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ANGUILLARA: AL VIA LO SCARICO DI RESPONSABILITA' PER LE BOLLETTE TARI SBAGLIATE

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Tempo di lettura 3 minuti Il Comune ha affermato che “l’errore non è da imputare alla propria responsabilità”.

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di Silvio Rossi

Anguillara (RM) – Saper ammettere i propri errori è una virtù rara che difficilmente si può apprezzare tra le persone e ancor più difficilmente tra chi amministra.
Anche quando l’evidenza mostra palesemente i limiti di una macchina burocratica inefficiente, non avere la capacità di ammettere le proprie responsabilità è quanto di meno professionale si possa concepire. Non saper dire “ho sbagliato” è una pecca cento volte maggiore dell’errore commesso. Accade quindi che, nella città di Anguillara Sabazia, con qualche migliaio di utenze TARI, vengano spediti nelle case dei cittadini e nelle attività commerciali le lettere relative alle prime due rate del 2015, pari alla metà di quanto riscosso lo scorso anni, con un errore, presente in tutti i moduli F24 necessari per l’espletamento delle operazioni di pagamento, relativo al codice ente.

Nei moduli predisposti spediti come allegato alla comunicazione comunale, il codice ente, invece di essere “A297”, che nella tabella dell’Agenzia delle Entrate significa appunto la cittadina lacustre, è stampato “I256”, che corrisponde a un altro comune, Sant’Ambrogio sul Garigliano, in provincia di Frosinone. Solo dopo la consegna di migliaia di lettere, e dopo che alcuni cittadini, più solerti di altri, hanno provveduto al pagamento della tassa, si è scoperto l’errore, con un dietrofront da parte del comune, che ha provveduto a rispedire gli avvisi di pagamento con i moduli corretti, posticipare la data del pagamento di un mese, e comunicare quanto avvenuto sul sito comunale.

Ma proprio la comunicazione dell’errore ha dimostrato con chiara evidenza l’inadeguatezza di una macchina amministrativa carente in tutti gli aspetti. Se si escludono alcune risposte, fornite come commento a post sui social network di richiesta dei cittadini, dell’assessore all’ambiente, che non era il soggetto titolato a dover fornire tali spiegazioni, ricadendo queste nella responsabilità, oltre che del sindaco, nelle mani del consigliere delegato al bilancio, non c’è stata una informazione chiara nei confronti dei cittadini.
Non sono stati affissi manifesti né è stato adottato un piano comunicativo che potesse raggiungere tutte le famiglie, un primo comunicato sul sito comunale, riporta “Si invitano pertanto i contribuenti a non pagare l'acconto ricevuto”, avviso che, in assenza della comunicazione di un rinvio formale, ha fatto preoccupare non poco chi temeva, in caso di ritardo, la possibilità di una mora. La comunicazione che il termine era stato prorogato è stata pubblicata solo il 18 maggio, due giorni dopo che la scadenza originaria era stata superata.

In tutto questo gioco di errori e comunicazioni di rettifica, ci sono un paio di elementi che, indipendentemente dall’errore, non sono giudicati accettabili dai cittadini. In primo, il Comune ha affermato che “l’errore non è da imputare alla propria responsabilità”. Questa affermazione non è veritiera. Quando un ente commissiona un lavoro a una società, il collaudo del lavoro stesso è di competenza dell’ente. La ditta che ha sbagliato a stampare i moduli avrà anche sbagliato, ma il comune avrebbe dovuto accertare l’errore prima di inviare gli avvisi a casa dei cittadini, le eventuali responsabilità tra ente e società non riguardano i cittadini, che si affidano al comune e non alla società che stampa i bollettini. Rinviare la “colpa” a un soggetto che non ha un contatto diretto con gli utenti finali è scorretto.
Anche la comunicazione del solerte assessore, che ha cercato di “mettere la toppa” non dice la verità, perché il codice stampato sugli F24 è del comune di Sant’Ambrogio sul Garigliano, mentre nelle giustificazioni veniva indicato “Codice Ente errato ovvero con un Codice Ente appartenente al Comune di Frosinone”. Come si fa a credere che l’errore è della società che ha stampato i moduli, se anche nella comunicazione di rettifica si sbaglia il comune cui sono stati inviati i pagamenti errati?
In ultimo, come si può continuare a dare credito a chi non sa dire, davanti a un errore “ho sbagliato, è colpa mia” ?

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Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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