Roma

ANGUILLARA, CASO FEDERICA MANGIAPELO: ANCORA RICERCHE NEI FONDALI DEL LAGO. OGGI CONTINUANO LE IMMERSIONI DEI CARABINIERI

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Tempo di lettura 4 minutiI carabinieri in muta nera, respiratore, maschera e pinne, si sono immersi per diverse ore cercando anche a tastoni, quindi, utilizzando non solo il metal detector ma anche i metodi tradizionali

Published

12 anni fa

23 Novembre 2012

L'Osservatore d'Italia

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Chiara Rai

Anguillara (RM) – Si è cercato ancora il cellulare nero e la borsetta marrone con intarsi bianchi di Federica Mangiapelo, la sedicenne trovata morta il primo novembre mattina sulla riva del lago di Bracciano a Vigna di Valle nel Comune di Anguillara Sabazia. I sommozzatori del nucleo dei carabinieri di Roma, diretti dal maresciallo Renato Solustri, si sono immersi per la seconda volta alla ricerca degli oggetti personali della sedicenne la cui morte è ancora avvolta nel mistero.

Molte risposte potrebbero essere proprio in quella borsetta e cellulare che Federica ha portato con sé quella notte di Halloween, quando è uscita intorno alle 22:30 con il suo ragazzo e un amico per andare a festeggiare e non ha fatto più ritorno. Questa volta i sommozzatori hanno setacciato i fondali percorrendo un tragitto laterale di diversi metri, dalla parte di Vigna di Valle fino al punto esatto in corrispondenza del ritrovamento del cadavere. Nella scorsa battuta i “detective subacquei” erano partiti dal luogo del ritrovamento verso il centro del lago. Ma anche ieri 22 novembre i militari non hanno trovato nulla e per questo motivo, continueranno le ricerche anche oggi.

Silenziosi e perseveranti, i carabinieri in muta nera, respiratore, maschera e pinne, si sono immersi per diverse ore cercando anche a tastoni, quindi, utilizzando non solo il metal detector ma anche i metodi tradizionali: hanno percorso manualmente metri quadri di fondale accertandosi che non si fosse creato un velo di sabbia a copertura degli oggetti. Indizi fondamentali, quest’ultimi, che solo i carabinieri subacquei sono in grado di repertare. Questo perché sono gli specialisti dei fondali, gli unici in Italia qualificati per repertare tutto ciò che viene trovato in profondità con una procedura simile a quella seguita dai Ris. Si confida proprio nelle acque dolci e nei suoi fondali melmosi che potrebbero nascondere le risposte a molti interrogativi. Quando la ragazza è morta, intorno alle 4 e le 5 del mattino, era da sola? Se telefono e borsetta non sono stati finora trovati, l’ipotesi che Federica sia morta in solitudine non regge. Finora ciò che è certo è che Federica non ha subito violenze, ma è morta per cause naturali cioè per un arresto cardiocircolatorio.

Dunque i due oggetti diventano essenziali per ricostruire un vuoto temporale finora pieno di lacune: Cosa ha fatto Federica dopo che il ragazzo, il ventitreenne Marco Di Muro, l’ha lasciata sotto la pioggia presumibilmente in mezzo alla via Anguillarese a circa cinque chilometri da dove è stata ritrovata morta?

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