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Cronaca

Alluvione nelle Marche: regione in ginocchio

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Momenti di terrore, con quantitativi di acqua veramente straordinari

Sono 9 al momento le vittime dell’ondata di maltempo che ha colpito la scorsa notte il Senigalliese. Il dato viene reso noto dalla Prefettura di Ancona, che aggiorna così quelli forniti in precedenza dalla stessa prefettura.

Due delle 9 vittime sono in corso di identificazione e potrebbero essere ricomprese nel numero dei dispersi, che sono allo stato 4, dei quali due minorenni. La Prefettura annuncia aggiornamenti continui dal Centro di Coordinamento Soccorso, riunito in convocazione permanente presso la Sala Operativa della Regione Marche dalla 22.30 di ieri sera.

Il Consiglio dei ministri ha deliberato lo stato di emergenza per la Regione Marche, approvando un primo finanziamento di 5 milioni. 

Dopo la conferenza stampa il premier Draghi si recherà nelle Marche, ad Ostra in provincia di Ancona,
 per visitare i territori colpiti dal maltempo e presiedere alle riunioni operative con il coordinamento dei soccorsi e con le le autorità locali. Durante la visita,  incontrerà il presidente della Regione Francesco Acquaroli.

“Quanto successo oggi dimostra come la lotta al cambiamento climatico sia fondamentale”, ha affermato il premier, incontrando i giornalisti. 


Ci sono stati momenti di terrore, con quantitativi di acqua veramente straordinari”. Così il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio dopo la riunione in prefettura ad Ancona alla quale hanno partecipato anche i vertici dei vigili del fuoco, il capo dipartimento Laura Lega e il capo del corpo Giorgio Parisi. “E’ piovuto in qualche ora un terzo di quello che normalmente piove in queste zone in un anno – aggiunge – e in alcune zone ha piovuto il doppio di quello che piove in estate. E stato un quantitativo di acqua che si è riversato sui territori in maniera repentina portando scompiglio e morte”.

Sono 150 le persone sfollate,  rende noto la Prefettura di Ancona in una nota, spiegando che “la maggior parte di queste persone si trova nel comune di Senigallia, ma il numero è in crescita”. “Al riguardo – si legge nel comunicato – sono stati predisposti dalle forze di polizia dedicati servizi di prevenzione e controllo sugli immobili evacuati”. In esame anche altre possibili evacuazioni. 


Sono almeno centottanta i vigili del fuoco al lavoro nella zona del nubifragio che ha colpito la regione: sono state salvate nella notte decine di persone rifugiatesi sui tetti delle abitazioni e sugli alberi, spiega il Corpo dei vigili del fuoco. Più di centocinquanta gli interventi che sono stati effettuati.

Sono 3 i dispersi a Barbara, uno dei comuni più colpiti dall’alluvione della notte scorsa nelle Marche. Secondo quanto ricostruito dal sindaco Riccardo Pasqualini, mancano all’appello il figlio della farmacista Silvia Mereu, Mattia, di circa 8 anni; la 17enne Noemi Bartolucci e sua madre Brunella Chiu, di 56 anni. L’altro figlio della donna, Simone, si è invece salvato attaccandosi ad un ramo di una grossa pianta. Sindaco Barbara Riccaro Pasqualini arrivato nella zona ponte vicino al quale sono state travolti i tre scomparsi. ‘È stato come il cedimento di una diga – dice il sindaco che è arrivato nella zona del ponte vicino al quale sono stati travolti i tre dispersi – é venuto giù il mondo in un attimo. Un rumore sordo terrificante e poi l’ondata. Non è stata un’alluvione ma uno tsunami’. Il proprietario del mulino nelle vicinanze, ha riferito il sindaco, si è affacciato dalla finestra e ha visto 1,5 mt acqua. Le responsabilità? “Stiamo cercando di risolvere la situazione, non è questo il momento – conclude – lo vedremo poi”.

Intanto arrivano i messaggi di solidarietà da tutta Italia. “Ho ricevuto le chiamate del capo dello Stato, Sergio Mattarella e del presidente del Consiglio Mario Draghi“, riferisce il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli. “Il presidente Mattarella ha espresso la solidarietà alla nostra comunità e gratitudine a tutti quanti stanno instancabilmente lavorando per i soccorsi – aggiunge -. Draghi ha espresso la sua vicinanza rassicurandomi sul supporto per ogni necessaria esigenza. Il dolore per quanto accaduto è profondo ma la comunità marchigiana è forte e saprà reagire”. 

Oltre alle vittime, ci sono danni al momento incalcolabili. Il fiume Misa, in piena per le violenti piogge di questa notte, ha anche rotto le balaustre in pietra del ponte Garibaldi nel centro storico di Senigallia. Nel cuore della cittadina della Marche sono visibili i danni procurati dai detriti, rami e fango, trascinati dal torrente. Molti cittadini sono all’opera per svuotare cantine e negozi allagati. Testimoni riferiscono di non avere mai visto “una cosa del genere”.

Intanto monta la polemica sul mancato allarme. “I bollettini sono pubblicati, c’è un tema di allertamento. E’ abbastanza evidente che l’evento, per come si è manifestato, è stato molto molto peggiore di quello che era stato previsto” ha spiegato al proposito il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio, rispondendo a chi gli chiedeva se fosse stata data una allerta meteo. “Ora dobbiamo concentrarci sulle cose da fare adesso – ha aggiunto – Il tema dell’allertamento sarà da approfondire ma è un dato di fatto che l’evento è stato molto maggiore di quello che era stato inizialmente previsto”.

Arriva per i soccorsi la solidarietà delle regioni vicine: dalla Toscana al Lazio, dal Trentino al Veneto, dalla Lombardia all’Umbria, è pronta la mobilitazione dei volontari se dovesse rendersi necessario. In attesa di informazioni ufficiali, ci sono anche i nomi delle quattro vittime a Pianello di Ostra, grazie alle comunicazioni di familiari e amici: sono Andrea Tisba, di 25 anni, e il padre Giuseppe, di 60, il 52enne Diego Chiappetti e l’ottantenne Ferdinando Olivi. Intanto, come per le alluvioni del passato, prima tra tutti quella di Firenze nel 1966, anche nelle Marche ci sono gli “angeli del fango”. Hanno la faccia dei vicini di casa, degli amici e dei parenti che da questa mattina sono entrati in azione per aiutare a liberare strade e case dai detriti. C’è chi è andato in soccorso di un amico, alle porte di Ostra, anche in bici, così da non rimanere bloccato dalle interdizioni alla viabilità stradale decise dalle forze di polizia. Adulti e giovani da ore stanno spalando fango e stanno rimuovendo rami e altri detriti che hanno travolto abitazioni, negozi e capannoni.

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Macabro ritrovamento a Vignale: Il mistero dei resti di neonati in una villetta di Parma

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A Vignale di Traversetolo, Parma, la scoperta dei resti di un neonato e forse di un altro bambino ha sconvolto la tranquilla comunità. I corpi, rinvenuti in un giardino di una villetta abbandonata, hanno portato all’accusa di omicidio e occultamento di cadavere per una ragazza di 22 anni. L’autopsia sul primo neonato ha confermato che il piccolo era nato vivo, ma le cause del decesso restano ignote. Le indagini proseguono sotto il massimo riserbo, con i RIS sul posto e la villetta sotto sequestro.

A dare l’allarme è stato un vicino, e i resti sono stati ritrovati a distanza di un mese l’uno dall’altro. La comunità di Traversetolo, circa 10mila abitanti, è sotto shock, e i dettagli emersi non fanno che aumentare l’angoscia. Il sindaco Simone Dall’Orto ha descritto il quartiere come un’area benestante e tranquilla, dove nessuno si sarebbe aspettato una tragedia del genere.

Gli inquirenti stanno interrogando la giovane e il suo fidanzato, cercando di capire se la ragazza abbia agito da sola o se ci siano stati complici. Il fidanzato, che ha dichiarato di non sapere nulla della gravidanza, ha affermato che la loro relazione si era raffreddata negli ultimi tempi. Un dettaglio significativo è che la giovane era appena tornata da un viaggio in America, postando foto sui social mentre emergevano le notizie sul ritrovamento del cadavere.

La vicenda è ancora avvolta nel mistero, e si attendono ulteriori sviluppi dalle indagini, che potrebbero portare alla scoperta di altri corpi e chiarire le dinamiche di questo oscuro dramma.

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Germania, stretta sui controlli ai confini: un esempio per l’Italia?

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Il governo tedesco introduce controlli rigorosi. Italia pronta a valutare la stessa via per la sicurezza nazionale

Il governo tedesco ha deciso di ripristinare i controlli alle frontiere per sei mesi, sospendendo temporaneamente l’accordo di Schengen. L’iniziativa, annunciata dal cancelliere Olaf Scholz e dal ministro dell’Interno Nancy Faeser, mira a combattere l’immigrazione clandestina e identificare potenziali estremisti islamici. Faeser ha dichiarato: “I controlli ci permetteranno di fermare i criminali e proteggere la sicurezza nazionale”.

In Italia, il governo osserva con attenzione. Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha elogiato l’approccio tedesco, affermando che “l’Italia dovrebbe considerare misure simili per garantire il controllo dei flussi migratori e migliorare la sicurezza”.

Anche Giorgia Meloni, presidente del Consiglio, ha espresso sostegno all’iniziativa, sottolineando la necessità di un rafforzamento delle frontiere esterne dell’UE.

Dall’opposizione italiana, la segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, ha criticato la misura, sostenendo che “questo approccio può danneggiare la solidarietà europea”. Schlein ha insistito sulla necessità di politiche migratorie basate sulla condivisione delle responsabilità tra i paesi membri.

Sul fronte tedesco, i Verdi hanno espresso perplessità, ribadendo che i controlli non devono compromettere i diritti umani e chiedendo una maggiore attenzione agli aspetti umanitari della migrazione. Il partito di destra Alternativa per la Germania (AfD), invece, ha applaudito la decisione, richiedendo controlli ancora più severi.

Queste misure giungono in un momento in cui l’Europa è di fronte a una crescente pressione migratoria, e la cooperazione tra gli Stati membri appare cruciale. L’approccio della Germania, sebbene temporaneo, potrebbe fornire spunti per l’Italia, che sta cercando soluzioni a lungo termine per affrontare la gestione dei flussi migratori.

Meloni: Lavoriamo a soluzioni innovative sui migranti, occhi puntati sul modello Albania

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni, dopo l’incontro con il primo ministro britannico Keir Starmer, ha ribadito la volontà di esplorare nuove strategie per la gestione dei migranti, con particolare attenzione al protocollo Italia-Albania. Meloni ha dichiarato che il progetto richiede ulteriore lavoro, ma potrebbe rappresentare un modello innovativo in Europa per processare le richieste d’asilo. Sottolineata anche la necessità di intensificare la lotta al traffico di esseri umani, unendo forze di sicurezza e intelligence.

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Tentato assassinio a Donald Trump: Fermato un 58enne armato di AK47 in Florida

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Un nuovo attentato contro Donald Trump è stato sventato mentre l’ex presidente giocava a golf nel suo club di West Palm Beach, Florida. Ryan Wesley Routh, 58 anni, proveniente dalle Hawaii, ha puntato un fucile contro Trump. Un agente del Secret Service ha individuato l’arma e aperto il fuoco, mettendo in fuga Routh, poi arrestato senza opporre resistenza. Il sospettato è ora sotto custodia della polizia.

L’FBI ha avviato un’indagine sul tentato omicidio, mentre il movente di Routh rimane oscuro. Tra i suoi post sui social, si evidenzia un forte interesse per la guerra in Ucraina, dove ha tentato di reclutare persone per la causa di Kiev.

L’ex presidente Trump, rassicurando i suoi sostenitori, ha dichiarato: “Sto bene, non mi arrenderò mai”. Questo è il secondo attentato nei suoi confronti in due mesi, aumentando le preoccupazioni per la sua sicurezza.

Il presidente Joe Biden e la vicepresidente Kamala Harris sono stati tempestivamente informati dell’episodio. Harris ha espresso sollievo dichiarando: “Sono felice che stia bene. La violenza non ha posto in America”. Anche Biden ha condannato l’episodio, sottolineando l’importanza della pace e della sicurezza nel paese.

Le misure di sicurezza attorno a Trump sono state intensificate, con la presenza di cecchini a protezione immediata durante l’evacuazione. Le indagini proseguono, mentre l’episodio aumenta la tensione in vista delle prossime elezioni, a soli 51 giorni dall’apertura dei seggi.

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