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Roma

ANGUILLARA A FAVORE DEI REFERENDUM REGIONALI PER L’ACQUA PUBBLICA E CONTRO IL PIANO DEI RIFIUTI

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Tempo di lettura 6 minutiIl Consiglio comunale del 13 Settembre ha votato all’unanimità a favore di una nuova legge regionale presentata dai Comitati per l’acqua pubblica da sottoporre a referendum propositivo

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Il Consiglio ha approvato anche la presentazione di un referendum abrogativo di due tabella del piano di gestione dei rifiuti della Regione Lazio.

 

Redazione

I comitati acqua pubblica di Anguillara Sabazia e rifiuti zero del lago di Bracciano sono riusciti a fare schierare il Consiglio comunale a favore dei referendum per una nuova legge regionale sull’acqua pubblica e per l’abrogazione di un piano regionale dei rifiuti che boicotta la raccolta differenziata. Il Consiglio comunale del 13 Settembre ha votato all’unanimità a favore di una nuova legge regionale presentata dai Comitati per l’acqua pubblica da sottoporre a referendum propositivo.Di seguito all'articolo il comunicato del Comitato di Anguillara Sabazia che spiega i motivi e l’oggetto della legge: una legge che raccoglie la volontà della maggioranza dei cittadini a favore dell’acqua pubblica e che prevede la definizione di ambiti ottimali disegnati sui bacini idrici e una gestione pubblica e democratica del servizio. Il Consiglio ha approvato anche la presentazione di un referendum abrogativo di due tabella del piano di gestione dei rifiuti della Regione Lazio. Anche in questo caso si trova in allegato la nota di spiegazione. Un piano che boicotta la raccolta differenziata, prevede la realizzazione di inceneritori e di nuove discariche. Con il paradosso (attualissimo, si veda il caso di Malagrotta), che poi nessuno vuole le discariche sul suo territorio e che nessun rappresentante politico si prende la responsabilità di indicare i siti per non perdere la faccia e il consenso dei cittadini. Insomma un piano boomerang che non risolve niente e che non fa che aggravare una situazione già compromessa. Mentre la politica partitica è sempre più impantanata, sono i cittadini organizzati che si muovono e diventano soggetti e protagonisti politici. Si dà atto al Consiglio comunale di Anguillara (maggioranza e minoranza presente) di aver recepito la volontà popolare dei referendum nazionali e di aver contributo alla lotta dei Comitati.  "L’auspicio è che il Consiglio si riappropri del suo ruolo  di assemblea di una comunità di cittadini e diventi una sede di discussione  tra le diverse espressioni politiche, si faccia sempre più parte attiva e convinta di una lotta politica per una democrazia più attiva, per i beni comuni, e per una risoluzione efficace dei problemi attraverso processi partecipativi (ricordiamo la questione arsenico e il miglioramento della raccolta differenziata)." Ha dichiarato in una nota il portavoce di Anguillara Bene Comune –ABC

Comunicato Comitato acqua pubblica di Anguillara Sabazia
Il 12 e 13 giugno dell'anno scorso la maggioranza assoluta delle italiane e degli italiani si è recata alle urne ed ha votato Sì ai due referendum per l'acqua bene comune. Dopo molti anni i referendum hanno di nuovo raggiunto il quorum e sono tornati ad essere lo strumento di democrazia diretta che la Costituzione garantisce. Oltre il 95% dei votanti si è espresso favorevolmente all'abrogazione dell'obbligo della privatizzazione dei Servizi pubblici Locali e all'eliminazione del profitto sul Servizio Idrico Integrato. Nel Lazio si sono espressi in tal senso più di 2.500.000 cittadini e il "combinato disposto" dei 2 quesiti referendari ci consegna un nuovo quadro normativo che rende possibile la ripubblicizzazione del servizio stesso. Ad Aguillara più di 8.000 cittadini si sono espressi favorevolmente per i 2 referendum. Per il 31 dicembre 2012 la legge attualmente in vigore prevede la soppressione degli Ambiti Territoriali Ottimali e le regioni dovranno quindi legiferare in tema dei servizi idrici per disegnare il nuovo sistema recependo il volere espresso dai cittadini con i referendum. Attualmente la Regione Lazio su tale tematica ha un vuoto legislativo, ma dai documenti ufficiali presentati, intende muoversi nella direzione della costituzione di un ambito unico comprendente l'intero territorio regionale. In sostanza si prevede una gestione unica regionale che significa un ulteriore allontanamento del servizio dal cittadino e uno svuotamento ulteriore del ruolo degli enti locali in materia di servizio idrico. Per spingere la nostra Regione verso una gestione pubblica e partecipata del servizio idrico, nel rispetto della volontà popolare, una vasta coalizione formata da cittadini/e, comitati, associazioni, forze sindacali e politiche, già impegnate nei referendum nazionali del 2011, ha presentato, in base all'art. 62 Legge Statutaria 11 novembre 2004 n.1 Nuovo statuto della Regione Lazio, la proposta di legge regionale da sottoporre a referendum propositivo "Tutela, governo e gestione pubblica delle acque ", di cui si allega il testo. Il testo riprende i principi della legge d'iniziativa popolare depositata in Parlamento nel 2007 dal Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua con il sostegno di oltre 400.000 firme. Essa considera l’accesso all’acqua nella quantità e qualità sufficienti alla vita come un diritto umano, restituisce ai cittadini ed alle istituzioni locali che li rappresentano il compito di salvaguardare e promuovere la proprietà, la gestione ed il controllo pubblici dell’acqua, in un contesto di salvaguardia delle risorse idriche e di sostenibilità ambientale. Il 5 maggio è partita la raccolta delle 50.000 firme necessarie per il referendum propositivo. Il referendum propositivo equivale infatti ad una proposta di legge di iniziativa popolare che il consiglio regionale è tenuto ad esaminare entro un anno; qualora ciò non avvenisse, il presidente della Regione Lazio sarà tenuto ad indire entro 3 mesi il voto referendario, con le stesse caratteristiche del voto nazionale (quorum di validità con il 50%+1 degli aventi diritto, per vincere la maggioranza relativa deve votare sì). In caso di vittoria del sì il consiglio regionale è obbligato ad esaminare la proposta. Il Comitato Promotore per il Sì al referendum propositivo acqua Lazio di cui fa parte anche il Comitato di Anguillara, per portare avanti questo percorso, propone ai Comuni del Lazio di farsi promotori del medesimo testo di legge, secondo quanto previsto dall'art.62 dello Statuto Regionale, in base al quale dieci consigli comunali che abbiano, nel loro complesso, non meno di cinquantamila elettori, iscritti nelle liste elettorali, con deliberazione adottata a maggioranza dei due terzi dei componenti di ciascun consiglio, possono presentare entro il 30 settembre al Presidente del Consiglio regionale, una proposta di legge regionale da sottoporre a referendum propositivo popolare. Questo percorso sicuramente può rafforzare i contenuti della proposta e può provocare un virtuoso rapporto tra cittadini e rappresentanti degli enti locali, i quali sempre più sono allontanati dalle decisioni, perdendo ogni potere di pianificazione e di controllo, che la legislazione europea e nazionale impone per la gestione dei servizi pubblici. La questione "acqua", il rispetto della volontà popolare espressa da 8.000 cittadini di Anguillara con il voto referendario di giugno 2012, infatti si lega strettamente al concetto di democrazia e di reale governo del territorio. Pertanto chiediamo a tutto il Consiglio comunale della città di Anguillara Sabazia di farsi promotore dell'approvazione della proposta di legge regionale dando così voce e rappresentanza ai cittadini.

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