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“Altro che ‘potenza di fuoco’, le imprese ancora attendono gli effetti della promessa, non hanno avuto quel sostegno massiccio tanto sbandierato. La verità è che oltre a mancare i fondi dei famosi 600 Euro, mancano anche per la Cig: cosa spaventosa, a luglio le aziende pagheranno, come ogni anno, l’anticipo fiscale 2020 basato sui guadagni 2019”.
Forte e’ il grido d’allarme lanciato da Antonio Spera, Segretario nazionale Ugl Metalmeccanici.
Per il sindacalista, “ il Governo, ha creato un grosso pasticcio ai danni di imprese e lavoratori: un errore di calcolo madornale ha messo in discussione e fatto emergere, problemi importanti che riguarderebbero la Cassa integrazione guadagni (Cig). Per la copertura degli ammortizzatori sociali annunciati da Conte per far fronte alla crisi economica provocata dal nuovo coronavirus, per conti sbagliati, mancherebbero 7 miliardi di euro. Qui si scherza con il fuoco – dichiara Spera –, molte aziende non riapriranno, il Governo assegna alle imprese un forte ruolo sociale e in contemporanea, sono obbligati al pagamento di tutti i versamenti contributivi e fiscali mensili sospesi a causa del covid-19: nonostante le pressanti richieste dell’Ugl Metalmeccanici, non c’è verso di avere una proroga almeno fino a fine anno. Conte aveva puntato tutto o quasi sulle iniezioni di liquidità ma il meccanismo burocratico infernale, unito ad altri errori del Governo, stanno rendendo la situazione alquanto insostenibile. Le Pmi, i lavoratori, le famiglie vogliono risposte, ormai siamo arrivati alla fase 2, e il mondo produttivo di molte regioni d’Italia stanno ancora aspettando il riconoscimento della cassa integrazione. E’ vergognoso – tuona forte il sindacalista – altro che nei giorni scorsi l’Inps aveva fatto finta di spiegare che il problema dei ritardi non sarebbe stato da imputare all’istituto quanto alle regioni. Per l’Ugl serve chiarezza e verità: il problema è grande, Conte e il Ministro del Lavoro devono risolvere il pasticcio dei conti sbagliati dei 7 miliardi di Euro mancanti che, vanno ad aggiungersi ai ritardi che la Cig deve scontare. L’Ugl metalmeccanici ricorda – conclude Spera – che, in conseguenza alle misure attuate dal Governo per contenere la diffusione del virus, molte imprese sono state costrette a chiudere e non tutte, una volta terminata l’emergenza, saranno più in grado di ripartire lasciandosi alle spalle un dramma occupazionale e montagne di debiti”.
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