ANGUILLARA: BASTA LAGNANZE, QUI SI STA BENE…

di Emanuel Galea
Anguillara (RM)
– Prendiamola con filosofia. Basta con le lagnanze. Ad Anguillara non si sta poi così tanto male. C’è il lago, il paese sulla collina, il lungo lago e… piazza del Molo. Ci sono i supermercati, le sale da gioco, gli istituti di fitness, il campo sportivo e per gli appassionati, fra poco, ci sarà anche la piscina comunale, parola di assessore. A chi piace la movida non ha che da allungare il passo fino a Vigna di Valle. Sale da ballo in ogni angolo, parrucchieri ed istituti di bellezza. Ad Anguillara non mancano i fiorai, si trova il pane, la carne, un paio di pescherie e pizzerie a taglio dove si può anche consumare direttamente sul luogo oppure ordinare le pizze tonde da portare via.

Ad Anguillara, ormai paese multiculturale, le pizzerie reclamizzano il “take away”.  Ma cosa si vuole di più dalla vita? Ad Anguillara, poi,  c'è uno dei cimiteri più belli del circondario. Che bello!  Quindi basta lagnanze, ad Anguillara non si sta poi così tanto male.

Addirittura ad Anguillara il sole sorge la mattina, da dietro le colline e tramonta la sera. La gente passeggia con il cane appresso, lungo il lago e respira. Respira a pieni polmoni e manda giù tutto. Alcuni respirano a bocca aperta e inghiottono tutto quello che li attraversa all’altezza del palato. Bevono tutto quello che gli si dice di bere. Basta, smettiamola! Ad Anguillara non si sta poi così tanto male. Questo è “il paese del sole, questo è il paese del (lago), questo è il paese dove tutte le parole, sono dolci e sono amare, sono sempre parole d’amore”, tanto per fare un analogismo con la canzone napoletana.

In questa cittadina lacustre regna il silenzio. Qui sono pochi quelli che fanno sentire la loro voce. Chi tace non lo fa per omertà. No, per carità!  Lo fa per rispettare l’ambiente, l’atmosfera medioevale.

La maggioranza lavora alacremente, lanciando il cantiere elettorale, per completare le strisce pedonali nella zona del quartiere storico, mentre la minoranza, chiamarla opposizione sarebbe improprio, non si sa dove è andata a finire. Tace e mantiene la calma e il silenzio. Per il momento non si fa vedere ne sentire ma si può scommettere che uscirà fuori al momento giusto. Pure l’opposizione sta bene. 

Al centro storico i pedoni attraversano sulle strisce e sono contenti. Non stanno male. La gente che abita fuori dal centro storico attraversa le strade tra una buca e una pozzanghera, strisciando sorridenti tra macchine che sfrecciano e motori che rombano. Una vera goduria e la gente di questi paraggi è contenta perché in fondo in fondo ad Anguillara non si sta  poi così tanto male. La gente è sempre allegra e canta “Tutto, tutto è destino…. Come potevo fare fortuna all’estero/ se io voglio vivere qui?” cantando in ricordo di Bovio. Qui non si sta poi così male.

Quale paesino può disporre di tanta acqua come questa città lacustre? Qui c'è il lago. D’acqua ne abbiamo da vendere. Mi correggo, acqua da regalare, perché tutti succhiano dal lago ma nessuno mette un solo euro nella cassa del Comune. A parte questa quisquilia, ad Anguillara ci si sta bene. Di acqua abbiamo quasi sempre e dico quasi, perché delle volte i rubinetti si prosciugano e in certi quartieri lasciano tutti all’asciutto.

Gente brava, non s’indigna. Si rimedia sempre. Per radersi si apre una bottiglia d’acqua minerale e per fare la doccia si aspetta le prime piogge. Gente brava e rassegnata. Quando piove e scende tanta acqua ed in certe parti della città le strade diventano impraticabili, nessuno si lascia prendere dallo sconforto. Il fatto di non poter uscire di casa non vuol dire la fine del mondo.  La gente d’Anguillara guarda il lato positivo e canta: “Mettete in fresco il vino! /ne voglio bere tanto/che mi devo ubriacare…/In queste quattro mura sono contento. /mamma mi sta vicino, e la mia donna canta”. La gente si chiude dentro, serra le persiane, accende la televisione ed aspetta che smetta di piovere e che defluisca l’acqua dalla strada per potere uscire. Davvero brave persone. Qui si vive bene. Non si sta per niente male.

Questo nostro, checché se ne dica, è un paese aperto, luminoso. È un vero peccato che l’energia elettrica delle volte, in certi quartieri sparisca per giornate intere. Del resto la luce c’è sempre perché il sole sorge sempre, anche quando non ci si vede. È un paese speciale.
Magari, la vita costa un tantino più di quella della capitale. Pazienza!  Certi tabella costano meno nella capitale, ma la gente qui ragiona e sa fare i conti. Andare a fare spese a Roma per risparmiare non è sempre fattibile. Con il traffico su queste strade ci si spreca l’intera giornata e così soddisfatti mangiano questa minestra. Sono contenti perché sanno che a conti fatti qui non si sta poi così tanto male e i commercianti sono contenti pure.

L'assistenza medica è garantita e la ASL è organizzatissima, oltre ad erogare alcuni servizi è molto efficiente a smistare le visite specialistiche e indirizzare i pazienti agli ospedali fuori città: a Bracciano, a Cerveteri a Roma… C’è solo da augurarsi che nessuno abbia mai la necessità urgente di un serio pronto soccorso. Un piccolo inconveniente, ma qui ci si sta bene. Questo è il paese del sole che ha dato in testa a qualcuno. Questo è il paese dell’amore disinteressato, sincero e duraturo fino a che non si pestano i piedi altrui. Questo è il paese dove tutto regge sulle “parole”, non sono le solite parole, sono dolci-amare. Ma qui non ci si sta poi così tanto male.

Questo è il paese dove la gente è contenta, non protesta e non partecipa alle “manifestazioni – contro” Qui la gente non ci sta male. Questo è un paese federale. Qui ci sono le quarterie, gli equivalenti dei cantoni in Svizzera.  Il centro storico (quello più curato) è sede del governo della città. Qui risiede la Giunta trincerata dietro Porta Castello. Poi vengono i quartieri satelliti immediatamente attigui. Seguono Colle Sabazio, Vigna di Valle e l’ultimo annesso alla confederazione, Ponton dell’Elce. Tutti i quartieri vivono in armonia e la gente protesta sottovoce e s’arrabbia a denti serrati. Non c’è null’altro perché non è che ci si sta poi tanto male. Magari in questi quartieri lontano dal centro a volte manca qualche servizio come l’erogazione dell’acqua, l’energia elettrica, i rifiuti che si accumulano all’aperto per adornare le vie. C’è solamente questo, poca roba, perché per il resto non ci si sta poi così tanto male. 

C’è chi non si accontenta. Naturale, si trova sempre il criticone che ha sempre da ridire. Questo lo sanno i nostri amministratori e vanno avanti senza sentire critiche e proteste. Ora sono indaffarati: Stanno organizzando le liste civette e studiando le alchimie elettorali. Ora si dividono per rincontrarci ad elezioni compiute.  Loro sono gli “eletti” e sanno che qui non ci si sta male. Certo, meglio di loro chi lo può dire?

I cittadini che dicono? Che dicono i cittadini?