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AMATRICE, L'AMATRICIANA DIFESA DAL SINDACO: PIROZZI QUERELA IL MESSAGGERO

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Tempo di lettura 3 minuti Sotto accusa un articolo firmato dal giornalista Stefano Carina, nel quale il termine “amatriciana” viene utilizzato in senso improprio e con connotazioni negative

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Redazione


Amatrice (RI) – E' finito sotto accusa un articolo firmato dal giornalista Stefano Carina, nel quale il termine “amatriciana” viene utilizzato in senso improprio e con connotazioni evidentemente negative
Il recente successo della manifestazione Amatricianazionale, svoltasi nella città di Amatrice il 27 e 28 aprile scorsi, ha sottolineato ancora una volta come gli spaghetti all’Amatriciana, piatto tipico del comune in provincia di Rieti, rappresentino una ricchezza importante per l’intero Paese, apprezzata e conosciuta in tutto il mondo. Nonostante ciò, ancora oggi il termine “amatriciana” viene soventemente utilizzato dagli organi di informazione con delle sfumature diverse, e spesso caricato di significati non propriamente positivi.
A tal proposito, il Sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi, che già in data 13 Marzo 2011 aveva fatto pervenire ai principali quotidiani nazionali una comunicazione nella quale gli stessi erano invitati ad utilizzare il termine “amatriciana” solo ed esclusivamente per indicare la specialità gastronomica omonima, ha ritenuto opportuno ‐ su conforme delibera della Giunta Municipale del 24 Aprile 2013 ‐ sporgere denuncia querela nei confronti di Stefano Carina, giornalista del Messaggero, nonché del direttore del suddetto quotidiano.
La decisione della Giunta è stata presa a seguito di un articolo pubblicato sulle pagine de Il Messaggero in data 1 Febbraio 2013, nel quale il caso del mancato trasferimento del calciatore della Roma Stekelenburg al Fulham venne definito una “farsa all’amatriciana”. Nell’occasione, il passaggio del giocatore era saltato improvvisamente in quanto il club capitolino non era riuscito, nonostante gli accordi presi con la società inglese, a reperire un sostituto in tempi utili ed era pertanto stata costretta a richiamare il calciatore Stekelenburg a Roma. Il termine “amatriciana” venne utilizzato dunque per definire una situazione grottesca e tendenzialmente ridicola, una farsa per l’appunto.
Secondo la definizione riportata dal dizionario della lingua italiana Garzanti, infatti, il termine farsa è da intendersi come un “avvenimento, situazione che cade nel ridicolo”, e di conseguenza in tale frangente l’aggettivo “all’amatriciana”, usato per descrivere gli avvenimenti suddetti, viene ad assumere una connotazione negativa, totalmente avulsa dal suo reale significato legato all’ambito gastronomico.
Proprio per questo il Sindaco di Amatrice ha deciso di agire per vie legali, in modo da tutelare il nome della cittadina reatina e degli spaghetti all’amatriciana, che ben la rappresentano in tutto il Paese e nel mondo.

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Passo Corese, botte da orni all’interno di un bar: tre ragazzi denunciati per rissa

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Denunciati per rissa, dai Carabinieri della Stazione di Passo Corese, tre ragazzi di cittadinanza straniera che mentre si trovavano all’esterno di un noto e frequentato bar di Passo Corese, hanno improvvisamente iniziato a litigare, colpendosi violentemente a vicenda, creando sgomento e paura tra le altre persone presenti all’interno del locale.
 
Il proprietario dell’esercizio commerciale, vista la situazione di pericolo venutasi a creare, ha segnalato l’accaduto alla Centrale Operativa della Compagnia Carabinieri di Poggio Mirteto, per il tramite del Numero Unico di Emergenza 112, chiedendo un immediato intervento di una pattuglia.
 
I militari prontamente accorsi hanno dapprima sedato, con non poche difficoltà, la violenta lite in corso e riportato la calma tra i presenti. Hanno poi proceduto ad identificare le tre persone coinvolte nella rissa, scaturita, stando ai primi accertamenti, per futili motivi.
 
I giovani sono stati denunciati alla locale Procura della Repubblica e dovranno ora rispondere del reato di rissa.
Privo di virus.www.avast.com

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Rieti

Rieti, controlli lavori terremoto del 2016: sospeso un cantiere ad Accumoli

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I Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Rieti, unitamente a
quelli della Stazione di Accumoli, hanno effettuato mirati controlli all’interno
di alcuni cantieri presenti nei Comuni interessati dal sisma del 2016, volti a
verificare il rispetto delle leggi in materia di sicurezza sul lavoro e della
regolare instaurazione dei rapporti di impiego.
Nel corso delle attività, in un cantiere edile di Accumoli, sono state riscontrate
inadempienze da parte dei rispettivi datori di lavoro e del coordinatore della
sicurezza in relazione al mancato rispetto delle prescrizioni previste dalla
normativa vigente al fine di tutelare la sicurezza dei lavoratori.
È stata accertata l’omessa installazione di adeguate opere provvisionali al
fine di prevenire la caduta dall’alto dei lavoratori o di altri oggetti. Gli operai,
tra l’altro, sono stati trovati a lavorare nonostante le condizioni atmosferiche
particolarmente avverse.
Sono state denunciate a piede libero alla Procura della Repubblica di Rieti
tre persone ed è stata disposta l’immediata sospensione del cantiere
interessato, in ottemperanza a quanto previsto dal Testo Unico sulla salute e
la sicurezza nei luoghi di lavoro. La revoca di tale misura sarà ammissibile
solo ad avvenuta regolarizzazione delle mancanze riscontrate e previo
pagamento delle sanzioni amministrative comminate per le violazioni
accertate, aventi un importo complessivo pari a circa 10.000 Euro.
I controlli del Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Rieti proseguiranno
in modo serrato sul tutto il territorio della provincia reatina.
Si dà atto, come di consueto, che il procedimento penale è ancora nella fase
delle indagini preliminari e che eventuali responsabilità penali saranno
valutate dall’Autorità Giudiziaria.

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Cronaca

Rieti, la centrale dello spaccio nei boschi di Castelfranco: arrestato spacciatore

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I poliziotti della Squadra Mobile della Questura di Rieti hanno arrestato un giovane cittadino marocchino per il reato di detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Gli investigatori della Polizia di Stato hanno portato a conclusione una attività di indagine dalla quale era emerso che nell’area boschiva di Castelfranco, in prossimità del capoluogo reatino, veniva attuata una attività di spaccio di sostanze stupefacenti da parte di alcuni cittadini magrebini, dimoranti in quell’area all’interno di tende e giacigli di fortuna, che avrebbero rifornito numerosi tossicodipendenti reatini e dei comuni limitrofi.
 
Gli Agenti della Questura di Rieti, con il supporto di una unità cinofila di Ladispoli, appositamente richiesta, hanno quindi fatto ingresso nella fitta vegetazione accertando la presenza di un giovane magrebino armato di roncola e con un passamontagna calzato alla fronte.
 
Il giovane è stato immediatamente immobilizzato e sottoposto a perquisizione personale.
 
In suo possesso sono stati trovati 17 involucri in plastica contenenti complessivamente 20 grammi di cocaina, 14 involucri contenenti complessivamente 20 grammi di eroina, nonché la somma di 150,00 euro, suddivisa in banconote di piccolo taglio, probabile provento dell’attività illecita posta in essere dall’uomo.
 
La successiva complessa attività di perlustrazione dell’area circostante, particolarmente impervia, ha consentito agli Agenti della Polizia di Stato di rintracciare il giaciglio di fortuna, presumibilmente utilizzato dall’uomo e dai suoi ignoti complici come punto di riparo in attesa dei consumatori, all’interno del quale è stata rinvenuta un’ascia, un bilancino di precisione perfettamente funzionante ed altro materiale utilizzato per il confezionamento delle dosi da spacciare.
 
Inoltre, nei pressi, in una tenda con all’interno effetti letterecci appartenenti a più persone, sono stati rinvenuti e sequestrati oltre 2.500 euro in contanti ed un panetto di 100 grammi di hashish, sepolto nei pressi del piccolo giaciglio, rinvenuto dall’unità cinofila.
 
Lo straniero, privo di documenti di identità, è stato identificato a seguito di fotosegnalamento. Si tratta di un cittadino marocchino, irregolarmente soggiornante in Italia, dove era giunto nel novembre del 2021 sbarcando clandestinamente a Lampedusa.
 
L’uomo è stato arrestato e portato al carcere a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
 
 
 
Privo di virus.www.avast.com



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