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Redazione Lazio

Amguillara Sabaiza: Monnezza mon amour…

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Tempo di lettura 5 minuti Buzzi: "Dopo ben 15 anni di giunte di sinistra e abbiamo avuti ben due anni di conflittualità molto aspra con l’amministrazione, con una iniziale perdita di commesse anche storiche"

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Anche ad Anguillara la “monnezza” è gestita dalla Coop. 29 Giugno, azienda esecutrice del contratto di gestione del ciclo dei rifiuti, che vede indagati alcune figure di vertice dalla Procura della Repubblica di Roma, nel sistema “Terra di Mezzo” e che appare, con notevole evidenza, collusa con il malaffare.
La cooperativa è parte di un contenitore generale “CNS” (Consorzio Nazionale Servizi), specializzato nella gestione di una serie di servizi per conto delle pubbliche amministrazioni. Un colosso del settore, composto da 206 associate, presente in tutte le regioni italiane, un partner definito sicuro e affidabile, presente con incarichi pubblici per prestazioni d’opera di vario genere, anche in altri comuni italiani di diverse dimensioni, che ha la possibilità di operare in diversi campi, premiata più volte con una serie di premi “Best Practice” per l’alta qualità dei servizi offerti.
Nel territorio sabatino in che modo approdano alcuni dei nomi collegati con l’inchiesta della Procura “Terre di Mezzo”? Cerchiamo di ricostruire i passaggi politici e amministrativi salienti, che risalgono a 5 anni fa. Nel novembre 2009, il Comune di Anguillara (con allora sindaco il dott. Antonio Pizzigallo – attualmente consigliere d’opposizione del Consiglio Comunale), pubblicò il bando di gara nella forma di “Dialogo competitivo”. La CNS si aggiudica la gara, in base al criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, con un importo complessivo di 21.407.760,00 euro più IVA per un periodo di nove anni (pari a circa 2,3 milioni l’anno). Nello stesso periodo la maggioranza di centrodestra, allora alla guida del comune, mise in liquidazione la società multiservizi E.S.A., interamente di proprietà del Comune di Anguillara, che si occupava anche della raccolta e smaltimenti dei rifiuti. A nulla valsero le dimostrazioni del Partito Democratico che giudico l’azione di chiusura della società comunale con queste parole “La spregiudicatezza e l’accelerazione data alla decisione, lasciano stupiti e preoccupati. Il tema e il problema dei rifiuti, ai quali si era cominciato a fornire risposte, sensibilizzando la popolazione sulla necessità della differenziazione dei rifiuti, vengono brutalmente stravolti”.
Dopo oltre un anno, nel marzo 2011 (in quel momento a causa dell’incompatibilità del sindaco Pizzigallo il Comune fu affidato al vicesindaco facente funzioni, Stefano Paolessi – attualmente consigliere d’opposizione – Capogruppo del NCD), venne firmato il contratto di appalto tra Comune di Anguillara Sabazia e la CNS.
Il Consorzio Nazionale Servizi dichiarò, in fase di gara, che l’esecuzione sarebbe stata affidata a una delle sue associate, la cooperativa sociale “Consorzio Formula Ambiente”, con sede a Cesena. La firma da parte di CNS sul contratto è stata apposta da Salvatore Forlenza, sessantenne uomo di riferimento del consorzio per il centro Italia, un passato da dirigente del PCI, al vertice di Legacoop, oggi indagato nell’inchiesta “Mafia Capitale” (per lui i PM avevano chiesto l’arresto, ma il GIP Flavia Costantini ha respinto la richiesta, non rilevando l’aggravante mafiosa nel suo caso).
Nel gennaio 2013 la cooperativa “29giugno” subentra a Formula Ambiente, mantenendo sostanzialmente tutte le condizioni contrattuali precedenti. Sono molti i cittadini che dopo lo scandalo degli appalti truccati che hanno consentito alla “29giugno” di fare il bello e brutto tempo nelle forniture di servizi nella Capitale (fino a ieri nessuno, neanche chi oggi tuona contro tutto e tutti si è mai accorto di nulla), leggono questo passaggio come l’ingresso del sistema perverso anche nelle pratiche amministrative anguillaresi. Tale lettura appare, però, perlomeno superficiale.
Se il problema dell’infiltrazione dell’organizzazione nel territorio è Salvatore Buzzi, il presidente della cooperativa “29giugno”, egli era già presente in quanto presidente del CdA di “Formula Ambiente”. Quindi Buzzi non è “arrivato ad Anguillara” col passaggio della cooperativa “29 giugno”, c’era da quando CNS vinse la gara d’appalto. E come era presente a Anguillara, lo era in molti comuni della provincia, da Formello a Pomezia,
Oggi tutte le realtà impegnate nel servizio di raccolta rifiuti di Anguillara sono coinvolte nelle indagini, ma non si può certo dire che fino a ieri nessuno poteva sapere che la Formula Ambiente, o Salvatore Buzzi fossero soggetti “poco affidabili”.
Già nel febbraio 2012 un’inchiesta nel teramano in cui la DDA dell’Aquila ha indagato, assieme a sei sindaci e ad altri amministratori di società impegnate nello smaltimento dei rifiuti, “Salvatore Buzzi,57 anni, presidente Cda di Formula Ambiente Società Cooperativa Sociale” (come riporta il quotidiano La Città).
Ma chi è precisamente Salvatore Buzzi? . Il “Salvatore”, secondo la procura di Roma, avrebbe “drogato” il sistema degli appalti pubblici, beneficiando quindi di strade preferenziale, sottoscrivendo accordi con politici corretti. La procura parla chiaramente di mafia nella capitale, quella made in “Rome”, in modo particolare a Roma Nord. Il procuratore Pignatone ha scoperchiato un grande fusto pieno di picrato di ammonio. Piano piano sta esplodendo, dissolvendo con se le tante “brave persone” che con la criminalità si sporcavano le mani per avere solo soldi e null’altro. Salvatore Buzzi ha nel suo curriculum alcuni punti che oltrepassano le possibilità del pensiero umano. Il “Corriere della Sera” su un articolo a lui dedicato dal titolo “Buzzi, imbroglione e sognatore110 e lode in carcere e le mazzette “, ci dice che un bel giorno, il 26 giugno del 1980 il Buzzi diede 34 coltellate a Giovanni Gargano. Lo uccise perché lo ricattava. Lavorava come impiegato in una banca e architettò truffe ai danni dello sportello: rubò assegni e li gira al complice che li incassa. Poi però Gargano prese a ricattarlo con la minaccia di rivelare tutto ai superiori. Chiarimento di conti violento – «l’ho disarmato per difendermi e poi ho perso la testa» -, pugnalate, manette e carcere. «Pena complessiva di anni 14 e mesi 8 di reclusione per i reati di omicidio e calunnia» dettaglia l’ordinanza di «Mafia capitale». Mitigati da indulto e grazia.” Ma di strada ne ha fatta tanta il Buzzi, si è messo in “gioco”, si è laureato in carcere. In altri termini ha molte capacità imprenditoriali accertate anche dai fatti. Tant’è che all’assemblea del 17 maggio dell’anno scorso mentre presentava la relazione di bilancio del gruppo cooperativo “29 GIUGNO” ( presenti anche l’attuale ministro Giuliano Poletti (allora presidente della Legacoop), l’Amministratore Delegato di Banca Prossima Marco Morganti, il Presidente di Legacoop Lazio Stefano Venditti e il Direttore Commerciale di CNS Giuseppe Cinquanta) il Buzzi riportava: “Noi ormai parliamo di gruppo cooperativo poiché le nostre quattro cooperative e le altre società controllate sono il frutto di percorsi che si sono sempre intrecciati strettamente ed oggi iniziamo a dare la nostra immagine complessiva in modo da valutare bene non solo le dimensioni ma anche la complessità della nostra azione”. Era orgoglioso dell’andamento economico del gruppo. Infatti, mentre la crisi nella Penisola avanzava, le attività da lui gestite godevano di un benessere generalizzato. Commentava così Buzzi contento dei suoi frutti lavorativi: “Se analizziamo i risultati del nostro gruppo assistiamo ad un trend nettamente in controtendenza. Rispetto al 2008, inizio della crisi, abbiamo di molto aumentato i nostri volumi e gli occupati tanto che dal dato del bilancio consolidato che redigiamo dal 2011 abbiamo un aumento significativo di oltre il 20%.” . Chissà cosa penseranno i poveri imprenditori e le loro famiglie costrette a chiudere le loro attività. Taluni si sono anche suicidati per la crisi. Momenti molto belli per il Buzzi, anche sotto l’aspetto finanziario. Lo affermava lui stesso: “il nostro rapporto con le aziende di credito si è andato sempre più sviluppando e nel corso di questi anni abbiamo ottenuto aumenti dei fidi che spesso hanno preceduto l’aumento dei nostri fatturati e pertanto non abbiamo mai avuto problemi finanziari”.
Anche con Alemanno aveva fatto “pace”. Quella “Destra” che nel 2008 aveva portato alla guida della città di Roma Alemanno. Buzzi commenta proprio questo passaggio di consegne “Dopo ben 15 anni di giunte di sinistra e abbiamo avuti ben due anni di conflittualità molto aspra con l’amministrazione, con una iniziale perdita di commesse anche storiche e di conseguenza nel 2009 la cassa integrazione per molti soci e dipendenti; conflittualità superata nel corso del 2010 con lo stabilizzarsi dei rapporti di normale confronto con l’amministrazione Alemanno”. Nel nostro sviluppo abbiamo avuto sempre vicini a noi la nostra organizzazione sindacale Legacoop e nel contempo abbiamo avuti rapporti di proficua collaborazione con i sindacati. Oggi possiamo affermare che la cooperativa 29 Giugno è un patrimonio di questa città”. L’inchiesta del Procuratore Pignatone è circoscritta nella città di Roma, almeno per ora. Chissà se accadrà come nel periodo di Mani Pulite? Spazzò via tanti politici e amministratori corrotti. Insomma c’è ancora tanta “monnezza” da raccogliere nei comuni grandi e piccoli dislocati nel nostra Bell’Italia.

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Castelli Romani

Castel Gandolfo, iniziati i lavori al parcheggio di via Giovanni Paolo II

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Castel Gandolfo – Da oggi sono ufficialmente iniziati i lavori di manutenzione straordinaria presso il parcheggio multipiano situato in Via Giovanni Paolo II, adiacente alla sede ASL Roma 6. L’intervento, realizzato dalla Città Metropolitana di Roma Capitale, comporterà alcune modifiche temporanee alla viabilità interna e il divieto di sosta per consentire il corretto svolgimento delle operazioni.

I lavori prevedono la manutenzione straordinaria delle aree interne del parcheggio, inclusi importanti interventi sull’impianto elettrico, al fine di garantire maggiore sicurezza e funzionalità alla struttura. Questo parcheggio è un nodo di scambio fondamentale per i numerosi utenti che quotidianamente si recano agli sportelli e ai poliambulatori della ASL.

Il Sindaco di Castel Gandolfo, Alberto De Angelis, ha espresso il suo apprezzamento per l’intervento: “Ringrazio la Città Metropolitana, nelle persone del Sindaco Gualtieri e del Vice Sindaco Sanna, per questo intervento che permetterà di mettere in sicurezza e valorizzare questo nodo di scambio che quotidianamente viene molto utilizzato dagli utenti che si recano agli sportelli e poliambulatori della nostra Asl”.

I lavori saranno eseguiti con la massima celerità possibile per ridurre al minimo i disagi per i cittadini. Ulteriori aggiornamenti saranno forniti periodicamente per informare la popolazione sull’avanzamento dei lavori e su eventuali ulteriori modifiche alla circolazione.

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Castelli Romani

Rocca Priora, incastrato il ladro seriale delle auto

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Arrestato dai carabinieri il ladro seriale che rubava dentro le macchine parcheggiate in sosta vicino ai negozi in pieno centro a Rocca Priora. Per due giorni si sono ripetuti furti all’interno di alcune auto che l’uomo forzava dopo aver visto i proprietari scendere per fare degli acquisti nella zona di via San Sebastiano in centro. I Carabinieri della locale stazione dopo aver ricevuto tre denunce da due uomini anziani e un perito informatico della zona, che avevano visto sottrarsi telefonini , tablet , iPad e altri oggetti dalle loro auto. Si sono appostati e l’altra mattina lo hanno fermato in flagranza di reato mentre tentava di aprire la macchina di un ottantenne del posto. Il ladro è stato arrestato e ritrovata tutta la refurtiva asportata precedentemente dalle auto in sosta davanti ai negozi in centro.

Presso il Tribunale di Velletri c’è stato il processo per direttissima per la convalida dell’arresto che è stato eseguito dal giudice monocratico. Il 35enne egiziano, già conosciuto alla Giustizia per furto, ricettazione e altri reati, ha patteggiato la pena ed è stato rimesso in libertà al momento. Con divieto di avvicinamento a Rocca Priora e altre prescrizioni imposte dalla magistratura.

I cittadini vittime dei furti hanno ringraziato a lungo i carabinieri del posto per essere intervenuti velocemente e aver identificato e arrestato l’autore ritrovandogli in casa sua sempre nella cittadina dei Castelli tutta la refurtiva che è stata restituita ai legittimi proprietari .

In particolare un iPad di lavoro molto importante per il perito informatico che lavora per importanti aziende del settore.

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Roma

Roma, metro Piramide: la banchina degli impuniti

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È senza soste l’impegno della vigilanza nelle stazioni metro di Roma.
Ma come potete vedere dalle foto le difficoltà maggiori avvengono in questo preciso momento presso la stazione Piramide della Linea B (sono circa le 18) dove un folto gruppo di borseggiatori bosniaci, si ostina a restare sulla banchina incurante degli avvisi della Guardie Giurate predisposte al servizio che li stanno invitando a lasciare la stazione.
Una situazione a dir poco incresciosa che mostra in pieno i limiti di un sistema giuridico che rischia di confermare sempre di più il concetto di “impunità” per chi si macchia di tale reati.

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