Amatrice, 7 anni dopo il sisma: la Polizia Stradale ancora nei container. L’appello del SAP e le reazioni politiche

Tra promesse di ricostruzione e ritardi burocratici, le forze dell’ordine continuano a operare in condizioni precarie

A sette anni dal devastante terremoto che ha sconvolto il Centro Italia nella notte del 24 agosto 2016, la ricostruzione di Amatrice procede con lentezza esasperante, lasciando ancora aperte numerose ferite. Tra queste, spicca la condizione in cui versano le forze dell’ordine, costrette a operare in un container, lontano da una sede adeguata.

Ricostruzione dei fatti: Il sisma del 2016 ha raso al suolo gran parte del centro storico di Amatrice, causando 239 vittime solo in questa località. Nei giorni immediatamente successivi al terremoto, le forze dell’ordine si sono trovate a operare in condizioni di emergenza, utilizzando strutture provvisorie per garantire la sicurezza in un territorio devastato. Quello che doveva essere un arrangiamento temporaneo si è però protratto per anni, nonostante le ripetute promesse di una rapida ricostruzione.

“È inaccettabile che, a distanza di così tanto tempo, i poliziotti di Amatrice siano ancora costretti a lavorare in un container”, denuncia Maurizio Nicoli, segretario provinciale del SAP (Sindacato Autonomo di Polizia di Stato). “Capisco le difficoltà legate alla ricostruzione, ma la presenza di un Distaccamento della polizia funzionale è fondamentale per garantire la sicurezza di un territorio che sta cercando di risorgere.”

Maurizio Nicoli, segretario provinciale del SAP

Nicoli sottolinea come la sede di polizia sia un punto di riferimento essenziale per la comunità, soprattutto in un momento delicato come quello della ricostruzione. “È difficile svolgere un servizio efficiente in condizioni di precarietà”, afferma il sindacalista, “e questo si riflette inevitabilmente sulla qualità della vita dei cittadini.”

Reazioni politiche: Il sindaco di Amatrice, Giorgio Cortellesi, ha espresso solidarietà alle forze dell’ordine: “Condividiamo pienamente le preoccupazioni espresse dal SAP. La situazione della Polizia Stradale è emblematica dei ritardi che ancora affliggono la ricostruzione. Stiamo facendo pressione su tutti i livelli istituzionali per sbloccare questa situazione.”

Il consigliere regionale del Lazio, Eleonora Berni, ha dichiarato: “La Regione ha già stanziato i fondi necessari per la nuova sede della Polizia Stradale. È inaccettabile che la burocrazia rallenti un’opera così importante. Chiederemo un’audizione urgente in commissione per capire dove si è arenato l’iter.”

Il deputato locale, Marco Fioravanti, ha annunciato un’interrogazione parlamentare: “Porterò la questione all’attenzione del Ministro dell’Interno. Non possiamo permettere che chi garantisce la nostra sicurezza lavori in condizioni così precarie.”

Prospettive future: Nonostante le difficoltà, sembra esserci una luce in fondo al tunnel. “Ho appreso che il progetto per il nuovo Distaccamento è stato approvato e che i fondi sono stati stanziati”, spiega Nicoli. “Ora manca solo che qualcuno dia il via ai lavori. Ovviamente, non chiediamo privilegi, ma semplicemente le condizioni necessarie per svolgere al meglio il nostro lavoro.”

L’appello del sindacato di polizia si inserisce in un contesto più ampio, quello di una comunità che attende con ansia il completamento della ricostruzione. Molti cittadini, infatti, vivono ancora in condizioni di precarietà, tra case inagibili e strutture provvisorie.

“Quello che chiediamo è un’accelerazione dei lavori”, conclude Nicoli. “Non solo per i poliziotti, ma per tutta la comunità di Amatrice. È ora di voltare pagina e di guardare al futuro con rinnovata speranza.”

La vicenda della Polizia Stradale di Amatrice è diventata simbolo di una ricostruzione che, nonostante gli sforzi e le promesse, fatica ancora a decollare. Mentre le istituzioni si rimbalzano le responsabilità, la comunità locale continua a guardare con speranza, ma anche con crescente frustrazione, a un futuro che tarda ad arrivare.