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Roma

ANGUILLARA CASO FEDERICA MANGIAPELO, CITTADINANZA ANCORA PIU' STRETTA ATTORNO AL PICCOLO ANGELO BIONDO

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Tempo di lettura 3 minutiSono in tanti ad Anguillara che pensano che qualcuno le abbia fatto del male, o che comunque qualche responsabilità l’abbia chi di fatto ha lasciato sola una ragazza di 16 anni, di notte.

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Chiara Rai

Anguillara (RM) – Anguillara sempre più stretta attorno alla famiglia di Federica Mangiapelo, il “piccolo angelo biondo”, trovata morta a soli 16 anni, l’indomani della notte di Halloween, sul lungolago di Vigna di Valle ad Anguillara Sabazia. Un giallo vero e proprio che ha colpito la cittadina sabatina e che mette realmente i brividi: “Io dico solo che non esiste morire a 16 anni” continuano i commenti come questo sulla pagina Facebook della ragazza. Sono in tanti nella comunità di Anguillara che pensano che qualcuno le abbia fatto del male, o che comunque qualche responsabilità l’abbia chi di fatto ha lasciato sola una ragazza di 16 anni, di notte. I residenti sgomenti e impauriti si aggirano in quel posto finora tranquillo e lontano dai riflettori. Altri fiori nel luogo dove è stato ritrovato il corpo di Federica: erano in tanti a conoscerla e a volerle bene. In tanti ripetono, “vivace sì, ma un’adolescente come tutte le altre”. I giorni passano e l’attesa per la famiglia di riavere il corpo, nella migliore delle ipotesi, potrebbe avvenire tra oltre una settimana. Il sindaco di Anguillara Francesco Pizzorno, al contempo legale della famiglia della ragazza, è intenzionato a proclamare il lutto cittadino nonostante ancora non si conoscano le cause della morte della giovane: è comunque un episodio che ha scosso la cittadina, una minorenne è stata trovata morta sulle spiagge di una cittadina dove fino a giovedì mattina non si era mai verificato un fatto così agghiacciante. Nessuno si è detto sostanzialmente contrario alla proclamazione del lutto della città ma qualche riflessione c’è stata: “purtroppo tanti ragazzi muoiono passando inosservati alle cronache”. Sarà pur vero ma la piccola Federica, comprendono anche i pochi che hanno avanzato la considerazione, rappresenta proprio il “simbolo” dei ragazzi che hanno perso la vita quando ancora iniziavano ad approcciarsi ad essa. Federica “l’angelo degli angeli” dice qualche mamma che posa un fiore sul sasso in spiaggia e va via con gli occhi pieni di lacrime. Anche lo zio Massimo Mangiapelo, nel pomeriggio di sabato 3 novembre alle 17, sprofondando le scarpe sulla sabbia, sembra quasi non abbia voluto, in segno di profondo rispetto per il luogo dove è stata trovata morta sua nipote, trascinare la folla di giornalisti che lo inseguiva vicino i fiori. Massimo ha voluto ribadire una verità in questo momento affatto scontata: “Federica era una ragazza normale”. Ma la sua “esuberanza”, termine utilizzato da zio Massimo non può e non deve in questo momento essere presa per qualcosa di diverso. “Dona pace e conforto Signore a questo Angelo a cui sono state spezzate le ali, per mano di chi non si sà ma chiunque sia non è degno di essere chiamato uomo!”. Non è un addio lasciato a Federica sulla bacheca dai suoi amici, ma un arrivederci in attesa di salutarla tra gli applausi di tutti, probabilmente nella parrocchia Regina Pacis di Anguillara, quella grande, vicino la stazione, poco lontano dalla casa di Federica. 

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