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Roma

ANGUILLARA EMERGENZA ARSENICO. SI E' TENUTA OGGI LA CONFERENZA DI SERVIZI TRA COMUNE E REGIONE

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Tempo di lettura 3 minutiL'amministrazione comunale di Anguillara ha reiterato l'ennesima richiesta di finanziamento a copertura parziale dei costi per la risoluzione dei problemi di potabilità

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Angelo Parca

In data odierna 26 luglio l’amministrazione comunale di Anguillara, in sede di conferenza di servizi concordata tra gli uffici ambiente del Comune e della Regione, ha reiterato l’ennesima richiesta di finanziamento a copertura di una parte dei costi necessari  alla risoluzione dei problemi di potabilità delle sorgenti del Biadaro e di Ponton dell’Elce inviando  a riguardo una relazione tecnica sullo stato degli acquedotti. “Siamo più che mai convinti della nostra scelta: intendiamo difendere l’acqua come bene pubblico”. Ha dichiarato il sindaco Pizzorno. L’amministrazione comunale ha già scritto alla Regione diffidandola a porre in essere iniziative volte a sottrarre la gestione diretta del servizio idrico. “L’acqua è un bene pubblico – prosegue nella dichiarazione il primo cittadino – come hanno voluto gli italiani con il referendum dello scorso anno. E siamo decisi a rispettare questa volontà anche alla luce della recente decisione della Corte costituzionale con cui dichiara l’illegittimità costituzionale dell’art. 4 del decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 settembre 2011, n. 148”. La sentenza toglie di mezzo le norme che avrebbero previsto la privatizzazione di servizi pubblici primari, come quello dell’acqua, in quanto contrarie all’esito del referendum. “Abbiamo la consapevolezza – conclude Pizzorno – che la decisione di gestire in proprio il servizio idrico comporterà un’assunzione di responsabilità diretta in termini gestionali nonché di investimenti da parte del Comune di Anguillara per quanto riguarda la fornitura di acqua potabile e la depurazione degli scarichi fognari ma anche delle ripercussioni politiche che in parte si sono già manifestate con i continui solleciti a cedere il servizio per veder risolta la diatriba sul finanziamento degli impianti necessari alla risoluzione del problema arsenico. Una sfida questa che per coerenza e rispetto della volontà dei cittadini abbiamo voluto affrontare sin dall’inizio”.

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