Anguillara, bagarre sull'acqua: Pizzorno pubblica documenti che confermano il buon operato di Anselmo

 

di Alberto De Marchis

 

ANGUILLARA (RM) – Continua la bagarre sull’acqua tra vecchia e nuova amministrazione di Anguillara. Quest’ultima ha consegnato alla magistratura gli atti dai quali si desumerebbe la mancanza di emissione di apposite ordinanze di divieto di utilizzo dell’acqua pubblica, nonostante le comunicazioni della ASL con la quale, in ragione delle analisi condotte e dei parametri fuori norma riscontrati, si richiedeva di dichiarare la assoluta non potabilità delle acque provenienti dai pozzi di Anguillara.

 

Ma ecco che arriva il contrattacco dell’ex sindaco Pizzorno insieme al suo ex assessore Enrico Stronati i quali postano su Facebook cinque documenti della Asl nei quali l’azienda sanitaria scrive al sindaco Anselmo evidenziando i valori dell’acqua e in alcuni casi sollecitando l’emissione di ordinanza di non potabilità. Fin qui nulla di fantascientifico perché la Asl, come da prassi consolidata, ha il dovere di informare l’amministrazione sull’esito dei prelievi ai pozzi in quanto di sua stretta competenza. Il sindaco Pizzorno che informa di aver dato mandato al proprio legale di procedere in ogni sede civile e penale a tutela della sua persona, nonché chiede alla Autorità Giudiziaria competente di procedere nei confronti degli eventuali responsabili per tutte le fattispecie di reato ravvisabili nei fatti rappresentati, scrive: “Dall'esame di alcuni di questi documenti ho potuto constatare che allorquando la Sindaca ha emesso la ordinanza di non potabilità la ASL aveva già comunicato per due volte il superamento dei valori per ciò che attiene l'acquedotto del Montano e per ben tre volte per ciò che attiene l'acquedotto di Ponton dell'Elce. In quest'ultimo caso le date di prelievo non conforme sono state eseguite nei giorni 2.8.16, 8.9.16 e 4.10.16 a fronte di una ordinanza datata 13.10.16 e di tale circostanza la ASL competente aveva avvertito ogni volta la Amministrazione”.

 

Appare singolare la lettura sommariamente superficiale da parte dell’ex sindaco dei documenti che lui stesso ha reperito. Il primo grosso “abbaglio” è l’aver comparato la data di prelievo per l’analisi dell’acqua, addirittura cerchiata in rosso, con la data di emissione dell’ordinanza da parte di Anselmo. Al Contrario sarebbe stato corretto comparare la data in cui il Comune ha ricevuto la missiva Asl con la data di emissione dell’ordinanza perché è noto a tutti che dal momento del prelievo dell’acqua al momento della ricezione delle analisi da parte della stessa Asl (perché l’Arpa comunica alla Asl l’esito delle analisi) passano almeno 15-20 giorni.

 

Il passaggio è questo: si fa il prelievo, l’Arpa analizza l’acqua e scrive alla Asl l’esito dell’analisi dopodiché la Asl scrive al Comune l’esito dei prelievi e il Comune emette o meno l’ordinanza in base al risultato delle analisi trasmesse. Quando il Comune riceve fisicamente la missiva della Asl è tenuto a emettere ordinanza qualora se ne ravvisi la necessità: dunque le date da comparare sono ben altre ma si sa che in guerra e in amore è tutto concesso e questa tra ex amministratori di centrosinistra e attuali pentastellati è una vera e propria battaglia all’ultimo “esposto”


In tutta questa storia continua ad apparire singolare il fatto che negli anni precedenti alla giunta Anselmo non si ravvisino ordinanze di non potabilità dell’acqua nonostante le diverse comunicazioni in cui la Asl chiedeva al Comune di Anguillara di dichiarare la assoluta non potabilità delle acque provenienti dai pozzi, come evidenziato nell’esposto dei Cinque Stelle alla Magistratura.


Ma analizziamo bene i documenti per capire dove e quale sia il presunto errore che Pizzorno vorrebbe invece imputare all’attuale maggioranza. Dal primo documento si evince che a fronte di un prelievo effettuato dall’Arpa il 2 agosto 2016, vi è chiaramente in alto a sinistra del documento un numero di protocollo datato 5 ottobre 2016, dunque dal prelievo alla comunicazione passano ben 2 mesi. In questa missiva la Asl comunica al Comune di Anguillara che si rende necessaria una ordinanza e al contempo si suggerisce un monitoraggio attento del parametro e si annuncia che seguirà un prossimo prelievo. Il 13 ottobre arriva l’ordinanza di non potabilità dell’acqua da parte dell’amministrazione Anselmo. Fin qui, dunque sembrerebbe tutto normale e non si capisce come mai Pizzorno abbia cerchiato la data del prelievo e non quella del protocollo.


Nel documento successivo la data del prelievo è dell’8 settembre 2016 ma quella del protocollo Asl è sempre del 5 ottobre 2015 quindi si evince che la Asl ha comunicato nello stesso periodo al Comune di Anguillara l’esito di due prelievi. Nel successivo ancora il prelievo del 4 ottobre porta come data di protocollo il 12 ottobre.


Di fatto, nonostante la bagarre accesissima, sembrerebbe che Pizzorno voglia prendere “lucciole per grilli”.
Ironia a parte, i conti continuano a non tornare rispetto a degli interrogativi enormi che rimangono in capo ai predecessori dei pentastellati: dove sono le ordinanze di Pizzorno a fronte delle comunicazioni Asl? Per il momento grazie all’operoso impegno dell’ex sindaco di reperire questi atti della Asl si può asserire che almeno finora i “grillini” hanno agito correttamente. Ma quella sull’acqua è una guerra che difficilmente potrà finire presto. Aspettiamo di commentare le prossime dichiarazioni.