ANGUILLARA CITTA' APERTA… ALLA MERCE' DEGLI INVASORI

di Emanuel Galea

Anguillara (RM) – Ci sono molte analogie tra Anguillara ed il resto del Bel Paese. Le coste mediterranee si trovano continuamente invase dai clandestini, tanto che, lo scorso 17 agosto, il ministro Paolo Gentiloni dichiarò alla stampa: “Quest'anno abbiamo avuto un record di arrivi”.

Ad Anguillara, nessun amministratore diramerà mai informazioni sull’invasione degli escursionisti domenicali.  In piena estate si accampano sugli arenili del lago ed ogni fine settimana, arrivati dalle periferie capitoline, famiglie, comitive e gruppi a flotte, bivaccano sotto il sole cocente, lungo viale Reginaldo Belloni. I “clandestini de noantri” si sistemano in parchi, giardini, scuole, stazioni e residence. Gli escursionisti domenicali che invadono Anguillara, in costume da bagno, in maglietta, scalzi o a dorso nudo si avventurano nella piazza del Molo, si lavano alla fontanella, si cambiano sulle panchine e andandosene via lasciano fiumi di plastica, bottiglie e rifiuti vari sulla spiaggia. In mezzo a queste comitive si può intravedere, a volte, il cane che si portano appresso sotto l’ombrellone, dove poi, nei pressi, restano gli escrementi.

La domenica, in particolar modo, le stradine adiacenti viale Reginaldo Belloni sono prese d’assalto. I parcheggi di piazza del Molo e gli spazi attigui si riempiono di prim’ora. E nonostante la presenza delle varie macchinette per il pagamento ticket del parcheggio, molti sono quelli che decidono di non utilizzarle parcheggiando quindi abusivamente. Non mancano poi le macchine in doppia fila. Mancano i vigili, i controllori, l’ordine e l’organizzazione. Pochi residenti rischiano avventurarsi al lago di domenica mattina, aspettano la sera, la ritirata  degli “invasori”.

Qualcuno, probabilmente, si rallegrerà credendo ingenuamente, che tutto questo sia turismo. A proposito, sarebbe interessante leggere un resoconto, a estate conclusa, sull’apporto al bilancio del Comune di questo “turismo”. Leggeremo certamente delle elargizioni a qualche associazione, meriti conseguiti  per l’organizzazione  caotica  delle bancarelle,  ma,  nessun cenno  statistico di quante contravvenzioni  elevate, dei relativi importi scritti in bilancio per parcheggio abusivo, dell’indotto dal comparto turismo e via dicendo.

Un’amministrazione latente, subisce gli eventi anziché  governarli. 

Cosa si può fare? Innanzitutto rivedere l’orario dei vigili e cambiare i turni di riposo. Sabato e domenica nessun vigile deve rimanere a casa oppure dietro la scrivania. Un esempio: in occasione dei funerali, specialmente se il defunto è “qualcuno”, fuori chiesa, a fare la guardia ci sono sempre uno o due vigili, a secondo dell’importanza o del prestigio del “dipartito”. Altrimenti non si spiegherebbe la loro presenza. Il defunto non può scappare e non può fare del male a nessuno. Comunque! Il  comandante ne piazza sempre un paio in queste occasioni.

Vengono in mente le frasi di Totò ne La Livella:“Ma chi te cride d'essere… nu ddio? /Ccà dinto, 'o vvuò capì, ca simmo eguale?/ … Morto si' tu e muorto so' pur'io;/ ognuno comme a 'n'ato è tale e qquale." 

Che ci si vuole fare? Ancora c’è chi crede nei ranghi sociali. Ritornando ai vigili, a fare la guardia al morto: il comandante ne piazza un paio mentre i fine settimana estivi (domenica inclusa), quando a Piazza del Molo e lungo viale R. Belloni c’è l’invasione e regna il caos completo, il comandante, sembra, non ritenere dover mettere in servizio alcun vigile.

Chi è che multa i bagnanti che scorrazzano in costume per viale R. Belloni? Chi è che eleva contravvenzioni a questi “clandestini de noantri” che si accomodano a lavarsi alla fontanella della passeggiata Belloni? Chi è che multa i proprietari dei cani lasciati sciolti e senza museruola e che non raccolgono la sporcizia che lasciano dietro le loro bestiole? A che servono le macchinette per il pagamento ticket per il parcheggio se poi non ci sono i controllori che elevano contravvenzioni agli abusivi e a quelli che parcheggiano in doppia fila? Chi è che deve richiamare i venditori ambulanti intimandogli di non lasciare fili elettrici per terra a rischio e pericolo della pubblica incolumità? Chi dice a questi signori che devono rispettare gli spazi a loro allocati?  Chi, che  cosa, come, quando?  A chi dirlo? Chi risponde?

Quante irregolarità. Quante contravvenzioni non fatte. Quanti disagi. Quanto degrado. Quanti mancati ricavi per le casse del Comune. Quanti proclami e promesse mancate. Quante latitanze.  Quante analogie con il governo centrale.  

Questo non è turismo. Questa è una città aperta, alla mercé degli  invasori che se ne approfittano.