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ANGUILLARA BALLOTTAGGIO, IL PD SI LECCA LE FERITE: FLENGHI E LA SUA… "NON INDICAZIONE"

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Tempo di lettura 3 minuti Flenghi: "Posso comprendere quanti, tra coloro che mi hanno sostenuto, in alternativa a questo centrodestra dovessero scegliere di votare per Sabrina Anselmo"

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Red. Politica
Anguillara (RM)
– Un PD sconfitto ad Anguillara Sabazia, nella prima tornata elettorale, tira le somme attraverso il suo candidato Matteo Flenghi arrivato terzo in coda ai Cinque Stelle che si sono guadagnati il ballottaggio contro il candidato a sindaco di centrodestra Antonio Pizzigallo. Forte il commento di Matteo Flenghi, ma anche molto realistico, dato che incalza l'evidenza di una crisi politica interna al centrosinistra, anche a livello nazionale. Naturalmente non ci sono indicazioni di voto da parte di Flenghi rivolte al suo elettorato, bensì una considerevole affermazione che lascia pensare ad una volontà di non far governare Anguillara, per il prossimo quinquennio, dal centrodestra.

"Cari Amici, voglio anzitutto ringraziare con entusiasmo e sincerità i 2565 elettori che hanno deciso di sostenere la mia candidatura ed il progetto di governo della città che abbiamo messo in campo. – Scrive Matteo Flenghi sul suo profilo Fb – Il risultato ottenuto, – prosegue Flenghi – certamente al di sotto delle nostre aspettative, riflette un contesto di grande crisi della partecipazione politica e dei partiti, come per altro testimoniato da un tasso di astensionismo in crescita (oltre il 30%), ma rappresenta una tappa di un percorso non improvvisato, con radici solide, che viene da lontano, passato per un'ampia consultazione popolare (primarie Marzo 2016) e che oggi può guardare in profondità al futuro. Accetto dunque con serietà il ruolo, che i cittadini mi hanno assegnato, di leader dell'opposizione di centrosinistra nel prossimo Consiglio Comunale. Forte di questo mandato, quindi, intendo rilanciare un nuovo corso per il centrosinistra di Anguillara. È giunta l’ora di tirare le somme, di sciogliere i nodi al pettine. La vittoria di misura di poche centinaia di voti da parte del Movimento cinque stelle che ci tiene fuori dal ballottaggio, ci impone una riflessione più generale sullo stato delle forze progressiste del nostro territorio. In tale contesto, pur soffrendo la crisi che, sia a livello locale, sia a livello nazionale attraversa il principale partito che mi ha sostenuto, il Partito Democratico, il progetto di governo che ho presentato può contare oggi su un blocco importante di consenso. Questo sarà un patrimonio che di sicuro rappresenterà, pur dall'opposizione, un contributo per l'amministrazione futura del nostro paese e la base di partenza della rinascita di un vero centrosinistra unito, capace di superare le divisioni e le contrapposizioni che lo hanno congelato negli ultimi decenni. Metterò dunque al servizio dei cittadini la mia esperienza maturata in questi cinque anni da amministratore e continuerò a mettere a disposizione di una comunità allargata la conoscenza della macchina amministrativa acquisita durante questo lungo periodo, facendomi portavoce in Consiglio di un’opposizione non ideologica ma decisa, severa e chiara soprattutto su alcuni temi come la salvaguardia del territorio, la legalità, la cultura, il turismo ed i diritti dei cittadini gettando le fondamenta per una comunità più unita ed inclusiva".

Flenghi fa poi una riflessione sul ballottaggio che deciderà chi governerà Anguillara per i prossimi cinque anni: "Con riferimento all'imminente ballottaggio – afferma Matteo Flenghi – non possiamo non condividere una riflessione sul futuro della nostra città. Non è certo facile scegliere. Da un lato c'è una coalizione di centro destra litigiosa, portatrice di interessi di parte, stantia, oltre che già nota alla cittadinanza per incapacità di governare, anche se non ci sfugge il valore ed il coraggio di alcuni ragazzi e ragazze che cercano di rinnovare in quel campo la proposta politica, ma che in quel contesto non potranno avere influenza ed efficacia. Dall'altro lato c'è un gruppo politico improvvisato che, anche in questa campagna elettorale, ha mostrato i limiti di un proposta superficiale ed incapace di andare oltre il mero elenco delle problematiche che affliggono il nostro comune. Ciò nonostante, premesso che la volontà di ogni elettore è sovrana, posso comprendere quanti, tra coloro che mi hanno sostenuto, in alternativa a questo centrodestra dovessero scegliere di votare per Sabrina Anselmo. Non ne faccio una questione ideologica, c’è il nostro Paese. Con i numeri in campo l'esito del ballottaggio è aperto: il voto di ogni cittadino sarà determinante per il futuro di Anguillara. Per quanto mi riguarda, – conclude Flenghi – come ho già detto, dal 20 giugno, rispettando il mandato ricevuto dai cittadini, il mio ruolo sarà quello di guidare l'opposizione di centrosinistra e garantire uno spazio politico alle forze che mi hanno sostenuto e a quelle che vorranno condividere il nostro progetto".
 

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Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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