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Nel futuro dei supermercati non ci sono file interminabili per pagare o cassieri indisponenti e la clientela può riempire il proprio carrello e andarsene senza doversi preoccupare del pagamento, al quale pensa l’intelligenza artificiale incaricata di gestire il negozio. Il supermercato del futuro non è un sogno, ma è una realtà che è già attiva a Seattle e si chiama Amazon Go. Questa è l’ultima scommessa dell’azienda leader nel campo dell’e-commerce: nel market di Jeff Bezos, fondatore di Amazon e uomo più ricco del mondo, il cliente entra e si serve. I tornelli all’ingresso registrano il “login” dell’acquirente, che può così aggirarsi tra le corsie e riempire la propria busta con i prodotti che vuole acquistare. Ogni articolo prelevato dagli scaffali viene identificato da un complesso sistema di telecamere intelligenti e “aggiunto al carrello”, proprio come avviene su un qualsiasi sito di commercio elettronico. Una volta terminati gli acquisti, l’utente lascia il negozio passando dai tornelli, e Amazon gli addebita automaticamente il costo della spesa. Amazon Go è un vero e proprio gioiello della tecnologia: un ipermarket di ben 1.800 metri quadri su cui vegliano centinaia di telecamere collegate a un’intelligenza artificiale capace di identificare i prodotti sugli scaffali e di rilevare se vengono rimossi. Uno dei problemi che i tecnici di Amazon hanno dovuto risolvere è stato far sì che il sistema non si inceppasse se un articolo veniva spostato da una posizione all’altra. Ma la tecnologia è stata perfezionata al punto che non è possibile ingannarla neanche nascondendo un articolo sotto la giacca e provando a uscire senza essere visti. Ve lo diciamo perché un giornalista del New York Times ci ha provato vedendosi addebitare anche il costo del finto taccheggio. Dei sensori sugli scaffali sono in grado di riconoscere lo spostamento di un oggetto e, incrociando i dati con quelli delle telecamere, dispongono di un controllo multisensoriale su ogni prodotto. Per chi si stesse domandando se tutto questo è in linea con le normative sulla privacy, sappiate che il problema è stato già ampiamente sollevato. Effettivamente Amazon Go è l’ennesimo spazio in cui una società privata può acquisire dati e informazioni sulle abitudini di consumo degli utenti, per i quali ormai è difficile, se non impossibile, sfuggire al tracciamento da parte di soggetti privati. Una rassicurazione però arriva dalla stessa Amazon, la quale ha fatto sapere che nel negozio non viene utilizzato il riconoscimento facciale, il che rende l’esperienza di fare la spesa in questo supermercato del tutto simile a quella di un acquisto online, anche dal punto di vista della privacy.
Francesco Pellegrino Lise
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