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Chiara Rai
Auguri ai neo sindaci senza macchia e senza paura. Vivere fino in fondo la campagna elettorale è entusiasmante. Noi de L’osservatore laziale abbiamo fatto il tifo sfrenato per la legalità e per la trasparenza senza perdere mai il diritto dovere di cronaca. Nonostante tutto, possiamo permetterci ancora di brindare: il fotofinish non è affatto ingiallito e alla resa dei conti chi vince è sempre e comunque il popolo, gli elettori. Certamente siamo reduci di sentite e perché no, aspre amministrative, talvolta specchio di una società allo sbando, altre di una volontà di attaccarsi all’ancora più grande che c’è. Non importa di quale fattura, ma la più grande. Si è cercato un “salvagente” nel più proprio senso della parola, con l’auspicio che la corrente non ci porti tutti a largo. Siamo di fronte ad una politica che deve riconquistare l’elettorato e, nel frattempo, noi cittadini cerchiamo affannosamente di premiare quelle persone che, nel bene e nel male, ci promettono che si impegneranno in trincea per farci stare meglio e garantirci un futuro migliore. Sicuramente ha vinto il “Grillo” parlante di turno. Ma se sia meglio o peggio non ci è dato saperlo, sarà il tempo ad illustrarci l’esito. Probabilmente l’auspicio è che la politica riesca ad avvicinarsi sempre di più all’idea e concetto di Stato, inteso e rispettato con dignità e onore, valori ancora costituzionalmente tutelati. Per ora rimane ancora in voga, la considerazione di uno dei più celebri padri della Repubblica: “Il politico guarda alle prossime elezioni e lo statista alle prossime generazioni” Alcide De Gasperi
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