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Roma

ANGUILLARA, ANCORA UNA SPERANZA PER LA PIROGA?

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Tempo di lettura 4 minutiL' intervista a Vanessa Roghi Consigliere con delega alla cultura e al centro storico

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Roghi: le banche non hanno dato alcun tipo di contributo, al momento. Abbiamo potuto avviare i lavori grazie al generoso intervento di alcuni privati di Anguillara

Emanuel Galea

L’Osservatore Laziale ringrazia il Consigliere del Comune di Anguillara con delega alla cultura e al centro storico Vanessa Roghi per aver accettato questa intervista e apprezza il suo impegno fattivo nel tentare di far riemergere dall’oblio il prezioso reperto neolitico (una piroga risalente al 6000 a.C.) ritrovato circa 40 anni or sono nel sito de La Marmotta sul lago di Bracciano dal sub e tecnico Euro Cerioni. Dopo aver scritto diversi tabella sulla piroga e sul museo neolitico evidenziando lo stato di abbandono e degrado, lo scorso 24 aprile, su invito del Consigliere,  ci siamo recati  al museo neolitico, ex Consorzio Agrario. Lo spettacolo di degrado riscontrato all’interno dell’ex consorzio supera di gran lunga la triste descrizione che si legge nella relazione della Roghi che alleghiamo all’articolo.

Approfittando della disponibilità del Consigliere Roghi gli porgiamo qualche domanda..

Da un colloquio con il signor Euro Cerioni, persona che cura i lavori di ripristino della teca per conto del Comune di Anguillara e sotto la supervisione del museo nazionale etnografico “L:Pigorini”, risulta che i vetri incrinati della teca già sono stati rimossi da 8 giorni. E riferisce,  sempre il tecnico, che saranno rimontati entro una ventina di giorni. Non la preoccupa il fatto che, nonostante il reperto venga continuamente tenuto bagnato con dei panni umidi, dovrà restare almeno per  28/30 giorni senza essere immerso totalmente nell’acqua? Non si rischia di pregiudicarne lo stato di conservazione?
Roghi: la Piroga è avvolta in un panno che viene quotidianamente bagnato. Il fatto che l'istituto Centrale del Restauro e il Museo Etnografico Pigorino abbiano avvallato l'iter dei lavori non solo mi rassicura ma mi fa dire che non esistono in Italia istituzioni più autorevoli ad intervenire su tale argomento.

Poco prima del nostro arrivo al museo c’è stato un sopralluogo dell’Intendenza del Museo Nazionale Etnografico “L.Pigorini”. Come mai l’Intendenza del Pigorini non si e mai fatta viva durante questo lungo periodo di chiusura del museo?
Roghi: In realtà al momento dell'arrivo del nuovo Sovrintendente il dottor Luigi La Rocca, il museo si è immediatamente attivato per verificare lo stato di salute della Piroga. Preso un appuntamento con il Comune non si presentarono né il Sindaco, né l'allora delegato alla Cultura.

Se il nostro impatto con il mueso ci ha lasciato , ci permetta l’espressione, sbalorditi, secondo lei, quale sarà stato  il giudizio dell’intendenza dopo aver  appurato lo stato di degrado durante il sopralluogo?
Roghi: La Sovrintendenza è stata invitata da me lo scorso luglio e ha verificato che la Piroga fosse in buone condizioni. Sullo stato del Museo ovviamente il giudizio è stato negativo, e come avrebbe potuto essere altrimenti.Tuttavia abbiamo immediatamente trovato una linea di condotta comune e ci siamo trovati d'accordo sugli interventi da effettuare. Il cambio dei vetri della Teca era ovviamente il primo, e così stiamo procedendo.

Euro Cerioni conosce la materia e soprattutto è motivato da una grande passione. Ci può raccontare qualcosa di lui?
Roghi: Euro Cerioni è una delle “istituzioni” del territorio, insieme ad Andrea Balestri, e all'associazione Hydra Ricerche, nonché agli innumerevoli studiosi che hanno effettuato campagne di scavo, il lago è stato riportato alla vita. E' grazie a persone come loro che possiamo raccontare la storia del nostro territorio, adesso sta a noi, Amministrazione, valorizzare queste ricerche e far si che questo territorio recuperi la sua naturale vocazione archeologica. I tagli alla cultura sono drammatici, ma dobbiamo fare in modo di inventarci strade nuove. In questo senso la sinergia nell'Amministrazione è ottima, con Matteo Flenghi abbiamo progetti in questo senso che speriamo di riuscire a realizzare nei prossimi anni.

Fra 20 giorni massimo sarà completato il rimontaggio, siliconatura e riempitura della vasca e così la piroga , finalmente, potrà essere immersa nuovamente in acqua. Dopo questa delicata operazione, ci dice Cerioni, toccherà al Comune completare il lavoro: moquette da lavare, muffa da rimuovere, muri da rinfrescare ecc.. Lei nella sua relazione parla di difficoltà finanziarie da reperire. Cosa ci vuole raccontare a tale proposito? Quale è stata la risposta da parte delle banche?
Roghi: Le banche non hanno dato alcun tipo di contributo, al momento. Abbiamo potuto avviare i lavori grazie al generoso intervento di alcuni privati di Anguillara che ci hanno consentito di pagare il signor Cerioni che da due mesi segue i lavori (2000 euro offerti dalla ditta Tomar). Con il contributo di altri abbiamo iniziato a pagare la teca (6000 euro di costo complessivo). 1000 euro sono stati donati dal signor Claudio Antonini, 500 euro dal Bar Gabbiano, 1100 euro dall'Associazione Dragolago.

Augurando che si possano trovare i fondi per completare l’opera e le finanze per mantenere il museo aperto , per lo meno una volta al mese in concomitanza del Mercato della Terra , difficile dubitare che Provincia e Regione vogliano ignorare l’importanza di erogare un contributo per il bene della cultura. Cosa ha da dirci a proposito?
Roghi: Mi sto muovendo da mesi in questa direzione e mi auguro che avvenga quanto lei auspica.

L’osservatore laziale tornerà al museo entro la fine di maggio per testimoniare la fine dei lavori sulla piroga e per un aggiornamento riguardo un’eventuale prossima apertura del museo.
Roghi: grazie a voi per il costante interessamento

 

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