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Anguillara: "Ciambella senza buco". Salta la sagra

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Tempo di lettura 4 minuti Dopo dodici edizioni quest'anno non si è raggiunto l'accordo tra Comune e Centro Anziani

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di Silvio Rossi
ANGUILLARA (RM)
– Dopo dodici edizioni, che hanno avuto sempre un grande successo di pubblico, quest’anno la sagra della ciambella, tradizionale appuntamento estivo nella frazione di Ponton dell’Elce ad Anguillara, organizzato dal Centro Anziani, non si svolgerà. Forte la delusione di quanti erano ormai abituati all’appuntamento di fine luglio, un’iniziativa che durante il fine settimana portava nella frazione di Anguillara un gran numero di persone, sia dal centro cittadino che dai paesi limitrofi.

Già lo scorso anno, con la cessione del centro sportivo comunale Giancarlo Terzi a un’associazione che si è assunta in carico la gestione della struttura , si erano create una serie di incomprensioni, e l’organizzazione della festa è stata in dubbio.Quest’anno invece sembra che le distanze tra i soggetti interessati non siano state superate, col risultato dell’annullamento della manifestazione.

Abbiamo cercato di sentire il parere di tutti i soggetti interessati, per cercare di avere un quadro completo della situazione. Per primo abbiamo sentito Giuseppe Simiele, direttore sportivo dell’Associazione Boxe and Sons, che gestisce il centro:

Chi vi ha chiesto di effettuare la sagra presso il centro sportivo, il Comune di Anguillara o il Centro Anziani?

Il centro anziani nella persona del presidente e del vice sono venuti in palestra a chiedere se era possibile ed abbiamo risposto come l’anno scorso fate richiesta al Comune e fatela protocollare. Poi in Comune abbiamo avuto un incontro dove hanno chiesto il nostro consenso. Abbiamo detto che per noi non è un problema ma ci devono esonerare da ogni responsabilità.

E il comune alla fine non ha concesso l’autorizzazione?
A quanto sembra no. Ho appreso la notizia con il post del presidente del centro anziani… perché anche noi eravamo in attesa

Alcune persone nel quartiere vi accusa di essere voi i responsabili della mancata realizzazione della sagra. Cosa vuoi rispondere loro?
Che non é in nessun modo nostra responsabilità quanto avvenuto, anzi i rapporti con i promotori della sagra sono più solidi di prima

E proprio al Presidente del Centro Anziani, organizzatore della manifestazione, abbiamo chiesto quali siano stati i problemi: Qual è la prima cosa che ti viene in mente, sconforto, amarezza, rabbia?
Sicuramente amarezza

Da qualche mese si capiva che la situazione centro sportivo non avrebbe avuto una facile conclusione. Avete valutato la possibilità di spostarvi, anche se posti idonei è difficile trovarli?
Non ci sono altri posti idonei a Ponton dell’Elce. Volendo avrei potuta fare sia a Tragliatella che ai Terzi ma non è la stessa cosa, per me non è solo l'aspetto merceologico, ma una sagra che ha portato prestigio e notorietà a Ponton dell’Elce e al Comune di Anguillara Sabazia
 

Dal Comune dicono che se voi aveste fatto la polizza assicurativa, avrebbe potuto essere fatta la festa. È vero, e quando ve l'hanno detto, in caso?
Io la polizza la stipulo tutti gli anni, ma come hanno scritto loro io sarei responsabile anche se qualcuno si fa male alle giostre, e non è vero che il problema è la polizza. Il problema che il Comune non mi ha affidato il centro sportivo, come potrebbe da contratto stipulato per l'affidamento all’associazione che lo gestisce ma si è completamente defilato. Gli accordi verbali con il vice sindaco Chiriatti e l'assessore Liberati erano che loro esercitavano il diritto di usare il centro sportivo per un evento istituzionale, come è la Sagra della Ciambella, prendendosi la responsabilità del posto, mentre per iscritto loro si sollevano da ogni responsabilità lasciando la palla tra me e l’associazione, che non avrebbe mai dato il suo assenso se non obbligato dal Comune.

Leggendo la lettera del Comune, però, mi sembra che le richieste fatte siano le stesse che vengono fatte alle altre associazioni quando organizzano eventi ad Anguillara.

La responsabilità di ciò che facciamo noi ce la prendiamo, ma non di tutta l'area, che deve essere comunale e assicurata da loro per problemi strutturali, non da me. Il problema però è che non è vero che avevo a disposizione l'area ma che dovevo avere il nulla osta dal gestore. E ALLORA CHE PATROCINIO È?
Respinge le accuse il vicesindaco Giovanni Chiriatti, che interpellato sulla questione ci ha scritto:
“La questione è chiara così come la mia posizione. Sono addolorato del fatto che la sagra non si faccia ma ci sono regole che vanno rispettate. Qualsiasi associazione ( il centro anziani va considerato come tale) che organizza una festa, anche se con il patrocinio del Comune, deve, oltre alle normali autorizzazioni, deve sollevare il comune da ogni responsabilità. Il centro anziani, a differenza dello scorso anno, ha chiesto al comune di farsene carico. Inizialmente abbiamo detto che avremmo verificato la fattibilità con gli uffici competenti ma, purtroppo, non è stato possibile assecondare le richieste degli organizzatori della sagra. Patrocinando l'evento il Comune ha messo  a disposizione, gratuitamente, il suolo (in questo caso il campetto di calcetto per la musica e la zona antistante per la frittura e la vendita delle ciambelle), la corrente, i bagni chimici (considerato che quelli attuali non hanno ancora l’agibilità ), l'ambulanza ed una pattuglia di vigili. Chi mi conosce – prosegue Chiriatti – sa che ho sempre apprezzato lo sforzo organizzativo di questa manifestazione. Le ciambelle preparate dalle donne di Ponton dell'Elce sono squisite e farebbe piacere a chiunque mangiarle, me per primo, ma quest'anno non sarà possibile per i motivi che vi ho sopraelencato anche se mi sono impegnato in prima persona per risolvere la questione”.

Da osservatore esterno, rileviamo come, da ciò che sembra, non c’è stato un incontro con tutte le realtà coinvolte, in modo da stabilire un programma completo su chi doveva fare cosa, e sulle reali volontà delle singole parti a superare i problemi. Negli anni scorsi, ci chiediamo, come avveniva la festa? La responsabilità per eventuali incidenti che avrebbero potuto verificarsi in occasione della sagra, di chi era? Degli organizzatori come nelle altre feste simili, o del Comune? Erano state fatte deroghe ad hoc per superare l’empasse? Oggi sono tutti contro tutti: il Centro Anziani è arrabbiato col Comune, il Comune assegna la responsabilità al Centro Anziani, alcuni cittadini se la prendono con l’associazione sportiva, dimostrando forse un’ostilità che poco c’entra con la sagra, che viene utilizzata strumentalmente per cercare di alzare inutili polveroni. Quest’anno, a Ponton dell’Elce, ci si trova nella condizione dichiarata nel vecchio proverbio, non tutte le ciambelle riescono col buco

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Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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