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di Angelo Parca
Amatrice (RI) – Sergio Pirozzi sindaco di Amatrice lancia un messaggio netto al presidente della Regione Lazio: “Adesso è il momento che il Governatore del Lazio Nicola Zingaretti ci invii un segnale concreto e riconosca lo status di presidio in zona disagiata per l'ospedale Grifoni come giusto che sia”.
E’ passata la proposta di referendum lanciata dal primo cittadino amatriciano nella quale viene chiesto ai cittadini se ritengono sia ancora il caso di restare nella territorio della Regione Lazio e sotto la sua giurisdizione amministrativa alla luce del fatto che il presidio ospedaliero di Amatrice verrà trasformato in casa della salute anziché restare un presidio munito di pronto soccorso così come previsto dal decreto 80 precedente, meglio conosciuto come decreto Polverini.
Il sindaco Pirozzi, di centrodestra, ribadisce che non è una questione di colore politico ma si tratta soltanto di dati oggettivi che non si sa per quale motivo vengono palesemente ignorati.
“L’atteggiamento del presidente della Regione Lazio è un insulto all’intelligenza comune – aggiunge il primo cittadino di Amatrice – io chiedo soltanto il presidio che mi era stato riconosciuto dal decreto 80 con un punto di primo soccorso e la riabilitazione post acuzie che manca sul territorio reatino. Non entro nelle decisioni prese rispetto agli altri presidi di Bracciano, Subiaco e Monte Rotondo che distano soltanto 15 chilometri dagli ospedali più grandi, ma mi sento offeso perché la Regione ha creato una clausola di salvaguardia per questi tre siti che al contrario non ha creato per Amatrice”.
Peraltro Sergio Pirozzi parla di un comunicato stampa imbarazzante della Regione Lazio uscito nel pomeriggio di ieri 20 agosto 2014 dove sostanzialmente vengono date delle rassicurazioni: “Che ci dicano state tranquilli non basta – dice il sindaco – adesso è il momento di chiedere scusa alle popolazioni di Amatrice e dintorni e che venga dato un segnale. Tutto gira intorno a Roma, che almeno ci lascino la salute”
Che Amatrice sia una zona disagiata non vi è dubbio: la cittadina si trova a 1000 metri di altezza e a 67 chilometri da Rieti in zona sismica classificata uno.
“La nostra non è una presa di posizione nei confronti del presidente Nicola Zingaretti – dice ancora Pirozzi – il deficit della sanità laziale viene da decenni, io gli chiedo di ravvedersi e che ad Amatrice e Acquapendente venga riconosciuto questo status di presidio disagiato, altrimenti penso che sia dato soltanto ad un determinato bacino elettorale piuttosto che valutare dati oggettivi, ma non voglio pensare male”.
La domanda del sindaco Sergio Pirozzi è questa: il Lazio ci vuole ancora o no? Volete ancora restare nel Lazio? I cittadini in un processo di democrazia partecipata si esprimerà. “Il nostro – conclude il sindaco – non è un salto nel buio. Dateci un segnale. Levateci tutto ma non la speranza”.
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