri del Comando Roma Piazza Venezia hanno arrestato due cittadini romeni – un 28enne e una 19enne, entrambi e con precedenti – sorpresi a derubare una turista cinese. I Carabinieri li hanno bloccati appena dopo aver sfilato il telefono cellulare dallo zaino della vittima.
 
In piazza del Colosseo, sempre i Carabinieri del Comando Roma Piazza Venezia hanno arrestato due nomadi, di 26 e 40 anni, entrambe in stato interessante e con numerosi precedenti specifici, bloccate subito dopo aver asportato con destrezza una busta contenente 420 euro dallo zaino di una turista cinese.
 
I Carabinieri della Stazione Roma Macao hanno arrestato un 59enne italiano, senza fissa dimora e con precedenti, bloccato all’interno dell’autobus “H”, all’altezza della fermata Lungotevere de’ Cenci, subito dopo aver asportato con destrezza il telefono dall’interno della borsa di un 15enne.
 
Tre cittadini romeni – senza fissa dimora di 21, 38 e 58 anni – sono stati arrestati dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma Centro che, in abiti civili, li hanno notati mentre si aggiravano con fare sospetto presso un negozio di abbigliamento in via Nazionale, rione Monti, e li hanno seguiti all’interno. Poco dopo, i tre sono stati bloccati all’uscita dell’attività perché sorpresi ad allontanarsi senza aver pagato numerosa merce, del valore di 570 euro, che avevano prelevato dagli espositori e occultato in zaini, previa rimozione delle placche anti-taccheggio.
 
Invece, all’interno di uno store del centro commerciale “Porta di Roma”, in via A. Lionello, i Carabinieri della Stazione Roma Nuovo Salario hanno arrestato un 30enne peruviano, sorpreso ad occultare prodotti di profumeria, del valore di circa 500 euro – all’interno di una borsa schermata.
 
Le vittime dei furti hanno sporto regolare denuncia-querela e tutti gli arresti sono stati convalidati.
 
Nell’ambito delle attività, infine, i Carabinieri hanno rintracciato un 35enne romeno, destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere e hanno denunciato alla Procura della Repubblica un 30enne di Roma trovato in possesso di 14 dosi di cocaina.
 
Privo di virus.www.avast.com

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Metropoli

Castel Madama, picchia i genitori per i soldi della droga

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I Carabinieri della Stazione di Vicovaro hanno arrestato in flagranza di reato un cittadino italiano di 24 anni, gravemente indiziato dei reati di maltrattamenti in famiglia ed estorsione.
A Castel Madama, un piccolo comune nella valle dell’Aniene vicino Roma, la vita di una famiglia è stata turbata per anni da un figlio con problemi di droga. Il giovane, di 24 anni, per ottenere il denaro necessario all’acquisto di stupefacenti, ha ripetutamente minacciato e maltrattato i suoi genitori.
Una sera, la situazione è degenerata; durante una violenta lite, il ragazzo ha aggredito il padre, provocandogli delle lesioni. Questo episodio ha spinto la famiglia a denunciare tutto ai Carabinieri, che hanno attivato immediatamente la procedura del “codice rosso”.
Il dramma familiare ha raggiunto il culmine il 6 agosto, quando il giovane, in preda all’ira, ha iniziato a prendere a calci e pugni la porta d’ingresso della casa dei genitori. Non contento, ha minacciato e spinto la madre, riuscendo a estorcerle 30 euro e causandole delle contusioni. La donna, disperata, ha chiamato i Carabinieri, che sono intervenuti prontamente, fermando il figlio e mettendo fine a questo incubo. Ora il 24enne si trova nel carcere di Rebibbia, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria di Tivoli.

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Castelli Romani

Monte Compatri, Agnese Mastrofrancesco nuovo consigliere di Città Metropolitana

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“Nel giorno del mio compleanno, tra messaggi, post e telefonate, ne è giunta una veramente diversa dal solito” inizia così il post di Agnese Mastrofrancesco, consigliere comunale di Monte Compatri e già assessore all’Urbanistica che nel giorno del suo compleanno riceve una notizia davvero inaspettata: “La Segreteria Generale della Città Metropolitana, ovviamente non per farmi gli auguri di compleanno, ma per comunicarmi che presto farò parte del Consiglio che siede a Palazzo Valentini, come consigliere”.

Una notizia davvero eclatante per la cittadina di Monte Compatri che non aveva rappresentanti in seno a quella che un tempo era la provincia di Roma da almeno quarant’anni.

Agnese Mastrofrancesco, mamma di due bambini, eletta in Consiglio Comunale per ben quattro mandati consecutivi diventa la prima donna di Monte Compatri a sedere a Palazzo Valentini.

L’abbiamo contattata telefonicamente, oltre che per farle le nostre personali congratulazioni, per avere, a caldo, le sue prime impressioni su questo nuovo incarico.


Consigliere Mastrofrancesco prima di tutto le nostre congratulazioni. Se l’aspettava?
Sapevo che sarebbe stato difficile, ma come per tutte le cose, dobbiamo sempre crederci, perché prima o poi, la ruota gira e può arrivare anche il tuo momento. Quindi non ero certa, ma ci ho creduto fino ad oggi.


Ora il suo impegno politico raddoppia: quali saranno le sue priorità per Città Metropolitana?
Io credo che fare politica è un impegno grande, come grande deve essere la passione nelle cose che uno fa ed in cui crede. Dopo una gavetta, all’ interno del comune di Monte Compatri, posso dire di essere pronta a portare le mie energie anche nel consiglio di Città Metropolitana, dove cercherò di essere sempre dalla parte dei più deboli, di quelli che non vengono mai ascoltati o peggio ancora visti.


Tanti i messaggi di congratulazioni all’indirizzo della neoconsigliere Mastrofrancesco prima su tutti quello della consigliere regionale Laura Corrotti che dalle sue pagine scrive:

l’onorevole Laura Corrotti insieme alla neoconsigliere di Città Metropolitana Agnese Mastrofrancesco

“Congratulazioni a Agnese Mastrofrancesco, consigliere comunale di Monte Compatri, che da oggi entra ufficialmente in Città Metropolitana. Sono certa che il percorso portato avanti negli anni si svilupperà sempre di più e contribuirà al miglioramento del territorio di Roma e della sua Provincia” a cui fanno eco moltissimi consiglieri comunali dei Castelli Romani.
Fa rumore la mancanza di un messaggio alla neoeletta da parte dell’amministrazione Comunale di Monte Compatri, paese in cui la Mastrofrancesco è da oltre 15 anni Consigliere Comunale.

A nome della redazione tutta auguriamo alla neoconsigliere di Città Metropolitana un buon lavoro.

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