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di Simonetta D'Onofrio
La nomina come rappresentante in un organismo pubblico non deve servire per “riempire una casella”, non è una occupazione da inserire in un curriculum, ma deve essere effettuata per affidare un compito di controllo e di proposta a persone valide che hanno voglia di operare e soprattutto che vengono messe in condizione di farlo.
È uno sfogo amaro quello di Luigi Buonocore, professionista che vive ad Anguillara, che due anni fa è stato nominato come rappresentante del Comune di Anguillara nel Consorzio di navigazione del Lago di Bracciano. Una situazione che ha definito nella lettera di dimissioni scrivendo: “L'espletamento del compito di rappresentare il Comune avrebbe contemplato il coinvolgimento dello scrivente, quanto meno a titolo informativo e consultivo, da parte della Amministrazione Comunale riguardo la materia. Cosa spesso paventata e da me sollecitata, ma a tutt'oggi mai realizzata, disattendendo ogni mia più entusiastica aspettativa”.
Abbiamo cercato di farci spiegare meglio la situazione dal sig. Buonocore.
Può esplicitarci meglio le ragioni per cui ha deciso di lasciare il consorzio? Lei parla di un non coinvolgimento, in che senso?
Da quando sono stato chiamato a far parte del consorzio, circa due anni fa, non ci fu neanche una lettera di nomina. Non volevo certo una cerimonia, ma almeno un foglio di nomina. Sono stato invitato a fare un consiglio di amministrazione quando c’era il Commissario nominato dalla Provincia. Però hanno fatto i convegni, e non ho saputo nulla. Con l’Area Metropolitana, a inizio anno, abbiamo saputo, leggendolo da Facebook, però, che il consorzio era salvo, perché l’Area Metropolitana si era riunita e aveva stabilito che il consorzio doveva continuare ad esistere. Ma noi non sapevamo nulla. Mi ha contattato qualche giornalista, e io non sapevo neanche cosa dire. Anche quando è stato eletto Rolando Luciani come presidente, lo vengo a sapere da Facebook, non è possibile però.
Quindi è la mancanza di comunicazione con l’ente che ti ha nominato?
Certo. Pensa che ultimamente hanno fatto la riunione per l’emergenza delle acque del lago, neanche una telefonata per farmi sapere della cosa, o anche successiva per dirmi quello che avevano deciso. Mettono la tua faccia davanti ma non ti fanno sapere neanche ciò che decidono.
Oltre allo scoramento, perché hai voluto evidenziare questa tua scelta?
Volevo far capire che questi incarichi non servono solo per fare numero, o per dare un contentino. Sono incarichi che non prevedono un gettone di presenza, vengono fatti solo per volontariato, un impegno spassionato, proprio per questo, almeno non mettermi in difficoltà.
La vicenda evidenziata dal sig. Buonocore ci insegna una cosa. Non si può parlare di vocazione turistica, di volontà di programmare un futuro, se non si “fanno lavorare” gli strumenti che permettono un valore aggiunto al nostro territorio. Il consorzio di navigazione, che ha la gestione del battello Sabazia I, può creare turismo, ma se lasciato agli spicci delle divisioni tra i sindaci del territorio, diventa un inutile orpello che serve solo per far fare “bella figura” in alcune feste dall’utilità alquanto discutibile.
Il motto “insieme si può”, se non viene coniugato nemmeno con le persone che sono nominate dalla giunta, quale significato residuo mantiene?
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