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Roma

ANGUILLARA AMMINISTRATIVE 2016: TRA "NUOVI" PROPOSITI E PROMESSE DISATTESE

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Tempo di lettura 5 minuti Tanti volti sorridenti che si affacciano sulle varie pagine web, sui social, sui giornali locali e sulla cartellonistica diffusa per tutta la città

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di Emanuel Galea
Anguillara (RM)
– Qualora qualcuno non se ne fosse ancora accorto, il prossimo 5 giugno si voterà per rinnovare il Consiglio comunale di Anguillara. E questo spiega il perché di tanti volti sorridenti che si affacciano sulle varie pagine web, sui social, sui giornali locali e sulla cartellonistica diffusa per tutta la città.

Sono i volti dei soliti noti, sono i volti degli ex amministratori. Ma cosa vogliono? Naturalmente chiedono il voto spiegando i perché e i per come si debba votarli. Accanto ai nominativi dei veterani, appaiono poi quelli di altri aspiranti amministratori, anche essi noti dal grande pubblico, ma che a differenza dei primi non hanno mai ricoperto cariche pubbliche. Entrambi trovano, però, un comune denominatore: saper elargire “promesse” risolutrici rispetto le varie criticità che affliggono Anguillara. E così i veterani, gli ormai quasi ex amministratori per intenderci, freschi di un intenso trattamento cosmetico, si stanno presentando al grande pubblico di anguillara come il “nuovo garantito” e a sentirli parlare, separatamente l’uno dall’altro, fanno intendere che tutto il male l’abbiano fatto quelli precedenti, mentre tutto il bene, se di bene si può parlare, l’hanno fatto loro. 

C'è chi giura di avere normalizzato Anguillara economicamente, massimizzando i suoi risparmi. E a sentire loro, tutti i servizi essenziali sono stati garantiti. C'è anche chi è convinto e cerca di convincere il grande pubblico che la creazione delle zone attrezzate per gli amici a quattro zampe sia stata una delle priorità. Di quelle tanto attese dalla cittadinanza per intenderci. Stessa cosa si può dire per la “trasmissione in streaming audio-video sul web delle sedute del Consiglio Comunale. Ottima iniziativa, ma certamente non può essere considerata tra le priorità di cui necessitava Anguillara. Così come non si può parlare certamente di priorità per il sito ex novo del Comune di Anguillara.

Benvenuti dunque in campagna elettorale dove gli ex amministratori e non, colgono ogni occasione, ogni incontro occasionale o programmato, per fare propaganda politica ed elargire proposte "nuove". Oggi probabilmente si vorrebbe convincere tutti di avere avuto risposte per tutte le esigenze, come quelle per esempio, relative i plessi scolastici. A sentire i vari ex, finestre, infissi vari, grondaie, bagni e servizi igienici in genere sono stati sistemati. Oggi, i tetti delle scuole di Anguillara sono stati messi al riparo da infiltrazioni di acqua piovana. A sentire questi signori, tutto è stato sistemato e chi si azzarda a sostenere il contrario rischia la gogna.

Si è arrivati, addirittura, a dichiarare di essere riusciti a ricostruire un tessuto sociale che, ahinoi, si stava perdendo. Ora non più!

Ogni ex amministratore, una volta finita la conta di tutto quello che è riuscito a fare per la collettività, passa poi alle cose che intenderà fare una volta eletto. All’ex amministratore però, prima, gli vogliamo evidenziare cosa avrebbe dovuto fare e che invece non ha fatto. Il diritto di dire cose nuove, per logica spetta a persone nuove, ma non saremo certo noi a fargli da cassa di risonanza. Lo spirito di chi scrive sarebbe di fare presente all’ex amministratore che innanzitutto dovrebbe rispondere alle promesse non mantenute.

Cosa manca nel discorso incompleto degli ex? Non si può che iniziare l’elenco dalla “enigmatica piscina comunale”. Su questo quotidiano, in questi ultimi anni, di questa opera incompleta sono stati versati fiumi di parole. Oggi non verrà aggiunta una sola virgola a quello scritto e reperibile nell'archivio storico de L'Osservatore d'Italia. La situazione è sempre la stessa e le varie fotogallery lo testimoniano. Su questo tema, se gli scritti sono stati tanti, le promesse degli ex amministratori non sono state da meno.

Terza stazione dolorosa della via Crucis di Anguillara è il secondo tratto della via Anguillarese. Il progetto originale, finanziato dalla Regione Lazio contemplava, (come lo spiegava allora al pubblico intervenuto presso i locali dell'ex Consorzio agrario l'ex assessore della giunta Pizzorno, l’architetto Nicola Antonio Di Gioia) la seconda rotatoria all’altezza dell’incrocio nei pressi della Conad, il marciapiede su ambo i lati e l’asfaltatura fino al passaggio a livello.

Il 19 maggio del 2014 dall’ufficio del primo cittadino era uscita la seguente dichiarazione: “… si sono prodotti gli atti per il riavvio dei lavori su via Anguillarese, fermi ormai da troppo tempo e contemporaneamente si sta accelerando per aprire finalmente il cantiere della Anguillara-Cesano”.
La foto nella gallery fotografica allegata al presente articolo mostra ancora i cantoni davanti alla pizzeria Mamma Lucia, materiale che attende pazientemente il ripristino dei lavori, e… l’ex amministratore tace.

Una risorsa, fonte di reddito possibile per Anguillara, avrebbe potuto essere il Borgo se fosse stato veramente amministrato. Ahinoi, abbandonato a se stesso, si è lasciato languire, rantolare, assistendo impassibili al suo trapasso. La foto gallery, anche in questo caso, mostra il corso che dà più l’idea del viale del tramonto. E pure di questo l’ex amministratore tace.

La strada Anguillara- Cesano (come da dichiarazione dell’ufficio del sindaco del 19 maggio 2014) è diventata un classico della burocratica lentezza dell’amministrazione. Oggi ci si aggrappa a scusanti e paroloni come “chiusura della fase progettuale”, “l’Amministrazione ha attivato e completato tutto l’iter preliminare burocratico” ecc. Nonostante i fiumi di parole, i fatti non si vedono. L’ex amministratore non dice nulla perché nulla ha da raccontare. Tutto fermo a quel giorno lontano perso nella memoria. Quando il politico non ha niente da sbandierare, è il momento che si proietta nel futuro e non rinuncia a promettere per poi, puntualmente, non mantenere. Questa volta dice che: “A breve inizieranno i lavori di efficientemente energetico del plesso scolastico della Stazione, nonché del rifacimento totale dei campi sportivi della scuola media. Opera finanziata grazie all’ottenimento di un mutuo agevolato” Un simile annuncio l’ha fatto e messo per iscritto l'ex sindaco di Anguillara Emiliano Minnucci a riguardo del passaggio a livello, sempre nel 2014.

Diceva Emiliano Minnucci che grazie a un finanziamento di 3 milioni di euro, aveva il piacere di informare la popolazione che finalmente sarebbero finite, una volta per sempre, le file interminabili al passaggio al livello. Finalmente si sarebbe potuto avere il sottopassaggio… ecc, ecc. L’opuscolo che era stato fatto distribuire dall'ex sindaco Pd, di cui qualcuno custodisce copia a  solenne memoria, è completo di tanto di disegno dove si vede l'ex Consorzio Agrario, i binari e, appunto, il passaggio. La fila di macchine c'è sempre. Il sottopassaggio non si è mai visto.

Si può parlare di decoro urbano, sicurezza, illuminazione, viabilità, rete idrica, elettrica e poi, "dulcis in fundo" l’Estate Anguillarese caratterizzata da blue jeans, tappeti, piatti e ceramica e vasi di coccio. Lasciamo questi argomenti per un’altra volta. Per non dilungarci oltre, lasciamo per un'altra puntata il Museo Neolitico con quel reperto di ottomila anni fa, abbandonato in quel magazzino,  mentre altri avrebbero fatto di questo un vanto per il loro paese. Parleremo certamente di tutto questo in una prossima occasione, come parleremo del turismo, un capitale sottovalutato e snobbato, ignorato nella sua vitale importanza per l’economia di Anguillara. Intanto, con passione verso questa incantevole cittadina, invitiamo tutti i candidati a sindaco a voler considerare Anguillara alla stregua di una pietra preziosa grezza che aspetta solo di essere lucidata, allo scopo di migliorarne la bellezza.

A voi, prossimi amministratori, spetta il piacere di questo compito.

 

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Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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