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Ambiente

ANBI: un milione di tonnellate di rifiuti trattenuti ogni anno grazie alle griglie di sbarramento

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Le forti precipitazioni, che in questi giorni stanno localmente colpendo porzioni di territorio, gonfiano i fiumi, che trasportano ingenti quantità di materiali verso le foci. L’azione delle centrali idrovore gestite dai Consorzi di bonifica (754 in Italia) non solo riduce il pericolo di esondazioni (il rischio zero non esiste a fronte soprattutto della violenza degli eventi atmosferici, dettata dai cambiamenti climatici), ma annualmente trattiene, grazie alle griglie di sbarramento, circa 1.000.000 di tonnellate di rifiuti, altrimenti destinati a terminare in mare con grave danno per l’ambiente e, in questi mesi, anche per l’economia turistica.

A rendere nota l’eccezionale mole di rifiuti, raccolta dagli enti consortili aderenti, è l’Associazione dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI), invitando alla collaborazione gli enti preposti, ma soprattutto facendo appello all’educazione dei cittadini.

“E’ un fenomeno pericoloso – precisa Francesco Vincenzi, Presidente di ANBI – perché tali materiali possono diventare ostacolo al regolare defluire delle acque, aumentando grandemente il rischio idrogeologico; ciò è ancora più grave, perché gran parte del materiale raccolto non è conseguenza della forza della natura nei momenti di piena, bensì dell’incuria umana.

“Soprattutto in questo periodo, c’è chi mette sotta accusa la manutenzione dei corsi d’acqua, operata dai Consorzi di bonifica, invece di valorizzarne la funzione anche ambientale. Per questo – aggiunge Massimo Gargano, Direttore Generale di ANBI – riteniamo opportuno far conoscere la quantità di rifiuti raccolta durante l’ordinaria attività idraulica, svolgendo un servizio, i cui costi di smaltimento sono a carico dell’ente. Evitare strumentali polemiche rappresenta il primo passo per soluzioni condivise: accanto a maggiori controlli ed a campagne di educazione ambientale, proponiamo di avviare collaborazioni almeno per il recupero delle frazioni organiche, trasformabili in compost: sarebbe un piccolo esempio di economia circolare.”

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Traffico, New York la città più congestionata al mondo nel 2023, Roma al 15° posto

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Il traffico nelle grandi città è un problema sempre più pressante, e New York si conferma la città più congestionata al mondo nel 2023, secondo il Global Traffic Scorecard di Inrix, aggiornato al primo trimestre del 2024. Gli automobilisti di New York hanno trascorso ben 101 ore bloccati nel traffico durante gli orari di punta, un dato leggermente migliorato rispetto alle 105 ore del 2022, ma comunque peggiore rispetto ai tempi pre-pandemia, quando si perdevano in media 91 ore.

Lo studio ha analizzato 947 città in tutto il mondo, mettendo in luce un problema che non riguarda solo la qualità della vita, ma ha anche un impatto economico significativo. Negli Stati Uniti, ad esempio, la congestione del traffico è costata 70,4 miliardi di dollari nel 2023, un aumento del 15% rispetto all’anno precedente. Questo costo deriva dal tempo perso nel traffico, che riduce la produttività e influisce negativamente sulle economie locali.

Dietro New York, altre città con gravi problemi di traffico sono Città del Messico, Londra, Parigi, Chicago e Istanbul, tutte con oltre 90 ore perse all’anno negli ingorghi. Queste città, nonostante le loro dimensioni e infrastrutture, lottano per gestire l’afflusso di veicoli nelle ore di punta.

Roma, la Capitale italiana, si trova al 15° posto in questa classifica globale, con 69 ore perse nel traffico nel 2023, un aumento del 15% rispetto all’anno precedente. La velocità media a cui si riesce a percorrere un miglio (circa 1,6 km) nel centro di Roma è di 21 km/h, leggermente superiore a quella di New York, dove la velocità è di 17,7 km/h. In Europa, Roma è la terza città più congestionata, superata solo da Londra e Parigi.

Altre città italiane figurano nella classifica: Milano si posiziona al 25° posto, con 60 ore perse nel traffico e una velocità media di 22,5 km/h. Torino, invece, è al 94° posto, con 46 ore perse in un anno e una velocità media di 19,3 km/h.

Questi dati evidenziano come il traffico non sia solo una questione di disagi quotidiani, ma un problema globale che richiede soluzioni urgenti per migliorare la mobilità urbana e ridurre l’impatto economico e ambientale delle congestioni stradali.

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Torvajanica, sopralluogo di Ecoitaliasolidale al Fosso della Crocetta: Nonostante i risultati positivi, restano alcune criticità

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Un sopralluogo cruciale è stato condotto presso il Fosso della Crocetta a Torvajanica, nel Comune di Pomezia, per verificare la qualità degli interventi di bonifica e disinquinamento delle acque dei fossi che si riversano in mare. L’iniziativa, organizzata dal Movimento Ecologista Ecoitaliasolidale, ha visto la partecipazione del presidente Piergiorgio Benvenuti, del responsabile per il litorale romano Gaetano Di Staso, e dello staff tecnico guidato dal Dott. Paolo Amicucci, responsabile della ISAM Srl Divisione BIORGANIC.
 
**Un Apprezzamento con Riserva**
Durante il sopralluogo, gli esponenti di Ecoitaliasolidale hanno espresso soddisfazione per il protocollo adottato dal Comune di Pomezia, in collaborazione con il Consorzio di Bonifica Alto Lazio e finanziato dall’Assessorato alle Attività Produttive della Regione Lazio. Il progetto, inserito nella strategia della “Blue Economy”, ha permesso di garantire interventi di alta qualità per il trattamento delle acque dei canali che sfociano nella costa. Tuttavia, c’è rammarico per il fatto che, nonostante i finanziamenti regionali siano stati offerti a tutti i 24 comuni rivieraschi e lacustri del Lazio, solo Pomezia sembra averne fatto richiesta.
 
**L’Importanza degli Interventi Biologici**
Gli interventi effettuati si sono distinti per l’uso di composti biologici, piuttosto che di sostanze chimiche o farmaceutiche. Questi prodotti hanno il compito di ripristinare i cicli vitali dell’ambiente, favorendo la ripresa della vita biologica, dal fitoplancton ai predatori primari, e aumentando le popolazioni vegetali e animali tipiche degli ecosistemi trattati.
 
**Criticità e Prospettive Future**
Nonostante i risultati positivi, restano alcune criticità. “Abbiamo riscontrato la presenza di rifiuti e plastica nei fossi, compreso quello della Crocetta, che potrebbero raggiungere il mare in caso di mareggiata,” hanno dichiarato Benvenuti e Di Staso. Inoltre, solo due dei cinque canali del Comune di Pomezia sono stati trattati, il che ha limitato l’efficacia complessiva degli interventi.
 
**L’Auspicio per il Futuro**
Gli esponenti di Ecoitaliasolidale auspicano che nella prossima stagione balneare del 2025 si possa avviare un’azione di coordinamento più ampia su tutta la costa laziale, coinvolgendo più comuni e garantendo un’attenzione maggiore alla balneabilità e alla qualità delle acque del Mar Tirreno. “Consideriamo l’esperienza di quest’anno a Pomezia come un primo passo verso un futuro di maggiore attenzione alla qualità del nostro mare,” hanno concluso Benvenuti e Di Staso, evidenziando la necessità di un impegno più esteso e coordinato per combattere l’inquinamento marino.
Privo di virus.www.avast.com



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L’Emilia Romagna brevetta il futuro della sicurezza idraulica: dai Consorzi di Bonifica arrivano le paratoie intelligenti contro le piene improvvise

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Castellani: “Un passo avanti nella protezione del territorio contro le piene improvvise, sempre più frequenti a causa dei cambiamenti climatici”

In un momento storico segnato dalle sfide climatiche sempre più pressanti, l’Emilia Romagna si pone all’avanguardia nella gestione delle emergenze idrauliche con un innovativo sistema di paratoie intelligenti, appena brevettato dal Consorzio di Bonifica Emilia Centrale. Questo nuovo strumento, progettato per contrastare le piene improvvise, rappresenta una svolta tecnologica per la sicurezza del territorio e la gestione delle risorse idriche.

Il progetto, nato dalla profonda conoscenza del territorio e dall’esperienza consolidata nel campo della bonifica, introduce un modello di paratoia altamente performante, automatizzato e controllabile in tempo reale. Grazie a un sistema composto da motore, stazione energetica e telecontrollo, queste paratoie possono essere attivate a distanza, sia da smartphone che dalla sede consorziale, garantendo così un intervento tempestivo e preciso in caso di emergenze.

“L’Emilia Romagna si conferma all’avanguardia negli interventi a tutela del territorio e della sua popolazione”, afferma con orgoglio Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi di Gestione e Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI). Questa innovazione, infatti, non solo sfrutta tecnologie avanzate come i sensori di livello e l’analisi dei big data per monitorare la rete idrica, ma lo fa in maniera sostenibile, grazie all’utilizzo di pannelli fotovoltaici che alimentano l’intero sistema, riducendo così i costi energetici.

Le nuove paratoie, realizzate in acciaio inox 314, garantiscono una resistenza superiore alle intemperie rispetto alle tradizionali strutture in ferro zincato, e il loro design leggero ne facilita l’installazione e la manutenzione. La possibilità di integrare questo sistema con paratoie manuali già esistenti rappresenta un ulteriore vantaggio, permettendo un aggiornamento tecnologico senza la necessità di sostituire interamente le infrastrutture attuali.

“Abbiamo brevettato questo nuovo modello tecnologico per la sicurezza idraulica a dimostrazione che la nostra esperienza si traduce in valore per i consorziati, gli abitanti ed il comprensorio gestito”, spiega Lorenzo Catellani, Presidente del Consorzio di Bonifica Emilia Centrale, evidenziando come questo sistema rappresenti un passo avanti nella protezione del territorio contro le piene improvvise, sempre più frequenti a causa dei cambiamenti climatici.

Il Direttore Generale di ANBI, Massimo Gargano, sottolinea l’importanza di questo progresso: “Quanto realizzato in Emilia Romagna, ma estendibile all’intera Penisola, è la virtuosa testimonianza dello spirito, che permea i Consorzi di bonifica, enti di straordinaria modernità con le radici nella storia, ma lo sguardo attento al futuro”. Gargano evidenzia come questo progetto sia un esempio di eccellenza che potrebbe presto essere adottato in altre regioni italiane, contribuendo a prevenire tragedie legate alla gestione inefficace delle risorse idriche.

L’obiettivo ora è quello di estendere l’applicazione di queste paratoie intelligenti a tutto il comprensorio gestito dal Consorzio, utilizzando il sistema di telecontrollo per monitorare e gestire da remoto il loro funzionamento. Grazie a questa innovazione, il personale di campo, i “dugaroli”, potrà accedere in tempo reale alle informazioni necessarie, garantendo interventi più rapidi ed efficienti.

Questo progetto non solo dimostra l’importanza dell’integrazione tra tecnologia e conoscenza del territorio, ma segna anche un passo significativo verso un futuro in cui la gestione delle emergenze idrauliche sarà sempre più automatizzata e sostenibile, proteggendo così le comunità locali dalle conseguenze devastanti delle piene improvvise.

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