Salute
Allo Spallanzani di Roma isolato il Coronavirus. Speranza: “Ora sarà più facile trattarlo”
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5 anni agoon
“Abbiamo isolato il virus“, ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza durante una conferenza stampa allo Spallanzani. “Aver isolato il virus significa molte opportunita’ di poterlo studiare, capire e verificare meglio cosa si puo’ fare per bloccare la diffusione. Sara’ messo a disposizione di tutta la comunita’ internazionale. Ora sara’ piu’ facile trattarlo”.
“Ora i dati saranno a disposizione della comunita’ internazionale. Si aprono spazi per nuovi test di diagnosi e vaccini. l’Italia diventa interlocutore di riferimento per questa ricerca”, ha detto ancora il direttore scientifico dell’Istituto Spallanzani Giuspeppe Ippolito nel corso di una conferenza stampa.
In condizioni discrete la coppia ricoverata allo Spallanzani. “In merito alla coppia cinese positiva al Coronavirus, attualmente ricoverata, le loro condizioni sono in continuo monitoraggio: i due pur mantenendo condizioni discrete presentano entrambi polmonite virale con interessamento alveolo interstiziale bilaterale”, così lo Spallanzani nel bollettino quotidiano diffuso oggi. Al momento sono 23 i pazienti provenienti da zone della Cina interessate dall’epidemia: sono stati tutti sottoposti al test per il Coronavirus, che è in corso. Altri 13 pazienti, è aggiunto nel bollettino, sono stati isolati e dimessi dopo il risultato negativo del test.
Intanto gli italiani bloccati a Wuhan, a causa della quarantena decisa per contenere l’epidemia del nuovo coronavirus, sono stati trasportati in autobus all’aeroporto internazionale della città, in attesa dell’arrivo dell’aereo messo in campo dall’Unità di crisi della Farnesina che provvederà al loro rimpatrio. Secondo quanto riferito da alcuni connazionali, il trasporto con largo anticipo è dovuto alle procedure burocratiche da fare, incluso un primo check di verifica sullo stato di salute.
Rimpatri a partire da lunedì, controlli sanitari anche nei porti, sospensione dei visti, termoscanner negli aeroporti per estendere le verifiche mediche a tutti i passeggeri che arrivano dalla Cina non con voli diretti ma transitando da altri scali, meno restrizioni per le merci e nessuna chiusura delle frontiere. Prende forma il piano del governo per contenere il rischio contagio ed evitare la diffusione del coronavirus: una serie di misure messe a punto nel Comitato operativo della Protezione Civile dal Commissario straordinario Angelo Borrelli e che entreranno in vigore nelle prossime ore, appena definiti i dettagli tecnici e operativi.
RIMPATRI DA E PER LA CINA – Si parte lunedì 3 febbraio, con 5 voli dell’Air China che arriveranno in Italia per riportare a casa i turisti cinesi rimasti bloccati dopo lo stop dei collegamenti. Ma gli aerei, almeno questa è l’idea di Borrelli, non dovrebbero arrivare vuoti: l’obiettivo è cominciare a far rientrare già con questi voli i primi italiani che vogliono lasciare la Cina. La gestione è in mano alla Farnesina e all’Enac, nominati soggetti attuatori. Ma quanti sono i cinesi e gli italiani che devono rientrare nei rispettivi paesi? Dall’Italia, stando alle prime stime, dovrebbero partire poco più di 3mila cinesi mentre ancora non è chiaro quanti siano gli italiani. Lo conferma lo stesso Borrelli. “Non abbiamo ancora un numero definitivo, è un’indicazione sulla quale stanno lavorando il ministero degli Esteri e l’Enac e che ci deve arrivare dalla Farnesina, con la quale il filo è costante e continuo”. L’unica cosa certa, conferma Borrelli, è che “fermo restando il concetto di massima precauzione, chiunque vuole rientrare deve essere messo in condizione di poterlo fare”.
TERMOSCANNER IN AEREOPORTI, CONTROLLI PER TUTTI – Gli aeroporti restano però i luoghi a maggior rischio per la diffusione del virus. E per questo nella riunione si è deciso che le procedure sanitarie già in vigore verranno estese a tutti i voli provenienti dalla Cina passando per scali intermedi. Ma non solo. Visto che si tratta di controllare migliaia di persone, spiega il Commissario, “stiamo immaginando ulteriori misure. Organizzeremo negli aeroporti delle aree attrezzate con termoscanner in cui tutti i passeggeri in entrata e in uscita dovranno transitare. Lo strumento ci permetterà di individuare chi ha la temperatura fuori dalla norma”.
STRETTA ANCHE SUI PORTI – Le verifiche scatteranno inoltre anche nei porti. A tutte le navi in transito nei porti italiani, sia quelle mercantili che quelle da crociera, verrà estesa la procedura di ‘libera pratica sanitaria’ prevista per le imbarcazioni extra Ue. In sostanza, i medici potranno salire a bordo delle navi per fare analisi ed esami sia se da bordo verranno segnalati casi sospetti sia agendo autonomamente, su disposizione delle Asl.
FRONTIERE APERTE E SÌ A CIRCOLAZIONE MERCI – Borrelli ha assicurato però che non verranno chiuse le frontiere “Stiamo lavorando per capire come potenziare i controlli su treni e auto in arrivo nel paese, ma non ci sono oggi, in Europa e in Italia, condizioni tali che possano far ipotizzare una chiusura delle frontiere. Sarebbe una misura veramente assurda”. L’altra ‘apertura’ emersa nel corso della riunione è quella verso la circolazione delle merci. “Al momento è tutto fermo ma è una misura troppo restrittiva” ammette il capo della Protezione Civile sottolineando che è necessario riaprire i collegamenti soprattutto per quanto riguarda il materiale medico sanitario, come ad esempio le provette per le analisi che dall’Italia devono arrivare in Cina.
STOP AI VISTI – Scatterà invece il blocco per i visti. Il sottosegretario al Turismo Lorenza Bonaccorsi ha fatto sapere che è stata sospesa la concessione in Cina da parte delle agenzie autorizzate. Verranno dati quelli dei consolati ma solo “per motivi familiari o casi di conclamata e acclarata urgenza”.
Coronavirus, tutto pronto per gli italiani in arrivo da Wuhan
Il Miur ha diramato una circolare con le indicazioni del ministero della Salute dopo la richiesta dei presidi sugli studenti che erano stati recentemente in Cina e che potranno tranquillamente andare a scuola se non hanno sintomi.
Emergenza per 6 mesi e un super
commissario
Stanziati
5 milioni. Allo Spallanzani ricoverate 12 persone
Per la prima volta l’Italia dichiara lo stato di emergenza in conseguenza del
rischio sanitario connesso al coronavirus. Lo ha decretato per sei mesi il
Consiglio dei ministri stanziando 5 milioni di euro. Arriva poi un Commissario
straordinario, Angelo Borrelli, capo della Protezione Civile. “La
situazione e’ sotto controllo – ha dichiarato Conte nel corso della riunione
del Comitato operativo della Protezione Civile – le nostre misure sono le più
elevate d’Europa e gli italiani potranno condurre una vita assolutamente
normale” Nel 2003, in seguito all’epidemia di Sars, il governo Berlusconi
non dichiarò lo stato di emergenza ma scelse di nominare l’allora capo della
Protezione civile Guido Bertolaso Commissario straordinario per l’emergenza.
All’epoca si decise per una deroga del Trattato di Schengen sulla libera
circolazioni dei cittadini per attivare controlli sui passeggeri provenienti da
aree a rischio. In queste ore, dopo l’annuncio del premier sui due turisti
cinesi risultati positivi al virus 1919-nCoV a Roma, la politica sta tentando
di arginare l’ansia dei cittadini spiegando che bisogna attrezzarsi per ogni
eventualità ma che ogni allarmismo è infondato.
“La situazione è di assoluta tranquillità. Cerchiamo di non esasperare situazioni che esasperate non sono” ha detto dal canto suo il prefetto di Roma Gerarda Pantalone, mentre con un tweet del sindaco di Roma Virginia Raggi stigmatizza il cartello comparso nella Capitale in un bar a Fontana di Trevi che vieta l’ingresso a chi arriva dalla Cina: “Stop psicosi e allarmismi. Ascoltiamo solo indicazioni e pareri delle autorità sanitarie”. “Alla luce della dichiarazione di emergenza internazionale dell’Oms abbiamo attivato gli strumenti normativi precauzionali previsti nel nostro Paese in questi casi, come già avvenuto nel 2003 in occasione dell’infezione Sars. Le misure sono di carattere precauzionale e collocano l’Italia al più alto livello di cautela sul piano internazionale”, ha spiegato il ministro della Salute Roberto Speranza. Ma tenere a bada il nervosismo in una città come Roma, dove folti gruppi di turisti asiatici muniti di mascherina sono intorno a ogni monumento, non è cosa facile.
Così come non tranquillizzano le notizie di infezione provenienti dal resto d’Europa. Dall’Ospedale Spallanzani intanto è arrivato il primo bollettino medico sui due turisti cinesi provenienti dalla provincia di Wuhan, epicentro dell’infezione. Le condizioni sono “discrete, il marito ha un interessamento polmonare più pronunciato”. Marito e moglie nel loro tour sono passati anche per Firenze dove hanno soggiornato due giorni ma non sembrerebbe abbiano toccato la città di Milano. In tutto nel centro di riferimento per le malattie infettive “sono ricoverati 12 pazienti provenienti da diverse zone della Cina. Presentano sintomi modesti e sono sottoposti a test: in 9 sono stati isolati e già dimessi dopo il risultato negativo. Altri 20 asintomatici che hanno avuto contatti primari con la coppia sono in osservazione”.
Non solo: il direttore scientifico dello Spallanzani Giuseppe Ippolito ha anche indicato che “sono stati individuati tre possibili contatti” con la coppia cinese e che sono stati “posti in sorveglianza domiciliare”. “Siamo quasi del tutto tranquilli che non ci siano stati altri contagi”, ha tranquillizzato Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dell’ospedale Spallanzani che ha aggiunto: “Il Centro europeo ha pubblicato nuove stime confermando che la trasmissione è possibile solo quando si hanno sintomi”.
Hotel requisiti e ponte aereo,
ecco il piano ‘Borrelli’
Le
misure, controllo aeroporti e sistemi protezione per sanitari
L’emergenza Coronavirus finisce nelle mani del capo della Protezione civile,
Angelo Borrelli. Sarà lui, in qualità di Commissario straordinario a definire
gli interventi, coordinare le varie amministrazioni coinvolte e gestire i 5
milioni di euro stanziati dal Consiglio dei ministri. In analogia a quanto
accadde nel 2003 con la Sars, quando fu Guido Bertolaso ad essere nominato
commissario. L’annuncio è stato dato dal premier Giuseppe Conte al termine
della riunione del Comitato operativo della Protezione civile, cui ha
partecipato anche il ministro della Salute, Roberto Speranza. E Borrelli ha già
cominciato ad abbozzare un piano d’intervento che prevede anche, tra le altre
cose, la possibilità di requisire hotel o strutture ricettive per sistemare le
centinaia di turisti cinesi presenti nel nostro paese e che devono essere
rimpatriati visto il blocco dei voli. Sono tanti i pezzi di Stato in campo
nella partita per contrastare la diffusione del virus: ministeri, enti,
Regioni, Asl.
Il Commissario dovrà tirare le fila, raccordare i soggetti coinvolti ed attuare le necessarie sinergie perchè tutto funzioni al meglio. “Il nostro paese ha messo in piedi un sistema di prevenzione che ci consente di gestire in modo assolutamente adeguato questa situazione, nessuna paura e nessun allarmismo” dice lui confermando che il compito della protezione civile “sarà quello di coordinare una macchina complessa per fare ogni attività necessaria di prevenzione ed evitare così la diffusione del virus”. Borrelli potrà inoltre agire in deroga alle norme per realizzare celermente le misure che saranno decise. Nelle prossime ore sarà firmata un’ordinanza contenente la sua nomina, l’indicazione della struttura commissariale che lo supporterà, lo stanziamento dei 5 milioni per la prima fase dell’emergenza e la definizione dei tempi di presentazione del Piano d’intervento che prevederà le misure specifiche da adottare. Un piano che interesserà diversi ambiti. Uno dei problemi emergenti, ad esempio, è il rimpatrio delle migliaia di cinesi che si trovano in Italia e non possono tornare a casa per lo stop dei voli.