Roma
AMA SPA: QUEGLI STRANI LICENZIAMENTI DEI LAVORATORI DELLE SOCIETA’ COOPERATIVE
Tempo di lettura 3 minutiVenerdì 30 ottobre 2015 dalle ore 9 il presidio in Via Calderon de la Barca sotto il palazzo AMA Spa
di Cinzia Marchegiani
Roma – Cosa è successo dopo lo tsunami Mafia capitale? Molti lavoratori che erano impiegati nelle cooperative come quella della “29 giugno” di Salvatore Buzzi ora commissariata, stanno affrontando una stagione dei licenziamenti.
Sciopero ad oltranza. Si terrà venerdì 30 ottobre a partire dalle ore 9 in via Calderon de la Barca, 87 – sede centrale Ama – lo sciopero con manifestazione dei lavoratori del servizio di raccolta differenziata porta a porta per le utenze non domestiche, dato in appalto da Ama. La motivazione è che i bandi di gara non garantirebbero la continuità occupazionale e il rispetto del contratto nazionale nei cambi d'appalto. I lavoratori hanno fatto sapere di pretendere risposte entro il 1 novembre, data oltre la quale il danno sarà irreparabile: "Chiediamo all'Azienda e al Prefetto un impegno concreto per evitare che questi lavoratori paghino colpe non loro". Partecipano allo sciopero le sigle sindacali Fp Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti, Fiadel Roma e Lazio
Una denuncia corale quella che rivolgono in questo momento i lavoratori delle cooperative impiegati nella raccolta differenziata, i quali avevano realizzato un presidio sotto gli uffici della prefettura di Roma lo scorso lunedì 26 ottobre 2015.
Obiettivo mobilitazione lavoratori raccolta differenziata Cooperativa “29 giugno”. I lavoratori vogliono scongiurare un licenziamento per i servizi porta a porta per le utenze non domestiche (umido società, aziende, mense etc) date in appalto da AMA Spa. Già in 150 hanno ricevuto le lettere di licenziamento e ad altri 210 toccherà la stessa sorte, se entro il 1 novembre non si interverrà. A molti altri, in assenza di garanzie dei bandi, toccherà la riduzione del salario in seguito al cambio di contratto nazionale di riferimento. Scongiurare, la parola usata da questi lavoratori, padri di famiglia risuona spesso nei loro appelli accorati e pieni di rabbia. Sono lavoratori che hanno lavorato per molti anni in questo settore e ora pretendono il rispetto dei contratti nazionali di Igiene Ambientale.
Sindacati e lavoratori contro le scelte di AMA. Il lavoratori delle cooperative scenderanno in piazza per denunciare: "le scelte dissennate che AMA Spa e la politica romana stanno intraprendendo, che vanno a detrimento della qualità di servizio e del lavoro nel settore della raccolta differenziata".
Cosa c’è dietro questi licenziamenti? Il Comunicato dell’assemblea lavoratori “29 Giugno” spiega: “I vertici AMA e parte della politica romana non hanno trovato di meglio che vendere ai media e ai cittadini romani una presunta inversione di rotta dei costi e nel risanamento del debito che l’AMA ha accumulato negli anni precedenti. Un’inversione di rotta che in realtà cela un grande inganno: non ci sarà nessun risparmio perché queste operazioni di macelleria sociale avranno un costo che il contribuente pagherà attraverso l’esborso dei fondi della cassa di disoccupazione e nei disagi che la cittadinanza sosterrà nel passaggio da un’azienda all’altra”.
La politica aziendale di AMA SpA a danno dei lavoratori? Il sindacato FIT CISL nel comunicato spiega cosa si celerebbe dietro queello che viene definito "dissennato gioco delle tre carte a danno dei lavoratori che vanno incontro al licenziamento". “AMA dopo aver bandito una gara di appalto – si legge nel comunicato – che non prevedeva né garanzie occupazionali per i lavoratori, né clausole vincolanti nell’applicazione del contratto nazionale di Igiene Ambientale, ha lasciato campo libero a nuovi assegnatari del servizio, che in maniera furbesca e truffaldina stanno scaricando i costi sociali di questa operazione sull’intera comunità”.
Jobs Act a carico dei licenziati? Gli stessi sindacati denunciano ciò che si vorrebbe mettere in atto: “Si licenziano centinaia di lavoratori in questo comparto e se ne assumono altri ex novo per avere accesso ai finanziamenti che per un paio di anni la Jobs Act permette”. Ecco, secondo i sindacati, "svelata la furbata e macelleria sociale" che i lavoratori vogliono contrastare, ossia la nuova tendenza dell’imprenditoria italiana, insomma un modo per fare impresa evidentemente facile.
I lavoratori scenderanno in sciopero Venerdì 30 Ottobre 2015. I lavoratori della cooperativa “29 Giugno” non accettano il fatto di pagare sulle propria pelle e delle rispettive famiglie i costi di una malagestione delle municipalizzate e senza se e senza ma, gridano che il tempo della pazienza è scaduto. Per questo annunciano che senza atti, senza risposte che volgono verso una conversione di queste pratiche proditorie contro chi lavora: “la mobilitazione non si fermerà”. Venerdì tutti in sciopero, i sindacati Fp Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti, Fiadel Roma e Lazio in una manifestazione dei lavoratori del servizio di raccolta differenziata porta a porta. Ora questi lavoratori pretendono risposte entro il 1 novembre 2015.