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Roma

ANGUILLARA "CAPITALE": FUOCO E FIAMME SULLA GESTIONE DELLA COOP 29 GIUGNO

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Tempo di lettura 3 minuti La differenza di posizioni tra maggioranza e opposizione è determinata dall’interpretazione del passaggio tra Formula Ambiente e 29 Giugno.

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di Simonetta D'Onofrio

Anguillara (RM) – Non cambia nulla il Consiglio Comunale, indetto a seguito dell’interrogazione presentata dai gruppi consiliari di opposizione, in merito alla vicenda relativa al coinvolgimento nell’inchiesta denominata Mafia Capitale della cooperativa 29 Giugno, che è l’esecutrice materiale del contratto di smaltimento dei rifiuti ad Anguillara. Il contratto, stipulato tra il Comune e il Consorzio Nazionale Servizi nel marzo 2011, un raggruppamento di società cooperative composto da oltre cento realtà sociali e cooperative, prevedeva l’esecuzione materiale dei lavori da parte del Consorzio Formula Ambiente Cooperativa, associata alla CNS.

Nel novembre 2012 c’è stato il subentro di un’altra coop. associata a CNS, appunto la 29 Giugno. Nessuno dei componenti del Consiglio Comunale pone in dubbio la buonafede delle controparti. La cooperativa 29 Giugno era, fino a poche settimane fa, ritenuta una delle realtà migliori a livello nazionale sia per quanto riguarda l’organizzazione societaria, sia per l’opportunità di recupero sociale offerto agli ex detenuti assunti dalla cooperativa.

Il consigliere Sergio Manciuria, primo firmatario dell’interrogazione, ha letto nel Consiglio i punti sui quali chiede al sindaco di relazionare riguardo la posizione dell’amministrazione.
1) Con quale norma del Codice degli appalti l’amministrazione Pizzorno ha autorizzato il subentro alla Formula Ambiente Cooperativa, in considerazione del divieto imposto contrattualmente?
2) Atteso il divieto di cessione contrattuale, così come indicato nell’articolo 118 del Codice degli Appalti, quali provvedimenti l’amministrazione intende intraprendere per la risoluzione contrattuale con la CNS?
3) Considerato che, in seguito all’autorizzazione di subentro al Consorzio Formula Ambiente, il personale è stato assunto comandato in capo alla Coop. 29 giugno che, causa l’inchiesta denominata Mondo di Mezzo, o più comunemente con l’appellativo “Mafia Capitale”, la stessa non sembra in grado di coprire la continuità del servizio, quali provvedimenti l’amministrazione Pizzorno ha già intrapreso per la garanzia dell’occupazione contrattuale?
4) Stante l’evidente danno d’immagine nei confronti della città di Anguillara, ancorché in maniera indiretta, chiarisca l’amministrazione come e quando intenda costituirsi parte civile?

Per quanto riguarda gli ultimi due punti, in linea di massima, maggioranza e opposizione concordano. Le iniziative dell’amministrazione sono orientate in primis a garantire la continuità contrattuale sia per non interrompere il servizio, con gravi ripercussioni per l’igiene pubblica, e soprattutto per i dipendenti che stanno vivendo un momento difficile, e negli incontri avuti dal sindaco, si ha avuto notizia delle azioni che la cooperativa ha intrapreso per liquidare gli stipendi.

Per quanto riguarda il danno d’immagine, il sindaco ha riferito come attualmente, finché non si avvia un procedimento giudiziario, l’unica possibilità è farsi riconoscere come “persona offesa”, perché senza un processo non è possibile costituirsi come parte civile.

Più articolato è il discorso collegato alla prima domanda. La differenza di posizioni tra maggioranza e opposizione è determinata dall’interpretazione del passaggio tra Formula Ambiente e 29 Giugno.

Per Francesco Pizzorno il passaggio dalla prima alla seconda cooperativa non è una cessione del contratto, ma un cambio dell’esecutore all’interno del consorzio, al massimo riconducibile all’articolo 18 del contratto (subappalto), e non al 17 (cessione).

Diversa è la posizione dell’opposizione, che ritiene modificato il contratto nei suoi termini, per cui annullabile. Certamente la questione relativa ai consorzi di aziende (e di cooperative, come nel caso specifico) si pone in un vuoto normativo, quindi si arriverà a un chiarimento solamente con un pronunciamento del Prefetto, cui l’amministrazione ha inviato gli atti.
Ragionando per analogia (procedimento utilizzato genericamente in fase giudicante), il cambio dell’esecutore, fermo restando il titolare del contratto, appare più simile all’ipotesi del subappalto che al cambio di appaltatario. Ma non è certo la nostra opinione a fare giurisprudenza nel caso.

Le polemiche riguardanti il contratto sicuramente non sono destinate a spegnersi con questo Consiglio Comunale, e crediamo che neanche il prossimo Consiglio aperto che il sindaco si è impegnato a convocare, potrà portare una soluzione che vedrà tutti d’accordo. Per giungere a una conclusione che metta la parola fine sulla vicenda, dovremo attendere il Prefetto.

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Castelli Romani

Frascati, Libri in Osteria: appuntamento giovedì 18 luglio con Antonella Prenner

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Cosa lega Tullia, figlia di Cicerone, Servilia, madre del cesaricida Bruto, e Messalina?

Al di là di essere tre figure della Storia antica di Roma sono le protagoniste di alcuni romanzi della filologa e scrittrice Antonella Prenner, docente di Lingua e letteratura latina all’università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale.

la scrittrice Antonella Prenner

Antonella Prenner ed i suoi romanzi saranno i protagonisti giovedì 18 luglio in piazza dell’Olmo a Frascati, a partire dalle ore 18, del salotto letterario di Emanuela Bruni, Libri in Osteria assieme allo scrittore e giornalista Pino Donghi.
Le loro vite, le loro esperienze e i loro rapporti, spiega Emanuela Bruni “offrono un punto di vista non ufficiale, emotivo, disvelando pieghe e zone d’ombra di una storia sempre scritta dagli uomini e per gli uomini”.
Quindi si avrà la possibilità di cambiare la prospettiva di lettura di una storia che vede queste figure troppo spesso relegate al ruolo di comprimarie pur essendone protagoniste ed attrici principali.
Non mancherà un breve approfondimento sull’ultima fatica di Antonella Prenner “Lucano. Nostalgie di libertà” ove l’autrice descrive l’età di Nerone e di una generazione infelice, che assiste all’esercizio di un potere politico iniquo e impossibile da contrastare perché assoluto, e che vagheggia di tornare a un tempo irripetibile, quando “res publica” romana significava “libertà”.

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Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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