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ANGELO BALDUCCI, APPALTI PUBBLICI G8: MAXI CONFISCA DA 13 MILIONI

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Tempo di lettura 2 minutiSecondo gli accertamenti svolti dalle fiamme gialle di Roma, l'ex provveditore alle opere pubbliche ha tratto notevolissimi benefici economici da quel vasto sistema corruttivo

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Redazione

Colpo di scena nello scandalo delle opere pubblichi. Un altro centro delle fiamme gialle ai danni di Angelo Balducci al quale sono stati sequestrati patrimoni per milioni di euro. I finanzieri del comando provinciale di Roma stanno procedendo alla confisca di numerosi beni immobili, autoveicoli, quote societarie e conti bancari dell'ex Provveditore alle Opere Pubbliche di Roma nonche' presidente del consiglio superiore dei lavori pubblici Angelo Balducci e dei componenti del suo nucleo familiare, per un valore stimato in circa 13 milioni di euro. La confisca e' stata disposta dal tribunale di Roma – sezione misure di prevenzione – e riguarda l'intero patrimonio accumulato nell'ultimo decennio dalla famiglia Balducci, puntualmente ricostruito grazie alle mirate analisi economico-finanziarie condotte dagli investigatori del nucleo di polizia tributaria di Roma, coordinati dalla Procura della Repubblica della Capitale. Come noto, Balducci, con altri funzionari pubblici ed imprenditori, si legge in una nota, e' stato al centro delle indagini condotte dalle procure di Roma, Firenze e Perugia sulla cosiddetta "cricca" degli appalti: un esteso e organizzato fenomeno di malaffare, definito da alcuni dei soggetti intercettati come "sistema gelatinoso" che, dal 1999, a fronte dell'uso sistematico della corruzione e di articolati illeciti tributari diretti a camuffare l'erogazione di tangenti, ha consentito la metodica assegnazione ad un numero chiuso di imprese favorite, in primis quelle di Diego Anemone, di rilevantissimi appalti pubblici, tra cui anche quelli relativi ai cosiddetti "grandi eventi" (Mondiali di Nuoto 2009, Vertice G8 all'Isola de La Maddalena, Celebrazioni del 150 Anniversario dell'Unita' d'Italia). Secondo gli accertamenti svolti dalle fiamme gialle di Roma, l'ex provveditore alle opere pubbliche ha tratto notevolissimi benefici economici da quel vasto sistema corruttivo, accumulando un ingente patrimonio personale che, gia' sottoposto alla misura di prevenzione patrimoniale del sequestro nel giugno dello scorso anno, viene oggi definitivamente confiscato. Tra i beni interessati dalla confisca vi sono svariati immobili di lusso, come l'abitazione romana dei Balducci, appartamenti sulle Dolomiti ed in provincia di Pesaro, nonche' un lussuoso casale con piscina e relativi terreni a Montepulciano, in provincia di Siena, la cui edificazione e ristrutturazione e' stata curata proprio dall'impresa Anemone. Confiscati anche conti bancari ed automobili di Angelo Balducci e dei suoi familiari nonche' quote del capitale della societa' di produzione cinematografica edelweiss production s.r.l., che e' risultata aver beneficiato di ingentissimi finanziamenti operati da Anemone ed altri imprenditori aggiudicatari di appalti pubblici per la realizzazione di film interpretati da Lorenzo Balducci, figlio dell'ex provveditore alle opere pubbliche. Con il medesimo provvedimento di confisca il Tribunale di Roma ha altresi' applicato ad Angelo Balducci la misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza per la durata di anni tre, con obbligo di soggiorno nel Comune di Roma per il medesimo periodo, cosi' riconoscendone la pericolosita' sociale, quale soggetto dedito a traffici delittuosi e che vive abitualmente con i proventi di attivita' illecite. L'operazione odierna si connota per essere uno dei primissimi casi di confisca di beni riconducibili ad un soggetto la cui pericolosita' deriva non dall'appartenenza al crimine organizzato, ma dal ripetuto coinvolgimento nei cosiddetti reati dei "colletti bianchi". Tale confisca interviene a distanza di poco tempo dal maxi-sequestro del centro sportivo "Salaria sport village", del valore di circa 200 milioni di euro, operato dalla Guardia di Finanza di Roma nei confronti dell'imprenditore Diego Anemone. Tale struttura rappresenta – come rivelato dalle articolate investigazioni economico-finanziarie delle Fiamme Gialle – il frutto del reinvestimento di ingentissimi proventi giunti nelle casse delle imprese di Anemone a seguito dell'aggiudicazione pilotata degli appalti pubblici gestiti da Angelo Balducci ed attualmente e' diretta da un'amministrazione giudiziaria che ne garantisce la continuita' aziendale.

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